Josh Freeman |
Questo giocatore si chiamava Josh Freeman, doveva essere
nelle speranze di tutti il nuovo franchise QB e Raheem Morris scommise su di
lui buona parte della sua carriera, scegliendolo al primo giro del draft 2009
con la chiamata n.17, e affermando che avrebbe preso questo ragazzo anche se
avesse avuto a disposizione la first pick overall di quel draft, tanto era convinto delle notevolissime potenzialità del quarterback rookie da Kansas State.
Bene - anzi, malissimo - è di ieri la notizia che anche i NY
Giants, che avevano ingaggiato Freeman nel corso della free agency con un
contratto annuale al minimo salariale, dandogli un’ulteriore possibilità per riscattarsi
dopo le complicate stagioni a Tampa e la pessima parentesi di Minnesota, lo
hanno tagliato, preferendo mantenere a roster Curtis Painter (giocatore
modestissimo, che alcuni ricorderanno a Indianapolis l’anno in cui giocò al
posto dell’infortunato Peyton Manning) e quando un team arriva a preferirti Curtis
Painter, beh, allora vuol proprio dire che siamo arrivati ai titoli di coda...
Dispiace questa triste parabola di Josh Freeman, soprattutto
perché credo che i problemi del ragazzo siano principalmente psicologici e
legati al suo carattere evidentemente troppo fragile per reggere a certe
pressioni – più che a motivi di natura tecnica - dunque molto più difficili da
superare. A questo punto non rimane che chiedersi se Freeman potrà aver ancora
un futuro in NFL o se dovrà tristemente ripiegare sulla CFL o su altre leghe
minori, se non appendere in maniera definitiva il casco al chiodo.
Qualunque sia il suo futuro, in bocca a lupo a questo ragazzo
che nel 2010, alla sua seconda stagione da professionista, aveva "illuso" un
po’ tutti sfoderando giocate da campione e guidando i Bucs a tante vittorie con
rimonte mozzafiato, lasciando intravedere una "stoffa" da giocatore importante,
non certo da rincalzo dei rincalzi, ossia la situazione attuale in cui è sprofondato colui che doveva diventare the next franchise QB...
Good luck, Josh!
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