domenica 29 ottobre 2017

Sconfitti anche dai Panthers, stagione finita per i Bucs

Con la netta quanto meritata sconfitta rimediata questa sera al RJS contro l'ennesimo avversario non irresistibile ed alla portata, cala virtualmente il sipario sulla stagione 2017 dei Tampa Bay Buccaners.

Anche per quest'anno, l'appuntamento coni i playoff è rimandato all'anno prossimo...

Per arrivarci nel 2017, alla postseason, servirebbe infatti un miracolo, anzi, ne occorrerebbero quattro: i Bucs dovrebbero vincerle più o meno tutte da qui alla fine e le altre tre avversarie di Division (Saints, Falcons e Panthers) dovrebbero infilare sconfitte a ripetizione...

Peccato, stagione finita ad ottobre e con ancora nove partite (inutili) da disputare; ormai i campionati di Tampa Bay sono un continuo "deja vù", con un esito (amarissimo) che non cambia mai e che si ripropone sempre uguale anno dopo anno...

Cosa non ha funzionato stasera? Se la difesa ha fatto il possibile, pur con alcuni evidenti limiti (l'inconsistenza della D-line) e considerate le tante assenze nella secondaria, l'attacco ha fallito in maniera abbastanza clamorosa.

Prestazione negativa per Winston (protetto poco e male dalla linea) che ha chiuso con due intercetti e un fumble perso, e consuete difficoltà nel gioco di corsa a parte un paio di estemporanee fiammate di Martin. Anche nel running game, linea incapace di aprirei varchi necessari per i RB, oltre che in permanente difficoltà contro l'aggressiva difesa dei Panthers, che ha messo sotto estrema pressione Jameis per tutto il match, costringendolo a forzare e riuscendo spesso a metterlo a terra.

Ecco, stasera la differenza sta in buona parte proprio nella pressione (tanta) messa dai Panthers su Winston e su quella (inesistente) portata dalla D-line dei Bucs su Newton, mai - nemmeno una volta - messo "under pressure".

Ad ogni modo, inutile dilungarsi sull'ennesimo spettacolo mediocre e deficitario di Tampa Bay, a cui oramai - dopo dieci anni di batoste a ripetizione - siamo praticamente assuefatti..

Da qui in avanti, sarà più interessante seguire con attenzione il college football, e cercare di capire come utilizzare la prima scelta del prossimo draft (di sicuro tra le prime dieci, probabilmente tra le top five), se per rinforzare una delle due linee oppure la secondaria.

Magari sperando di non vedere più a Tampa, l'anno prossimo, giocatori che percepiscono stipendi da fuoriclasse e di cui non ci si accorge nemmeno della loro presenza sul terreno di gioco (il DE Robert Ayers, tanto per per citarne uno a caso...).

2 commenti:

  1. Dai ragazzi, anche quest'anno l'anno prossimo è quello buono.

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  2. Come puntualmente ci ripetiamo da dieci anni a questa parte...

    Conclusa di fatto la stagione ad ottobre, speriamo quantomeno - da qui in avanti - di salvare la faccia e di non "sbracare" come accadde ad esempio nel 2011, l'ultima stagione di Raheem Morris, con la quale mi pare di notare sinistre somiglianze (ad esempio nella "cattiveria" agonistica messa in campo, vicina allo zero assoluto, anche in partite decisive come era quella di ieri, in cui ci giocavamo tutto).

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