martedì 24 ottobre 2017

La difficile situazione dei Bucs: vietati altri passi falsi

Dopo solamente sei partite giocate, il record dei Bucs parla chiaro: solo 2 vittorie e ben 4 sconfitte, e da qui in avanti, per mantenere in vita le residue, e ad oggi assai flebili, speranza di postseason non sono più ammessi passi falsi.

Chiaramente, dopo le recenti opache e sbiadite prestazioni, sperare in un "turnaround" sembra pura utopia; a parte il brillante esordio contro Chicago, nelle seguenti cinque partite i Bucs hanno ottenuto una sola W (contro i NY Giants il cui record è 1-6, e grazie ad un FG all’ultimo secondo) e ne hanno perse quattro, alcune in maniera netta (Minnesota, Arizona) altre di misura (Buffalo, New England).

Ma al di là di W e L, il vero problema è che Tampa Bay sta giocando proprio male, esibendo un football deficitario da entrambi i lati del campo.

La difesa, statistiche alla mano, è tra le peggiori dell'NFL, tra l’altro martoriata a inizio stagione da infortuni di elementi  importanti (anche se al momento l’infermeria si sta svuotando) e da discutibili scelte tecniche (il minimo utilizzo di Ward, che anche quando è sano resta spesso relegato sulla sideline).

Sono molte le note dolenti relative al reparto diretto da Mike Smith; la linea difensiva non riesce mai a mettere la minima pressione sui QB avversari, sulle corse si fa una fatica tremenda a contenere o anche solo a limitare RB non eccezionali (siamo persino riusciti a resuscitare Adrian "pensionato" Peterson), mentre sulla secondaria è meglio stendere un velo pietoso, con il secondo anno Hargreaves che si sta rivelando anello debole del reparto, al punto da indurre il coaching staff a "retrocederlo" a nickel back e a ridurne l’impiego.

In attacco, molto male il running game, inconcludente e poco produttivo (tutta colpa dei RB o anche la linea ci mette del suo?), mentre lentamente il rookie Howard e DeSean Jackson – le due principali addizioni dell'attacco nel corso dell'offseason - sembra stiano dando segnali di vita, dopo un avvio molto difficoltoso.

In quanto a Winston, fa fatica anche lui a trovare un rendimento costante, anche se troppo spesso è costretto a forsennati tentativi di rimonta che di sicuro non lo aiutano a giocare sereno e con regolarità e comunque non è certo Winston il problema dei Bucs, e stare a discutere Jameis mi pare poco sensato.

Non parliamo poi dei tanti FG sbagliati e della ormai annosa questione kicker, limitiamoci a dire che forse con Patrick Murray abbiamo finalmente a roster un "vero" K, sempre che la salute assista il cagionevole Patrick.

Insomma, dopo 6 partite direi che di  motivi per guardare con ottimismo al prosieguo della stagione ce ne sono pochi, e più che parlare di possibili playoff forse sarebbe meglio iniziare a guardare un po’ di college football, per chiarirsi le idee in vista del prossimo draft...

L'unico aspetto positivo, che tiene in vita i Bucs, è che sono ancora tutte da disputare le partite con le altre rivali di division. Per cercare di salvare la stagione, a Tampa Bay non resta dunque che iniziare a vincere soprattutto le partite con le altre squadre della NFC South.

Per fortuna sia Panthers che Falcons non stanno attraversando un periodo brillante, e vedremo fino a quando durerà il momento positivo dei Saints di "nonno" Brees. 

Ad ogni modo, domenica sera, dopo il match con Carolina, ne sapremo di più: una vittoria riporterebbe morale a Tampa e sarebbe una importante iniezione di fiducia, mentre una sconfitta farebbe calare il sipario in maniera definitiva – e siamo solo ad ottobre! – su una stagione iniziata con ben altre speranze e prospettive...

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