A inizio settimana, dopo che a Detroit
era andata in scena l'ennesima prova incolore del QB titolare Josh
McCown, sembrava che Lovie Smith fosse possibilista circa l'ipotesi
che nelle ultime tre partite della stagione a guidare l'attacco dei
Bucs potesse esserci il redivivo Mike Glennon.
Un utilizzo del secondo anno da NC
State avrebbe avuto un senso, cioè quello di dargli visibilità
nell'ipotesi, molto probabile, che Glennon venga ceduto al termine
dell'attuale campionato.
Permettergli dunque di mostrare le proprie doti e qualità, dopo averlo tenuto a marcire sulla sideline per buona parte del campionato, avrebbe potuto consentire a Tampa di strappare qualcosa di più del solito piatto di lenticchie (una pick al sesto o settimo giro) che di solito in situazioni di questo genere è il massimo che si riesca a strappare alle altre squadre.
Permettergli dunque di mostrare le proprie doti e qualità, dopo averlo tenuto a marcire sulla sideline per buona parte del campionato, avrebbe potuto consentire a Tampa di strappare qualcosa di più del solito piatto di lenticchie (una pick al sesto o settimo giro) che di solito in situazioni di questo genere è il massimo che si riesca a strappare alle altre squadre.
E invece no, contrordine.
Ieri Lovie Smith ha fatto chiaramente
intendere che il titolare indiscusso (e indiscutibile)
a livello di QB è (e sempre sarà) Josh McCown, nessuna possibilità per Glennon, il quale - se McCown non si fosse infortunato seriamente ad un dito nel match di Atlanta - quasi certamente quest'anno non avrebbe visto il campo nemmeno per uno snap.
a livello di QB è (e sempre sarà) Josh McCown, nessuna possibilità per Glennon, il quale - se McCown non si fosse infortunato seriamente ad un dito nel match di Atlanta - quasi certamente quest'anno non avrebbe visto il campo nemmeno per uno snap.
La gestione dei QB è la cosa che più
faccio fatica a capire, da parte di un coach esperto e navigato
come Lovie Smith. Voglio dire: che McCown sia un mezzo bidone, beh,
lo si è sempre saputo, visto che il buon Josh è un veterano con 12
anni di esperienza, che alle spalle può vantare una buona mezza
stagione (lo scorso anno a Chicago) e tanti campionati mediocri, in
cui al massimo gli veniva fatto ricoprire il ruolo di backup.
Glennon, invece, è un ragazzo al
secondo anno tra i PRO il cui talento è ancora tutto da valutare; probabilmente non
diventerà mai un fuoriclasse, ma sarebbe convenuto a tutti - e a
Lovie Smith in primis - far giocare a Glennon il maggior numero di
partite possibile, soprattutto una volta intuito che l'obiettivo
playoff era destinato a fallire (cioè a fine settembre, anche se
Smith solo lunedì scorso ha detto che era arrivato il momento di
abbandonare l'obiettivo della postseason...).
Ribadisco quanto detto in altre
occasioni: credo che Lovie voglia andare avanti con McCown in quanto
è stato proprio lui a volerlo espressamente a Tampa e a fargli
firmare un faraonico contratto biennale. Preferirgli Glennon, un "prodotto" di Schiano-Dominik, rivaluterebbe l'operato della
coppia HC-GM che c'era prima e questo, evidentemente, è un qualcosa
di inammissibile per Lovie.
Spiace constatare questo assoluto
ostracismo da parte di Smith nei confronti di Glennon, e lo dico non
perché io sia tifoso del simpatico Giraffone ma perché un simile atteggiamento è
deleterio per la squadra e questo non va affatto bene. Purtroppo
concetti quali "elasticità mentale" oppure "ammettere di avere
preso una cantonata" sono del tutto alieni alla mentalità
americana, e quindi avanti tutta verso il baratro, col QB scarso in
campo e quello potenzialmente di valore a passeggiare avanti e
indietro sulla sideline.
A meno che il diabolico Lovie non
voglia a tutti i costi la first pick overall e allora sì che avrebbe
un senso tenere in campo McCown: Glennon, infatti, rischierebbe di
condurre i Bucs ad almeno una se non a due W da qui a fine
campionato...! Scherzi a parte (credo che neppure Joe Namath
riuscirebbe a guidare questa derelitta armata brancaleone ad una W),
speriamo che questo 2014 finisca in fretta, e soprattutto che free
agency e draft siano gestiti con molto criterio e tanto buon senso
dal duo Licht-Smith.
Un'altra stagione come quella attuale
non credo che sarebbe tollerata dai Glazer, che una volta spendevano
poco e perdevano tanto (erano gli anni di Raheem Morris, quando in
free agency al massimo veniva acquisito un punter...) e che adesso
invece hanno iniziato a spendere molto (vedi i faraonici contratti
siglati un questi ultimi anni con i vari V. Jackson, Goldson,
Collins, lo stesso McCown) riuscendo nella non facile impresa di
continuare a perdere esattamente come prima, se non di più...!
Boh.... Io a questo punto non ci capisco più niente.
RispondiEliminaAnzi, una cosa l'ho capita, dopo tanti mesi: a non dare il MINIMO peso alle parole di Lovie Smith.
Avete presente quegli amici che ogni volta in cui vi mettete d'accordo per qualcosa puntualmente tirano bidone? ...ecco, Smith è uno di quelli.
Mi piacerebbe assistere ad una press conference e rivolgere specifica domanda: "Mister, ma il QB 'our future' .......tra quanto 'future'?"
Come dice il proverbio, errare è umano ma perseverare è diabolico...non capisco la ragione di continuare a schierare McCown, se non quella di voler a tutti i costi la prima scelta assoluta del draft.
RispondiEliminaD'accordo che McCown è una scelta di Smith, mentre Glennon è una scelta della passata gestione, ma credo che un buon coach debba far l'interesse del proprio team e non intestardirsi sulle proprie scelte!
E’ evidente come questo campionato, comunque finirà, sia stato un colossale fallimento; doveva essere una stagione di transizione, con un realistico obbiettivo di un record intorno a 50% di vittorie, e si è invece trasformata in una serie infinita di sconfitte con i Bucs che - ad oggi - avrebbero la first pick overall del prossimo draft, in quanto peggiore squadra di tutte le 32.
RispondiEliminaMa nonostante la disastrosa annata, credo che quasi sicuramente i Glazer concederanno a Lovie di riprovarci anche nel 2015, sia considerato il robusto contratto siglato lo scorso gennaio dall’ex HC dei Bears sia per il suo curriculum comunque importante, sebbene parzialmente macchiato dall’attuale, orrendo, campionato.
E' chiaro, tranne a chi si appassiona a difendere le cause perse, che in questo 2014 Lovie e il suo staff non ne hanno azzeccata nemmeno una, neanche per sbaglio. E’ evidente, però, che a partire dall’anno prossimo dovranno iniziare vedersi i frutti del lavoro di questo coaching staff. E, magari, non sarebbe male se si riuscisse a vincere qualche partita in più, rispetto alla manciata scarsa di W a cui ormai siamo abituati da troppo tempo.
I "piani quinquennali" non vanno più di moda, e credo che anche la pazienza dei Proprietari si stia sia pericolosamente logorando a furia di inanellare una sconfitta dietro l’altra.
Il problema è che la pazienza dei proprietari è sempre più lunga di quella dei tifosi...
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