Il QB Mike Glennon. |
A sette giorni dal miracolo di
Pittsburgh, i Bucs saranno di scena domenica prossima al Mercedes-Benz Superdome
di New Orleans, alla ricerca del secondo, consecutivo e quasi
irrealizzabile, "miracolissimo"...
E' vero che Brees e soci hanno iniziato
la stagione nel peggior modo possibile, dato che dopo quattro partite
il record delle due squadre è l'identico, assai deludente, 1-3. Ma
i Saints rimangono una "corazzata" nonché il team favorito per
la vittoria nella NFC South, e ad analizzare oggettivamente
l'incontro che andrà in scena fra poco più di 48 ore si fa davvero
fatica a ipotizzare un'altra impresa corsara da parte di Tampa Bay.
Per arrivare a giocarsela quantomeno
fino all'ultimo minuto occorrerà una partita molto più attenta,
soprattutto da parte della secondaria, rispetto a quanto visto a
Pittsburgh. Non va infatti dimenticato che la prima W stagionale dei
Bucs è arrivata anche grazie ai generosi "omaggi" degli
Steelers, che ce l'hanno messa proprio tutta, tra penalità, passaggi
droppati, punt calciati malissimo, manifesta deconcentrazione ed
eccessiva sottovalutazione dell'avversario, per "agevolare"
l'impresa di Tampa Bay.
I Saints però, considerata la loro
precaria situazione e la fresca vittoria dei Bucs, non credo
commetteranno lo stesso errore di Big Ben e soci. In altre parole, se
i ragazzi di Lovie Smith vorranno tornare in Florida con la seconda
vittoria stagionale ho il sospetto che questa volta bisognerà fare
tutto da soli, senza "aiutini" da parte degli avversari.
E dunque, in primo luogo, attenzione
massima contro l'arma principale dei Saints, e cioè il gioco aereo
orchestrato da Drew Brees. La linea difensiva dovrà mettere sotto
pressione il QB di New Orleans, fargli sentire il fiato addosso e,
soprattutto, limitargli al massimo il tempo a disposizione per
selezionare il bersaglio più libero. La secondaria, invece, dovrà
elevare di parecchio il suo rendimento, perché anche a Pittsburgh la
difesa contro i passaggi è stata "bucata" troppo spesso e troppo
facilmente.
Se riusciremo a limitare l'attacco di
NO, allora avremo qualche possibilità, legata ovviamente a quello
che sarà il rendimento del nostro attacco, guidato ancora una volta
da Mike Glennon. Sono partite importantissime queste (quella di
Pittsburgh, la prossima di New Orleans, tutte le altre sino al termine
della stagione...) per cercare di capire che giocatore sia il secondo
anno da NC State. Il simpatico Giraffone può avere un futuro da
protagonista in NFL? Potremo rispondere a questa domanda solo dopo
averlo visto a lungo e con continuità sul terreno di gioco.
La vittoria di Pittsburgh porta in
maniera evidente la firma di Glennon, e credo che ci sia un po' in
tutti noi che seguiamo da vicino i Bucs la curiosità di vedere se si è trattato di un episodio
destinato a rimanere isolato o se invece (per una volta!) aveva avuto
ragione Greg Schiano, l'unico a intravedere in Mike Glennon un
prospetto importante al punto di draftarlo a sorpresa al terzo giro
(pick n.73 overall) del draft 2013.
Chiaramente le fortune di un QB
dipendono anche dalle "armi" che ha a disposizione, ed è senza
dubbio un peccato il fatto di non poter contare sull'ottimo Mike
Evans. Speriamo di vedere maggiormente coinvolto nel gioco aereo ASJ,
auguriamoci che Louis Muprhy continui a sorprendere tutti quanti e confidiamo nel fatto che Vincent
Jackson confermi ancora una volta tutte le sue indiscusse qualità.
Dopodiché, se tutti avranno dato il
100% di quello che possono dare, andrà bene comunque, l'importante
sarà non assistere – mai più! – a una prestazione imbarazzante
e ampiamente al di là dell'osceno come quella del Georgia Dome...
forza ragazzi, crederci!
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