martedì 18 dicembre 2012

Josh Freeman, un enigma senza soluzione?

Draft 2009, Josh Freeman con Morris e Dominik
Nel 2009 Raheem Morris fece carte false per scegliere al primo giro del draft il QB Josh Freeman; come dimenticare, ad esempio, una delle tante "genialate" dell'inarrivabile Raheem, ossia l'ingaggio del QB Byron "gatto di marmo" Leftwich firmato per svolgere il ruolo di "smokescreen" affinchè gli altri team non intuissero quale fosse il vero obiettivo dei Bucs in quel draft...

La fiducia di Morris nei confronti di Freeman era assoluta e totale (e questo, a pensarci bene, qualche dubbio doveva farcelo venire...) ed il peggiore HC della storia dei Bucs non perdeva occasione per ripetere che l'ex Kansas State sarebbe stato "the next franchise QB", ossia la pietra angolare dei prossimi dieci anni, il giocatore intorno al quale Tampa Bay avrebbe potuto ricostruire una squadra vincente ed in grado di rinnovare i successi dei bei tempi andati.

Sono ormai trascorsi quattro anni da quel 2009, quattro stagioni giocate quasi interamente da starter da parte di Freeman, ed è quindi arrivato il momento di tirare le somme, visto che tra l'altro al ragazzo rimane un solo anno di contratto e dunque nel corso della prossima ed imminente off-season bisognerà decidere quale sarà il suo futuro. E cioè se prolungargli il contratto facendone di fatto quel franchise QB ipotizzato da Morris, o se invece separare definitivamente le strade di Tampa Bay da quelle di Freeman.

Il punto cruciale, però, e che ancora non c'è una risposta precisa e definitiva su quale sia l'effettivo valore di questo giocatore, o perlomeno io non la conosco...

Bidone o campione? Forse, più semplicemente, nessuna di queste due ipotesi così estreme ma semplicemente un giocatore "mediocre" (nel senso di "medio"), e cioè un mestierante come tanti sebbene dotato di mezzi fisici superiori alla media, uno che nella NFL può benissimo starci ma che non sarà mai in grado di caricarsi una squadra sulle spalle e di guidarla alla conquista di qualcosa di importante, meno che mai di aprire un ciclo vincente...

Dopo quattro anni, Freeman rimane un enigma, il cui unico punto fermo sembra essere quello della incostanza e della variabilità estrema del rendimento fornito e mai come nel corso della attuale stagione questo "doppio volto" del giocatore è emerso in maniera tanto chiara.

Abbiamo visto un Freeman orrendo e abulico a Dallas, completamente fuori dal match per l'intero primo tempo contro i modestissimi Eagles, addirittura deleterio e dannoso a New Orleans, quando Schiano ha dovuto panchinarlo per evitargli l'umiliazione del quinto intercetto.... ma lo stesso giocatore era stato semplicemente perfetto nelle due vittoriose trasferte a Minneapolis e ad Oakland, così come nel match casalingo con KC (che era sì una partita facile, ma anche con gli Eagles doveva esserlo e invece...) e anche nelle partite in cui aveva ha luci ed ombre, il suo contributo è stato decisivo per portare a casa la W (il doppio successo con Carolina, o quello con San Diego).

Ormai, a forza di vederlo giocare, si capisce quasi subito se Freeman è in giornata buona oppure no. Quando rimane fermo impalato dietro alla linea, senza trovare un ricevitore libero quasi aspettando il sack, allora sappiamo che sarà un lunghissimo pomeriggio... quando invece il ragazzo è pronto a reagire alle difficoltà, e non esita a conquistare in prima persona, col fisico da OL che si ritrova, le yards decisive per chiudere un down allora possiamo essere quasi sicuri che Freema c'è, e che la domenica sarà molto lunga, sì, ma per i nostri avversari...

Non dimentichiamo poi un altro aspetto importante, ossia che stiamo parlando di un ragazzo ancora molto giovane; Freeman è nato nel gennaio del 1988, dunque deve compiere 25 anni, e forse questa cronica discontinuità, questa fragilità mentale tale per cui, al primo errore, spesso ne segue un altro ancora più grave, sono aspetti sui quali è possibile lavorare, e ottenere miglioramenti importanti, nel corso del tempo.

Ma la domanda di fondo rimane sempre quella, e forse al momento nemmeno Schiano o Sullivan hanno una risposta sicura. Andare avanti con Josh Freeman, e insistere con questo giocatore dalle potenzialità importanti e dal fisico roccioso ma dalla mentalità fragile e senza grande "cuore" ed ancora meno "attributi", oppure voltare pagina e puntare su un veterano affidabile e sicuro?

Ci sarebbe anche l'ipotesi draft, ma affidare i Bucs a un "novellino" sarebbe un assoluto salto nel buio, sia perché la classe dei QB draftabili ad aprile non prevede fenomeni in grado di giocare titolari dalla prima partita, sia perché i Bucs non sceglieranno comunque così in alto da poter draftare un eventuale "campioncino", ammesso che ce ne fosse uno.

L'unica certezza è che nel football attuale il QB è sempre più il giocatore chiave in grado di fare - spesso da solo - la differenza tra una W ed una L. Perché Doug Martin potrà anche giocare benissimo e macinare yards su yards, così come potremo avere ottimi WR quali Jackson e Williams, ma se Freeman non è in giornata allora c'è proprio pochissimo da fare.

Dunque, qual è la soluzione per risolvere l'enigma Josh Freeman?

A coach Schiano l'ardua risposta, e sarà il caso che il nostro HC valuti con estrema attenzione tutte le possibili alternative, visto che anche le fortune dell'ex capo allenatore di Rutgers nel mondo del football professionistico dipenderanno in larga parte dal rendimento del giocatore più importante della squadra, quello che si schiera alle spalle del centro, riceve lo snap, e mette in aria il pallone...

5 commenti:

  1. La fortuna di Freeman è che non ci sono in giro Qb decenti da draftare o liberi sul mercato, per cui ci toccherà tenercelo per un altro annetto con la speranza che migliori.
    Sicuramente rimarrà Schiano, qualche dubbio sul resto del coaching staff.
    Ultimamente sto rivalutando le qualità dei QB "colored" venuti alla ribalta negli ultimi anni (Freeman, Newton), dopo il primo anno scintillante non hanno mantenuto le promesse. Griffin III sembra più eclettico, speriamo che almeno lui si riconfermi.

    Non vedrei male Freeman nel ruolo di " tight end" .... forse una provocazione, forse no.

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    1. Il ruolo di Tight End mi pare perfetto per la sua stazza attuale, mentre se il buon Josh si irrobustisse di qualche KG potremmo avere un nuovo Tackle in squadra...! ;-)

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  2. ...Una cosa non ho capito: se il contratto scade tra un anno, va rinegoziato adesso, cioè in QUESTA postseason e non nella prossima? Motivo?

    Quindi in sostanza l'anno prossimo giocherà ancora con noi (a meno di un taglio, tutto sommato improbabilissimo) ma si tratta di decidere ADESSO se prolungare il contratto per altri anni ancora oltre al prossimo, oppure se lasciarlo free agency alla fine del 2013, ho capito bene?

    P.S. Adesso come adesso, se potesso portare un QB a Tampa, andrei senza dubbio su Luck!

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    1. Ovviamente non c’è nessun "obbligo" di decidere nel corso della imminente offseason se rinnovare o meno il contratto di Josh Freeman, che come è noto scadrà al termine della stagione 2013.

      Ma quasi sempre si evita che i giocatori "importanti" di un team arrivino a fine contratto, per evitare il rischio che si scateni un asta per l’acquisizione di un FA di primo piano, sebbene – in effetti – sia poi tutto da vedere se il buon Josh possa essere ritenuto dalle altre squadre un free agent appetibile.

      Considerata la giovane età e il potenziale che è tutto sommato abbastanza elevato, nonostante il pessimo momento attuale e un rendimento sempre molto discontinuo, credo che Freeman qualche estimatore disposto a puntare su di lui riuscirebbe comunque a trovarlo...

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