martedì 4 dicembre 2012

Inizia l'ultimo quarto di stagione: obiettivo 8-8?

 David, MVP dei Bucs sconfitti a Denver
La sconfitta di Denver ha chiuso il "terzo quarto" di stagione: alla fine del 2012 mancano ormai solamente le ultime quattro partite e Tampa Bay si affaccia al rush finale con un record di 6-6, che "in teoria" lascerebbe ancora aperte le porte a tutte le soluzioni.

In teoria, appunto, perché in pratica mi sembra che le cose stiano invece prendendo una piega abbastanza ben definita.

I Buccaneers più recenti, quelli che hanno vinto all'ultimo tuffo a Charlotte e che hanno perso contro Atlanta e Denver sono un team in calo di forma, senza più quella esplosività  e quella brillantezza ammirate, ad esempio, nelle W di Minneapolis e Oakland.

Sono molte le ragioni alla base del momento "grigio" che sta attraversando la quadra di Schiano. In primo luogo, la situazione particolare di alcuni reparti, come quello dei CB, "smembrato" dai noti eventi, o i mille infortuni che hanno disintegrato la OL titolare; tra l'altro, pur in una situazione di precarietà la nostra linea offensiva sta facendo i miracoli, ma alla lunga gli infortuni che l'hanno falcidiata, togliendo di mezzo gli uomini migliori - i due Probowler Carl Nicks e Davin Joseph, tanto per fare nomi - sono assenze che a lungo termine si pagano, e a caro prezzo.

Ma al di là degli infortuni, che purtroppo sono una variabile a cui nel nostro sport bisogna sempre essere pronti e preparati, occorre registrare anche il calo di forma di alcuni dei protagonisti. Doug Martin, artefice massimo della striscia di W dei Bucs, sta facendo fatica, le difese avversarie hanno iniziato a conoscerlo e a "marcarlo stretto", concentrando su di lui tutte le attenzioni. Il nostro #22 non è più una sorpresa, anzi rappresenta il pericolo numero uno per chi affronta Tampa Bay, con tutte le conseguenze del caso; stupisce semmai il fatto che proprio adesso, con Martin in calo, l'altro RB LeGarrette Blount non metta più il piede in campo neanche per uno snap.

Anche Josh Freeman sembra essere tornato a standard "normali", dopo un mese giocato a livelli eccezionali. Ma in entrambi i casi citati - il calo di rendimento di Martin e Freeman - il discorso torna sempre all'OL: la quale deve aprire varchi per i RB e proteggere il QB, ed è chiaro che se a svolgere questo duro e decisivo lavoro sono chiamati dei rincalzi anziché dei fuoriclasse, beh... alla lunga, come si diceva, i nodi vengono al pettine.

Comunque sia, stando così le cose, mi sembra che sia meglio accantonare il "sogno" della postseason (ben lieto di essere smentito dai fatti, ovviamente!), visto che sul sesto e ultimo posto utile per i playoff Seattle ha messo domenica un'ipoteca importante, sbancando Chicago. Dunque, potrebbe essere il caso di concentrarsi invece su un obiettivo importante ed alla portata della squadra: ossia terminare la stagione 2012, la prima sotto la guida di coach Schiano, con un record non perdente e cioè, come minimo, con un 8-8.

Sarebbe un bel segnale chiudere la stagione con altre due vittorie nelle prossime quattro partite, considerato che il calendario ci propone due impegni quasi proibitivi, ossia le trasferte a New Orleans e Atlanta. Vorrebbe dire che la squadra ha comunque reagito a un periodo di difficoltà come quello attuale, e che nonostante gli infortuni abbiano spedito in IR molti uomini-chiave, lo spirito di squadra ha comunque sopperito alle assenze importanti, consentendo ai Buccaneers di raggiungere un traguardo che in pochi alla viglia del campionato ritenevano possibile, quello di raddoppiare il numero di W rispetto alla stagione precedente.

E poi, mi augurerei anche di non assistere all'ennesimo "collasso" di fine stagione, analogo a quanto accadde ad esempio nell'ultima stagione di Jon Gruden, quando i Bucs sembravano avviati comodamente verso i playoff prima di iniziare una lunga striscia perdente che costò a Chucky il posto di HC. E poi cosa dire della scorsa stagione, quando la "rottura prolungata" riguardò addirittura le ultime dieci partite...

Chiudo segnalando una cosa che invece mi piacerebbe non vedere più, da parte della nostra squadra, anche se non credo che sarò accontentato. Si tratta di quella specie di gazzarra che si scatena negli ultimi secondi di partita, quando i Bucs hanno già perso e il QB avversario si inginocchia per far passare gli istanti finali del match. Ecco, vedere in simili circostanze i nostri DL buttarsi addosso agli avversari mette quasi tristezza, perché queste giocate ottengono solo un risultato: far passare i Bucs per quello che invece non sono, cioè una squadra che gioca sporco e in maniera scorretta. Ed è un peccato - visto che non ci arriva, da solo - che nessuno spieghi a coach Schiano che è meglio lasciar perdere certi siparietti, che come detto non servono a niente, se non a creare inutili tensioni in campo a partita già terminata.

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