lunedì 28 maggio 2012

L'OC Sullivan: "Schiano? Mi ricorda Coughlin"

L'OC dei Bucs, Mike Sullivan
Parlavamo ieri della nuova "politica" introdotta da coach Schiano, e di come le regole imposte ed i comportamenti pretesi dal nuovo capo allenatore di Tampa Bay - massima severità e assoluto rispetto delle regole - fossero agli antipodi rispetto ai metodi (sin troppo blandi) del suo predecessore sulla sideline dei Bucs, Raheem Morris.

Il nuovo offensive coordinator dei Buccaneers, Mike Sullivan, parlando di coach Schiano, della sua mentalità e del suo metodo di lavoro, ha effettuato un paragone con un altro head coach famoso per il suo carattere da "sergente di ferro", ossia Tom Coughlin, con cui Sullivan ha lavorato (vincendo 2 Super Bowl) per parecchi anni ai New York Giants.

Il sito Joebucsfan.com riprende un'intervista radiofonica rilasciata da Mike Sullivan, e questo è il ritratto di Greg Schiano - sintetico quanto efficace - tracciato così dal neo OC dei Bucs:
“Coach Schiano is in many ways similar to Coach Coughlin, from the standpoint of very, very organized and detailed and things like discipline and structure and organization being at a premium,” Sullivan said. “I think he’s very bright. And I think he’s someone that has brought a concept of family.

E ancora, sul concetto di "famiglia" e sull'unità di intenti in casa Bucs, così Sullivan:
“You know everyone can say that word [family]. They can throw it around, they can be cliched, we all know there’s certainly the business side that goes along the lines with the NFL. But the thought that while we’re there, while we’re in the building, every member of that football team, all the coaches, having that type of common bond and that mindset, I think that there’s an amount of passion that he brings to the table that will make sure we’re do things the right way, in terms of how he wants it done and yet be open to feedback and suggestion on what’s the best possible way to get things done".

Mike Sullivan, prima di lavorare con Coughlin, ha trascorso parecchi anni presso Army e dunque si può ben dire che il nostro nuovo OC se ne intende - e non poco - di concetti quali "ordine" e "disciplina"... chiaramente questi requisiti non sono sufficienti per vincere una partita di football, ma senz'altro possono aiutare. E comunque, se ripensiamo un attimo soltanto all'anarchia assoluta ed al caos che regnavano a Tampa nel finale della scorsa stagione, ben vengano ordine, disciplina e rispetto delle regole. Magari non basteranno per vincere le partite, ma almeno ci consentiranno di salvare la faccia evitando quelle figuracce ignobili che nel 2011 erano diventate prassi abituale...

domenica 27 maggio 2012

La nuova "politica" di Tampa Bay

Negli ultimi tre anni, ossia nel corso della gestione Morris, la "politica" dei Buccaneers è stata abbastanza chiara: cercare di ammassare talento giovane e affamato di vittorie ("yungry"...), affiancandolo a pochi veterani di valore, sperando che da questa combinazione potesse nascere la squadra destinata a raccogliere l'eredità dei grandi Buccaneers dei primi anni duemila.

Tutto questo, sorvolando ad esempio sull'aspetto extra-football, ossia senza dare troppa importanza al fatto che Tampa fosse diventata una squadra piena di "teste calde" e giocatori "problematici". E uno dei pochi meriti che vanno riconosciuti a Raheem Morris nei suoi tre anni da HC, è proprio quello di avere tenuto insieme uno spogliatoio che abbondava di soggetti problematici e dal carattere non facilmente gestibile.

Schiano parla alla truppa nel corso dei recenti OTA
Poi, è arrivato Greg Schiano...e la "politica" di Tampa Bay è radicalmente cambiata.

Il nuovo head coach dei Bucs si pone nei confronti dei giocatori in maniera radicalmente opposta rispetto a Raheem. Niente più musica rap sparata dalle casse durante gli allenamenti (che ai tempi di Morris erano molto "soft"), ma rispetto ferreo delle regole, mini-camp da affrontare con la massima serietà ed in cui ai giocatori è richiesto di dare il 100%, e nessuna sciocchezza tollerata off-field.

E per chi non si adegua al nuovo corso.... arrivederci e grazie. Emblematici a queto proposito i casi di Tanard Jackson e Kellen Winslow. Due dei pochi veterani di talento a roster, che Schiano non ha esitato a tagliare (Jackson) o scambiare per una settima scelta (Winslow), proprio perchè non in sintonia con il modo di intendere il football da parte del nuovo HC.

Schiano ha il massimo controllo, su tutto, anche su come e quando i giocatori possano rilasciare interviste ai giornalisti.... e come sottolineava il Tampa Bay Times, è cambiato anche il ruolo del GM Dominik, che se ai tempi di Morris era spesso colui al quale spettava l'ultima parola, appare ora più che altro come un esecutore delle volontà di Schiano. E, ad esempio, la scelta al recente draft di Goode e Tandy, voluti dal l'HC in quanto rimasto impressionato dai due giocatori nelle partite giocate da West Virginia contro Rutgers, la dice lunga sul potere decisionale di Schiano.

Sarà il campo a dire se la nuova "politica" di Tampa Bay sia quella giusta per voltare pagina e per lasciarsi alle spalle il disastroso triennio Morris. Forse, se a questo nuovo corso caratterizzato da rigore e disciplina si accompagnasse anche un po' di sana "elasticità mentale" sarebbe anche meglio; di sicuro, con coach Schiano, One Buc Place assomiglia più ad una caserma dei marines, che all'allegro luna park delle ultime tre stagioni...

giovedì 24 maggio 2012

Luke Stocker, da comprimario a protagonista

Luke Stocker, al secondo anno in NFL
L'anno da rookie, per il tight-end Luke Stocker draftato dai Bucs al quarto giro (pick n.104 overall) del draft 2011, non è stato di certo da incorniciare: oltre alle tantissime sconfitte di squadra, anche le statistiche individuali non sono state delle migliori per il TE #88: solamente 12 le ricezioni per complessive 92 yards. 

Ma adesso, le cose - giocoforza - sono destinate a cambiare. E  Luke Stocker dovrà recitare un ruolo da protagonista, non più da timida comparsa. Dopo la cessione a Seattle del TE titolare Kellen Winslow, si aprono infatti per Stocker ampi spazi che l'ex Volunteer dovrà necessariamente sfruttare. 

E' vero che al posto di Winslow i Bucs hanno ingaggiato Dallas Clark, ma l'ex Indianapolis Colts è reduce da stagioni molto tormentate dal punto di vista fisico, e non potrà sicuramente tenere il campo per tutta la partita, nel corso dell'intera stagione. 

Dunque, non mancherà lo spazio a disposizione per Luke Stocker, a lui il non semplice compito di sfruttare l'importante occasione. Tra l'altro, a causa dei problemi legati al rinnovo del CBA, nella passata stagione non ci furono OTA nè mini-camp, che rappresentano invece importanti tappe di avvicinamento al duro mondo NFL per un rookie appena uscito dal college, e l'impatto di Stocker con l'NFL non fu dei  migliori, visto che il ragazzo si infortunò proprio all'inizio del training camp. 

Ma Luke Stocker pare essere consapevole di tutto ciò; queste le sue parole, dal sito ufficiale:
"I understand I was drafted by this team and they want me to become the tight end here of the future," he said.  "I hold myself to a higher standard than everybody, and I want to get to where they want me to be.  That's what I'm working for every day."

mercoledì 23 maggio 2012

Dallas Clark giocatore finito? Schiano dice di no...

Dallas Clark in Red & Pewter
Se da un lato l'idea di liberarsi di Kellen Winslow - testa calda, piantagrane e poco propenso a spaccarsi la schiena in allenamento - era facilmente prevedibile, conoscendo la  mentalità di coach Schiano e le sue convinzioni su quelle che devono essere le caratteristiche imprescindibili per un giocatore di football, era più difficile pensare che per rimpiazzare K2 ci si orientasse su uno dei pochi giocatori dalle condizioni fisiche ancora più precarie di quelle del buon Kellen...

Dallas Clark è stato un fuoriclasse, ma nelle ultime due stagioni ha dovuto affrontare problemi fisici ben più seri di quelli di Winslow, che pur giocando su due ginocchia di cristallo, e non potendo - proprio per questo - "spingere" al massimo negli allenamenti, nelle tre stagioni trascorse a Tampa non ha mai saltato nemmeno una partita.

Ma coach Schiano ha invece molta fiducia nella tenuta fisica di Clark, stando alle sue dichiarazioni riportate dal sito ufficiale:
"He's definitely a proven player," said Schiano of the former Indianapolis Colts standout. "I know he's had some health issues as of late, things that have kept him from playing the level of football he played a little earlier in his career. But I believe wholeheartedly that he's going to return to his form and play the way he's capable."

Prima di siglare con Clark un contratto di un anno, il giocatore è stato sottoposto a rigidi test fisici, il cui esito positivo ha convinto Schiano a procedere con il suo ingaggio e con la contestuale cessione di Winslow a Seattle:
"You do your homework and you give him a physical, and those things," said Schiano. "Our trainers and doctors met with him and we feel good. There's no guarantees in anything, of course, but we felt like this was the best thing for the Bucs."

Infine, a precisa domanda se l'allontanamento di Winslow, che aveva disertato i mini-camp volontari, fosse da interpretare come una sorta di "messaggio" per gli altri giocatori, questa la perentoria risposta del coach dei Bucs, da nfl.com:
"There is really not a message. It's not one of those situations," Schiano said Tuesday. "The only message I want to address is we need to be the best football team we can be. Time is our enemy. We are running out of time. Teams in our division have a head start on us." "Kellen (Winslow) is no longer a Buc," Schiano said. "I'd like to focus on the guys that are here. When we do make decisions, I am going to hesitate to look back and really just talk about guys that are Bucs right now."

martedì 22 maggio 2012

Firmato Clark, Winslow a Seattle

Dallas Clark, il nuovo TE dei Bucs
La notizia era nell'eria, e adesso è stata ufficializzata: Kellen Winslow non è più un giocatore dei Tampa Bay Buccaneers. L'anno prossimo Winslow giocherà con i Seattle Seahawks, che per averlo hanno ceduto ai Bucs una conditional draft pick del draft 2013.

Il ruolo di TE starter sarà invece occupato, in casa Bucs, dal veterano Dallas Clark, che proprio ieri ha firmato un contratto con Tampa Bay dopo 9 stagioni trascorse con gli Indianapolis Colts.

Queste le dichiarazioni del GM Mark Dominik, circa l'arrivo di Clark:
“Dallas Clark is a consummate pro and proven playmaker,” said Buccaneers General Manager Mark Dominik. “He will be another asset, on and off the field, for our team. In addition to Luke Stocker’s continued improvement in his ability as an every-down tight end, we feel we have talent and depth at the tight end position.”

Clark, 33 anni, è un veterano di mille battaglie, che si spera possa fornire un utile contributo e non si riveli eccessivamente "logoro", nonostante non sia più giovanissimo e abbia ben 10 anni di NFL alle spalle. E l'augurio è che al fianco di Clark possa crescere anche l'altro TE, Luke Stocker, il secondo anno da Tennessee dal quale ci si aspetta un contributo più consistente di quello, modesto, fornito lo scorso anno.

Prosegue dunque a Tampa l'operazione "pulizia" da parte di Greg Schiano, sempre più propenso a liberarsi di giocatori problematici e comunque non in sintonia con il suo modo di intendere il football. Dopo Tanard Jackson e Kellen Winslow, chi sarà il prossimo...?

lunedì 21 maggio 2012

Taglio in vista per Kellen Winslow?

Aria di taglio per Winslow...
Si apprende dal Tampa Bay Times che coach Schiano avrebbe comunicato al tight-end Kellen Winslow che i Bucs stanno cercando una squadra con cui scambiarlo, e che dunque i suoi giorni in Florida sono in pratica terminati...

Stando a quanto riferito dallo stesso Winslow, una delle ragioni per cui Schiano intende liberarsi di lui sarebbe il fatto che il giocatore preferisce lavorare per conto suo nel corso dell’offseason, disertando regolarmente i mini-camp e gli OTA organizzati dalla squadra.

Tra le ipotesi per il dopo Winslow quella dell’ex tight-end di Indianapolis, Dallas Clark, in visita nei giorni scorsi proprio a One Buc Place.

Kellen Winslow, 28 anni, arrivò a Tampa tre anni fa in seguito ad uno scambio con Cleveland, che per cedere il TE ricevette dai Bucs una seconda ed una quinta scelta. Nonostante i problemi cronici alle logoratissime ginocchia, Winslow non ha mai saltato nemmeno una partita nei tre anni trascorsi a Tampa, rivelandosi tra i più efficaci bersagli di Josh Freeman.

Dunque, perché liberarsi di un giocatore che tutto sommato potrebbe ancora fornire un utile contributo alla causa dei Bucs? Sicuramente coach Schiano non gradisce l’assenza di Winslow dagli allenamenti che si svolgono in off-season, e ancora meno il fatto che, a causa delle sue ginocchia, il giocatore non possa comunque mai allenarsi al 100%, nemmeno nel corso della stagione. Inoltre, sono pessimi i rapporti tra Butch Davis – il braccio destro di Schiano – e Kellen Winslow, dai tempi in cui entrambi erano a Cleveland.

Dopo Tanard Jackson, è dunque in arrivo un altro taglio di un veterano importante quanto problematico? A breve avremo la risposta, che sembra comunque già scritta...

domenica 20 maggio 2012

2012, l'anno della verità per Mike Williams

Il WR Mike Williams
Il WR Mike Williams rappresentò, nel 2010, una piacevolissima sorpresa: draftato al quarto giro con la pick n.101 overall, il ragazzo si rivelò in grado di tenere da subito il campo nel migliore dei modi, rivelandosi uno dei bersagli preferiti e tra i più affidabili per il QB Josh Freeman.

Le sue cifre nel primo anni tra i PRO facevano sperare di avere trovato in Mike Williams un potenziale WR starter a lungo termine, e tra l'altro anche fuori dal campo il #19 non aveva mai creato problemi, allontanando da sè la reputazione di "testa calda" che lo aveva accompagnato al college, e che ne aveva causato la discesa nel draft sino al quarto giro.

Lo scorso anno però, anche Mike WIlliams è rimasto coinvolto nella pessima stagione della squadra, giocando spesso sottotono e comunque lontano dai livelli di eccellenza dell'anno da rookie. Soprattutto, facendo registrare un netto calo nelle media di yards guadagnate per passaggio (11,9 contro le 14,8 del primo anno) e un crollo dei TD segnati (da 11 a 3).

E visto che a Tampa era già transitato un WR fenomenale nel primo anno in NFL e pessimo nelle stagioni successive (Michael Clayton), è inevitabile chiedersi se anche Mike Williams seguirà la triste parabola del suo predecessore. In ogni caso, dopo una stagione ottima e una con qualche ombra di troppo, il 2012 sarà l'anno della verità per il WR da Syracuse.

Il ragazzo, ad ogni modo, sembra essere consapevole di tutto ciò stando alel sue dichiarazioni al Tampa Bay Times:
"Everybody asks me how I assess myself from last year. It just wasn't good enough," Williams, 24, said. "I've got to get better. A lot of us have got to get better, especially me."

Intanto, Schiano e Dominik hanno pensato di rinforzare il reparto dei ricevitori portando a Tampa il WR più pregiato tra quelli disponibili nella free agency, ossia Vincent Jackson, "assicurandosi" così nel caso in cui il rendimento di Williams dovesse proseguire sulla falsariga dello scorso anno.

Ma la presenza di un "big" come Jackson potrebbe favorire proprio Mike Williams, visto che i raddoppi delle difese avversarie riguarderanno l'ex San Diego piuttosto che il WR #19. Sempre dal Tampa Bay Times, queste le parole di Williams:
"Having Vincent on the field, you get more confidence in a vet like that and him telling you what to do and how to do it. You get confidence, and we get out there with kind of a swagger."

venerdì 18 maggio 2012

OTA, firme dei rookie e nuovi WR a roster

Dopo la firma del kicker Connor Barth, ecco di seguito le altre "news" più interessanti della settimana in casa Bucs.
OTA: coach Schiano dirige la truppa
OTA: Organized Team Activities
E' tempo di OTA, ossia dei mini-camp in cui nel corso dell'off-season il coaching staff ed i giocatori si ritrovano per brevi quanto importanti allenamenti, in preparazione del vero e proprio training camp. Nell'OTA che si sta svolgendo in questi giorni, spiccano le assenze di tre giocatori, due poco giustificate, la terza assai di più.

Gli assenti sono Kellen Winslow, generalmente poco propenso anche negli scorsi anni a partecipare a questo tipo di attività, Dezmon Briscoe che già per problemi di natura diciamo "sentimentale" aveva saltato un precedente mini-camp e Brian Price, colpito invece da un grave lutto familiare ed in  una situazione di disagio psicofisico tale da essere stato costretto ad un breve ricovero ospedaliero. Un grosso in bocca al lupo a Brian Price con l'augurio che possa tornare presto in piena forma, fisica e mentale; davvero sfortunato questo giocatore, perseguitato fino ad ora nella sua carriera NFL da gravi problemi fisici, ed ora messo KO dalla morte della sorella maggiore, una sorta di seconda madre per lui, scomparsa in seguito ad un incidente stradale. Tra l'altro, negli anni scorsi, Price aveva già perso ben due fratelli in sparatorie tra gang....

LE FIRME DEI ROOKIE
Sono cinque (su sette) i rookie dei Bucs che hanno firmato il loro contratto da professionisti. L'ultimo in ordine di tempo è Lavonte David, il LB da Nebraska, che ha siglato con Tampa Bay un accordo quadriennale. Nei giorni scorsi avevano firmato anche i due rookie da West Virginia, il LB Goode e il CB Tandy, anch'essi firmatari di un contratto di quattro anni. I primi a firmare erano stati il RB Smith e il TE Dunsmore, i due giocatori scelti al settimo giro. Al momento, mancano solo due firme dei giocatori draftati da Tampa Bay, ossia di quelli scelti al primo round, la safety Mark Barron e il RB Doug Martin. Per l'inizio del training camp, previsto tra un paio di mesi, anche queste ultime due firme dovrebbero arrivare senza troppi problemi.

NUOVI WR A ROSTER
I Bucs continuano a firmare nuovi WR. Dopo l'arrivo di Tiquan Underwood, l'ex ricevitore di Rutgers firmato con un biennale, Tampa Bay ha inserito a roster in questi giorni altri due WR: si tratta di Wallace Wright, ex New York Jets, e dell'undrafted free agent Armahd Lewis.

giovedì 17 maggio 2012

Connor Barth firma per quattro anni!

Il kicker Connor Barth
La notizia è ufficiale: il kicker Connor Barth, il giocatore su cui i Bucs avevano messo il "tag", e che sino ad ora non aveva ancora firmato, ha trovato con i Buccaneers un accordo pluriennale, che lo legherà a Tampa Bay per i prossimi quattro anni.

La notizia è positiva, dato che Barth ha dimostrato di essere un kicker molto affidabile, ed assai preciso anche dalla lunga distanza; lo scorso anno, nell'orribile annata dei Buccaneers, fu in pratica l'unico giocatore a poter vantare un elevato livello di rendimento, rivelandosi pressoché infallibile.

In ciascuna delle tre stagioni trascorse a Tampa, la percentuale di Barth è andata sempre migliorando. E il ragazzo non intende fermarsi: queste le sue parole, direttamente dal sito ufficiale:
"Every year is about trying to get better," he said.  "I just want to take it one kick at a time – you never want to forget about that.  I don't want to forget about what I did to get to this point and never lose sight of that – stay hungry, stay humble and do what I can to help this team win games."

E sempre da Buccaneeers.com, ecco altre dichiarazioni di Barth relative al nuovo contratto:
"I've been working my whole career for something like this, for this opportunity," he said.  "For the Bucs’ organization, [General Manager] Mark Dominik, Coach [Greg] Schiano and everyone to believe in me, to know that I'll be their kicker for the next four years, is awesome.  I love Tampa.  It's just an amazing opportunity and I want to continue to perform like I have and live up to their expectations.  I want to thank everyone – the fans, everybody, the team behind me – and I'm looking forward to getting back on the field."

sabato 12 maggio 2012

Brad Culpepper: ieri DT, oggi in causa contro l'NFL

Brad Culpepper in action!
I meno giovani se lo ricorderanno su un campo da football, con indosso la vecchia uniforme orange & white e il casco con Bucco Bruce: parlo di Brad Culpepper, DT dei Bucs tra il 1994 e il 1999. Culpepper era un discreto giocatore, non un grande talento ma senz'altro in grado di tenere il campo in maniera più che dignitosa.

Ebbene, adesso Brad Culpepper - appeso il casco al chiodo dopo una  lunga carriera che lo ha visto indossare anche le maglie di Minnesota e Chicago - è in questi giorni il protagonista di una causa intentata insieme ad altri 25 ex giocatori contro l'NFL.

Argomento del contendere, la “leggerezza” con cui per troppo tempo l'NFL (non) ha affrontato il problema delle “concussion”, ossia delle commozioni cerebrali sui cui danni a lungo termine si è invece molto parlato nei mesi scorsi, spingendo il commisisoner Roger Goodell a prendere misure importanti proprio per salvaguardare la salute dei giocatori.

Era invece ben diversa la situazione negli anni '90, quando Culeppeper giocava e, a sua volta, rimase vittima di episodi di questo tipo. E quando - così sostengono gli ex giocatori nella loro azione legale contro la lega - l'NFL taceva ai giocatori quelle che potevano essere le conseguenze a lungo termine di simili KO, con ripercussioni facilmente immaginabili sulla salute degli atleti.

Le accuse di Culpepper sono molto gravi e precise. Dal Tampa Bay Times, ecco le parole dell'ex DT:
“Did I know it’s going to potentially cause life-ending problems or dementia? Not like I do now,’’ Culpepper said. “Would that have changed how I feel about playing? I don’t know, I can’t put myself in that situation. Quite frankly, it probably would not have. But it’s like a cigarette. You know they’re bad for you, there’s warning labels all over the cigarettes. Yet, you may choose to do it. There were no warnings. It wasn’t like they sat a player down and said, “Look, if you get a concussion or you get numerous concussions, this could scramble your brain for good.’’

E Culpepper cita anche un episodio che lo vide protagonista in prima persona. Nel 1993, durante un ritorno di calcio in un match contro San Diego, Brad rimase a terra privo di conoscenza per una quindicina di secondi, dopo un durissimo colpo con un avversario. Ebbene, dopo una notte trascorsa in osservazione in ospedale, il giorno seguente venne dimesso e fu subito mandato al lavoro in sala pesi, per poi allenarsi regolarmente e giocare la domenica successiva come se niente fosse accaduto.

Oggi tutto questo non accadrebbe più, ma per chi all'epoca era trattato come “carne da macello” più che da “giocatore professionista”, è arrivato adesso il momento di far valere le proprie ragioni, in un'aula di tribunale.

venerdì 11 maggio 2012

Da’Quan Bowers operato oggi al tendine d'Achille

Da’Quan Bowers: stagione già finita per lui?

Pessime notizie in arrivo da One Buc Place. La stagione 2012 di Da'Quan Bowers, il promettente Defensive End scelto dai Bucs al secondo giro dello scorso draft, potrebbe essere infatti già terminata prima ancora di iniziare.

Nel corso della giornata di ieri Bowers ha infatti riportato un serio infortunio al tendine d'Achille del piede destro, nel corso delle attività dell'offseason programmate dal team, e sarà sottoposto oggi ad intervento chirurgico.

Chiaramente, vista la delicatezza dell'intervento, la presenza di Bowers in questa stagione pare essere a rischio, nonostante l'ottimismo del ragazzo che via-twitter ha manifestato massima fiducia nelle proprie capacità di recupero da questo brutto infortunio: "2013?? Get real... I'm playing THIS year 2012,"  scrive Da'Quan sul suo profilo.

Lo scorso anno, il long snapper Andrew Economos aveva subito un infortunio analogo al tendine d'Achille nel mese di aprile, e venne messo nella "PUP list; trascorse le prime sei settimane nella "Physically Unable to Perform List", Economos riuscì a ritornare in squadra nel mese di novembre, per finire poi regolarmente la stagione.

In bocca al lupo a Bowers, dunque, che già lo scorso anno non aveva potuto rendere al massimo a causa dei problemi al ginocchio che lo avevano fatto scendere al secondo giro del draft, lui che era considerato una potenziale prima scelta molto alta, e speriamo davvero di poterlo rivedere su  un campo da gioco prima del termine di questa stagione.

Chi invece non vedremo in maglia Bucs è il QB Jordan Jefferson, il cui taglio è stato annunciato sul sito ufficiale. Si parlava proprio ieri della delicata situazione di questa giocatore, accusato di lesioni e percosse nel corso di una rissa, e di come difficilmente coach Schiano - molto attento alla situazione off-field dei giocatori - avrebbe tollerato una simile situazione; e infatti....

giovedì 10 maggio 2012

Jordan Jefferson, quarterback o "picchiatore"?

Jordan Jefferson al minicamp dei Bucs
Nei giorni scorsi i Bucs hanno firmato molti rookie, tra quelli non scelti da alcun team nel recente draft. Tra questi, il QB Jordan Jefferson, da LSU. Prospetto interessante, giocatore che potrebbe anche aspirare a competere per il ruolo di terzo QB alle spalle di Freeman e Orlovski, se non fosse per alcuni problemi, non secondari, di natura extra-football...

In sintesi, Jefferson è stato citato in giudizio per una rissa in un bar, insieme all'ex compagno di LSU Josh Johns. Gli accusatori dei due giocatori di LSU sostengono di essere stati pesantemente insultati e aggrediti da Jefferson e Johns, senza alcun motivo.

Eric Ewen, uno degli aggrediti, stando al NO Times è stato praticamente massacrato nel corso della rissa, visto che il bollettino medico parla di: “three fractured vertebra, a herniated disc, multiple fractured teeth, cuts and bruises to his head and face”.
Andrew R. Lowery, un'altra vittima, lamenta i seguenti danni: “fractured maxilla bone, teeth, a bulging and/or herniated disc, multiple cuts and bruises to the head and face, and bruises to the rest of his body”.
Infine Willie Cox, il trerzo dei malmenati, se l'è cavata più a buon mercato: “multiple cuts and bruises to the head and face.”

L'avvocato di Jefferson sostiene che le presunte vittime sono in realtà "furbacchioni" a caccia di soldi, e che non è una coincidenza che costoro abbiano presentato l'accusa contro Jefferson appena due giorni dopo dalla firma del contratto da professionista tra il ragazzo e i Bucs.

Vedremo come andrà a finire questa poco piacevole vicenda, e se Jefferson riuscirà a smontare le accuse contro di lui. Di sicuro, se l'ex QB di LSU vuole avere una carriera lunga e duratura a Tampa Bay, agli ordini di coach Schiano, sarà opportuno che inizi a mettere la testa a posto, vista l'importanza - più volte sottolineata dallo stesso HC - attribuita alla correttezza dei comportamenti off-field da parte dei giocatori...

mercoledì 9 maggio 2012

Chiamateli Tampa Bay Scarlet Knights!

Il WR Tiquan Underwood
Tampa Bay Buccaneers o... Tampa Bay Scarlet Knights?! E' di ieri la firma di un altro (l'ennesimo) giocatore con un passato presso i Rutgers Scarlet Knights, il college che negli ultimi dieci anni ha visto sviluppare in maniera importante il proprio programma di football proprio grazie all'attuale allenatore dei Bucs, Greg Schiano.

Ed evidentemente Schiano, una volta presa la decisione di abbandonare il college per l'NFL, ha deciso di circondarsi di persone di fiducia: non solo molti membri del coaching staff provengono direttamente da Rutgers, ma sono molti anche i giocatori firmati in questi giorni tra i free agent a vantare trascorsi proprio presso questa università.

L'ultimo in ordine di tempo è il WR Tiquan Underwood, salito agli onori delle cronache per essere stato rilasciato dai New England Patriots proprio nella immediata vigilia dell'ultimo Super Bowl, oltre che per la sua bizzarra capigliatura. Scelto al settimo giro dai Jaguars nel 2009, Underwood ha giocato le ultime due stagioni con i Patriots, per complessive 11 ricezioni e 141 yards. Ben altre cifre aveva messo insieme Underwood ai tempi di Rutgers, quando - sotto la guida di coach Schiano - Tiquan aveva fatto registrare nei suoi quattro anni da Scarlet Knight ben 132 ricezioni per 1.931 yards e 16 touchdowns.

Sono al momento dunque ben sei - o addirittura sette, volendo includere nel numero anche Eric LeGrand - i giocatori provenienti da Rutgers ed attualmente nel roster dei Bucs. Tra gli ultimi Scarlet Knights approdati in Florida, ricordiamo il DT Gary Gibson e il CB Eric Roberson, entrambi firmati nei giorni scorsi. Vedremo quanti di questi giocatori riusciranno poi ad entrare nel roster definitivo, di sicuro al momento pare evidente che Schiano abbia un occhio di riguardo per i suoi ex giocatori del college, che evidentemente ben conosce e nei quali ripone molta fiducia.

Questa la lista degli ex-Rutgers oggi ai Bucs:
- Gary Gibson DT
- George Johnson DE
- Derrick Roberson CB
- Desmond Wynn OT
- Tiquan Underwood WR
- Jeremy Zuttah C
Da segnalare infine le prime firme dei rookie scelti al draft: i primi a siglare il contratto con Tampa Bay sono stati i due giocatori scelti al settimo giro: si tratta del RB Michael Smith e del TE Drake Dunsmore, entrambi firmatari di un contratto quadriennale.

martedì 8 maggio 2012

Tampa firma 13 giocatori (e ne rilascia 12)

Jordan Jefferson, QB da LSU
Continuano in questi giorni i movimenti, più o meno marginali, relativi al roster dei Bucs. Sono 13 i nuovi giocatori firmati, 11 rookie e 2 veterani. Per creare spazio nel roster, ne sono strati rilasciati 12, inclusi parecchi di quelli firmati la scorsa settimana come undrafted free agents (sotto, la lista completa dei nuovi arrivati e dei partenti).

Tra le firme più interessanti, quella del QB Jefferson Jordan, da LSU, che dopo aver impressionato in maniera positiva il coaching staff di Tampa Bay nel corso del minicamp della scorsa settimana, ha firmato il contratto che lo lega ai Bucs.

Queste le parole di  coach Schiano, dal TB Times, sull'ex QB di LSU:
"He's an athletic guy who has a strong arm," Schiano said. "We wanted to gauge his development as a quarterback. I thought he made consistent improvement all weekend. There's a lot of upside there, so I think we would like to have a chance to work with him."

Jefferson l'anno scorso venne sospeso per quattro partite, dopo essere rimasto coinvolto in una rissa; ad ogni modo, il ragazzo pare avere le idee abbastanza chiare, sul suo futuro:
"I just want to prove that I'm a very talented player," he said. "I played at LSU for a large (number) of games. I had a very strong winning percentage there. At the same time, I'm not where I want to be. But I'm a competitor, and I can be the pro style quarterback that Tampa Bay wants me to be."

Tra le altre firme, da segnalare quella di un veterano, il CB Roberson, già visto a Tampa Bay nel corso della stagione 2009:
"One thing I knew was I couldn't take me and Coach Schiano's relationship for granted," Roberson said. "I knew I was going to have to come in here and prove myself".
 
Questa, riassumendo, la lista dei giocatori firmati (e rilasciati) ieri dai Bucs:

SIGNED COLLEGE FREE AGENTS 
DE Quintin Anderson – Wagner
S Sean Baker – Ball State
RB De’Anthony Curtis – Arkansas
P Eric Guthrie – Iowa
T Jermarcus Hardrick – Nebraska
QB Jordan Jefferson – LSU
FB Antonio Leak – Henderson State
DT Jordan Nix – North Carolina
TE Danny Noble – Toledo
C Moe Petrus – Connecticut
DT Myles Wade – Portland State

SIGNED VETERAN FREE AGENTS
CB Derrick Roberson
DE Hilee Taylor

WAIVED
WR Luther Ambrose
LB Ryan Baker
LB Mike Balogun
QB Zach Collaros
S Ron Girault
C Chaz Hine
DT Donte’e Nicholls
T Trevor Olson
G Chris Riley
K Jake Rogers
CB Quenton Washington
T Rocky Weaver

lunedì 7 maggio 2012

Mark Barron, poche parole e molti placcaggi

Mark Barron, il giorno del draft
Chi è Mark Barron, la prima scelta dei Bucs (pick n.7 overall) nel recente draft? Il Tampa Bay Times traccia un profilo di questo giocatore, e il ritratto che Rick Stroud ci offre del rookie da Alabama non è certamente quello del "tipico" ragazzo appena uscito dal college, baldanzoso e un po' arrogante, anzi...

E' uno che parla poco, Mike Barron, il classico leader silenzioso che non ha bisogno di mettersi al centro dell'attenzione per essere riconosciuto come tale dal gruppo. Per due volte capitano della difesa dei Crimson Tide di Alabama, guidata da Barron al primo posto tra le difese della sua division, la nuova safety dei Bucs offre di se questa breve descrizione, poche parole ma dal contenuto abbastanza esplicito:

I am a serious guy. But, I mean, I can have fun” Barron said saturday, the second day of the Bucs' rookie minicamp. “It ain't to the point where I can't have fun. I will talk. But I ain't the type when I walk into the room where I'm going to talk to everybody”.

Cresciuto a Mobile, in Alabama, Barron iniziò a giocare a football fin da bambino, in strade e cortili, dimostrandosi il migliore, fin da ragazzino. Alla St. Paul Epischopal School il suo soprannome era "Superman"; l'allenatore di St. Paul definisce Barron come il miglior giocatore che lui abbia mai visto, in 30 anni di mestiere da allenatore.

Ad Alabama, Barron ha - come detto - guidato la difesa del suo college all'eccellenza, e i Bucs hanno deciso di scegliere questo giocatore, ottimo nel difendere sia sul gioco aereo che sulle corse, proprio per cercare di rinforzare la propria difesa, che nel 2011 era riuscita nella non facile impresa di demolire record negativi di franchigia vecchi di oltre trent'anni.

E comunque, sul campo, Barron è assai comunicativo, visto che ad Alabama era lui a chiamare i giochi della secondaria e gli allineamenti dei suoi compagni. Se poi non è un allegrone che racconta storielle nello spogliatoio, beh, credo sia un dettaglio irrilevante... l'importante è che siano i nostri avversari a ridere meno, visto che per tutti quanti era un vero spasso, lo scorso anno, affrontare la difesa dei Bucs.

Condivisibili ed emblematiche, direi, le parole che usa Rick Stroud nel suo articolo per definire Mark Barron: “Sometimes, the talent speaks for itself”.

domenica 6 maggio 2012

Greg Schiano, i primi 100 giorni da HC

Greg Schiano dirige il mini-camp dei rookie
Come ricordava il Tampa Bay Times, Greg Schiano ha appena tagliato il traguardo dei primi 100 giorni da capo allenatore dei Tampa Bay Buccaneers (così come quasi 100 giorni mancano al primo match di preseason dei Bucs). E ha tagliato questo traguardo impegnato a dirigere il mini-camp dei rookie, a cui stanno partecipando i ragazzi scelti al draft, quelli firmati successivamente ma anche semplici atleti senza contratto speranzosi di strappare almeno un posto in practice squad.

Chiaramente, alla fine, sappiamo tutti che il lavoro di Schiano verrà giudicato sulla base del numero di W (e di L) che i Buccaneers riusciranno a conquistare, ma già in questi tre mesi si avverte un'aria diversa a One Buc Place, rispetto a quella (viziata e poco sana) a cui ci eravamo dovuti abituare negli ultimi tre anni. La differenza massima e sostanziale, tra Schiano e il suo predecessore, è fondamentalmente una sola: Greg Schiano è un allenatore di football, mentre Raheem Morris non lo era quando venne inopinatamente nominato Head Coach, e non lo è diventato nemmeno al termine del suo mandato, dopo tre anni di batoste assortite e rimediate un po' contro chiunque.

Morris era amico dei giocatori, un allegrone dalla risata pronta e sempre col sorriso stampato in faccia, un buontempone dalle trovate estemporanee quanto discutibili (ne cito solo paio: i Bucs definiti team migliore della NFC dopo un paio di stentate vittorie, e il ridicolo acronimo "yungry"...). Mai in vita sua, prima di diventare capo allenatore a Tampa, Morris aveva ricoperto la carica di HC, a nessun livello, laddove Greg Schiano ha un'esperienza di head coaching ultradecennale. E tutto questo si vede, eccome se si vede.... credo sia sufficiente anche una cosa minima, come ad esempio seguire una conferenza stampa di Schiano e paragonarla ad  una del suo predecessore, per rendersene ampiamente conto.

Dunque, si respira aria nuova a One Buc Place, e lo si intuisce anche da questi mini-camp primaverili, prima quello dei veterani, e adesso quello dei rookie. Non si sente più la musica rap sparata dalle casse durante gli allenamenti (altra ideona di quel genio di Raheem), ma gli allenamenti, anche quelli blandi di questi giorni, sono scanditi unicamente dalla voce di Schiano e degli altri allenatori.

Personalmente, ma credo sia così anche per molti altri tifosi dei Bucs, apprezzo molto il modo di porsi di Schiano, che - al di là della sensibilità fuori dal comune dimostrata nel caso di Eric LeGrand - mi sembra stia cercando di ricomporre i cocci lasciati dalla gestione precedente, ripartendo da concetti base, semplici e al tempo stessi fondamentali, quali ad esempio quello di una sana "etica lavorativa", concetti che a Tampa sembravano essere passati di moda.

E poi, con Schiano, Tampa non sembra più essere il rifugio di tutti i talentuosi disadattati dalla testa vuota che tanto piacevano a Morris... ho gradito, al recente draft, l'estrema attenzione che Schiano ha dato all'aspetto umano, al comportamento fuori dal campo, e alla solidità mentale dei giocatori da scegliere. Campioni sul campo, sì, ma possibilmente anche irreprensibili fuori dal rettangolo di gioco, o quantomeno cercare di ridurre al minimo le "teste matte": emblematico, da questo punto di vista, il recentissimo taglio di Tanard Jackson.

Di seguito, in poche ma significative parole, il GM Domink riassume al TB Times come si è arrivati alla scelta di Greg Schiano come nuovo allenatore dei Tampa Bay Buccaneers:
"I think Buccaneer fans are starting to understand why we went through the entire interview process," general manager Mark Dominik said. "Some people wondered, 'How did you hire Greg Schiano?' I think people are learning why he's been a candidate for the NFL for a while. He's organized. Detailed. Disciplined. Structured. Tough. He's a loyal guy. We're very happy about our decision. He's been everything you want him to be."

sabato 5 maggio 2012

E' iniziato il minicamp di rookie e "tryout players"

Il rookie LB Lavonte David
Ha preso il via il mini-camp che nel corso di questo week-end - da venerdì a domenica - vedrà impegnati a One Buc Place sia i rookie che i Tampa Bay Buccaneers hanno scelto al draft o hanno firmato subito dopo tra gli "undrafted", che i cosiddetti "tryout players", ossia quei giocatori senza contratto (la maggior parte dei quali è appena uscita dal college sebbene tra essi vi sia anche qualche "veterano") che cercheranno di mettersi in mostra per realizzare la difficile impresa di strappare un contratto da professionista.

In tutto, sono circa 75 i giocatori che in questa "tre giorni" indosseranno casco e attrezzature e che sotto la guida di coach Schiano e degli altri allenatori prenderanno il primo (abbastanza "soft", per ora) contatto con l'universo NFL. Di questi, ben 44 sono i "tryout players", la maggior parte dei quali rookie che non sono stati nè scelti nel corso del draft nè in seguito firmati come undrafted mentre alcuni di essi come detto, possono vantare già alcune brevi esperienze in NFL.

Tra i cosiddetti "veterani", il 27enne CB Derrick Roberson, in NFL dal 2007 e membro dei Buccaneers nella stagione 2009 nonché presente anche al training camp del 2011. Anche altri giocatori che partecipano a questo mini-camp vantano già esperienze in NFL, tra loro il DE dal nome impronunciabile Ayanga Okpokowuruk e l'altro DE Hilee Taylor. Da segnalare poi, a titolo di curiosità, la presenza del CB Chika Madu, il cui fratello Mossis è uno dei RB attualmente a roster, nonché quella di Tim Brown, omonimo di un grande WR del passato e anch'egli WR, ma soprattutto proveniente da quell'università - Rutgers - con la quale si è stabilita una particolare "connection", dopo l'arrivo in Florida di coach Schiano, per tanti anni HC proprio di quel college...

In bocca al lupo dunque a tutti questi ragazzi, e chissà che il coaching staff non riesca nell'impresa di trovare qualche gemma nascosta e talentuosa, in grado di compiere quel lungo e complesso tragitto che permetterebbe loro di arrivare alla "terra promessa", ossia fare parte del roster definitivo dei Bucs che il 9 settembre inizierà la stagione...

venerdì 4 maggio 2012

Rilasciati McFargo e Webber, firmato il DT Gibson

Il DT Gary Gibson
Mentre si avvicina il mini-camp dei rookie, che avrò luogo a One Buc Place nell'imminente week-end, ci sono da segnalare alcuni movimenti - sia pure abbastanza marginali - nel roster dei Bucs.

Due i giocatori rilasciati: si tratta del DT John McFargo e del WR Raymond Webber. McFargo, ex prima scelta dei Buffalo Bills, arrivò a Tampa lo scorso autunno, quando una lunga serie di infortuni aveva in pratica decimato la linea difensiva; lo stesso McCargo terminò la stagione in injured reserve, a causa di problemi muscolari.

L'altro taglio riguarda il WR Webber; firmato lo scorso anno come undrafted rookie, la sua stagione terminò ancora prima di iniziare a causa di un serio infortunio al ginocchio occorsogli durante la preseason e che gli impedì di competere per un posto in squadra.

Oltre a questi due giocatori in uscita, c'è da segnalarne uno in entrata, il DT Gary Gibson, oggi free agent ed in forza gli scorsi anni ai St. Louis Rams. E soprattutto, una carriera universitaria con gli Scarlet Knights di Rutgers, agli ordini di coach Greg Schiano.

Gibson lo scorso anno era una riserva, ma era comunque parte integrante della rotazione dei DL dei Rams. Con il suo arrivo, che fa seguito a quello dell'altro DT Amobi Okoye, il reparto dei DT appare assai "profondo", visto che i due recenti arrivi si sommano ai vari McCoy, Price, Okam e Miller; e proprio il veterano Roy Miller dovrà darsi da fare e non poco, nel corso training camp, per mantenere il posto nel roster definitivo...

giovedì 3 maggio 2012

Una storia americana: Eric LeGrand

Eric LeGrand sulla copertina di SI
Eric LeGrand, fino al 16 ottobre 2010, era un giovane giocatore di football, ricopriva il ruolo di DT per Rutgers, ed era una delle promesse degli Scarlet Knights allenati da coach Greg Schiano. Tutto questo, fino ad una maledetta partita e ad un tremendo tackle nel corso di un ritorno di kick-off...

Purtroppo il football, sport meraviglioso, talvolta riserva ai protagonisti che scendono in campo una sorte durissima e spietata. Così accadde a LeGrand, che nel corso di un match tra Rutgers e Army disputato al Giants Stadium, rimase paralizzato dopo un tackle nel corso di una azione dello special team.

Greg Schiano fu molto vicino a LeGrand non solo nel periodo immediatamente successivo all'infortunio, ma lo sfortunatissimo giocatore di Rutgers venne quasi "adottato" da Schiano (e dalla sua famiglia) oltre che dall'intero College, rimanendo di fatto sempre uno Scarlet Knight, sebbene costretto a seguire le partite dei suoi compagni dalla sideline su una sedia a rotelle e non più da protagonista sul campo di gioco.

Quello appena terminato è stato il draft in cui sono stati scelti i giocatori della "classe" di Eric LeGrand, che quest'anno avrebbe dovuto disputare l'ultima stagione al college. E nella giornata di ieri, LeGrand ha firmato un contratto con i Tampa Bay Buccaneers, entrando così simbolicamente a far parte del roster dei 90 giocatori.

Credo che queste poche parole di coach Greg Schiano, tratte dal sito ufficiale dei Bucs, spieghino tutto alla perfezione:
"Leading up to the draft, I couldn’t help but think that this should’ve been Eric’s draft class," said Schiano. "This small gesture is the least we could do to recognize his character, spirit, and perseverance. The way Eric lives his life epitomizes what we are looking for in Buccaneer Men."

Come dice Schiano, la firma "simbolica" con cui i Bucs hanno voluto omaggiare LeGrand è solo un piccolo gesto, che però è importante per dare un riconoscimento al carattere, allo spirito e alla perseveranza di questo sfortunato ragazzo.

Che non si è ma arreso nemmeno ai medici che gli dicevano che non avrebbe mai respirato senza un apposito macchinario, da cui invece LeGrand riuscì a staccarsi dopo poche settimane. Adesso Eric ha davanti a sè una nuova sfida; il responso medico ha sentenziato che non potrà mai più camminare, ma lui ha un sogno, che lo spinge ad andare avanti: vuole tornare, con le sue gambe, su quel terreno di gioco dove sono stati spezzati i suoi sogni, sdraiarsi sul preciso punto del campo dove si infortunò, rialzarsi e andarsene via. La terapia che sta seguendo, abbinata ad una forza di volontà non comune, potrà consentirgli di realizzare quest'impresa? Non lo so, e non credo sia questo il punto, l'importante penso sia lottare e non arrendersi mai, anche quando è davvero difficile, come nel caso di LeGrand, intravedere la fine del tunnel...

In bocca al lupo, di cuore, a questo sfortunato ragazzo, che adesso sta cercando di terminare i suoi studi a Rutgers. E che la sua forza di volontà, il suo coraggio e la sua sana "testardaggine" nel non volersi arrendere a un destino tremendo possano essere di esempio, per tutti.

mercoledì 2 maggio 2012

Tampa Bay firma altri due undrafted rookie

Il FB Cody Johnson, da Texas
Il nuovo contratto collettivo, siglato la scorsa estate appena in tempo per scongiurare il lockout, prevede tra le altre cose l'allargamento del roster sino a 90 giocatori, per i mini-camp primaverili ed estivi e per il training camp. E Tampa Bay ne sta approfittando, tanto che ai 7 rookie scelti al draft ed ai 14 firmati tra gli undrafted, se ne aggiungono ora altri due, anch'essi undrafted: si tratta di due Tackle, Trevor Olson da Northern Illinois e Rocky Weaver da Central Michigan.

Tutti questi rookie prenderanno parte ad un mini-camp organizzato appositamente per loro, e a cui parteciperanno anche quei giocatori che sono attualmente "in prova". Nel prossimo fine settimana, per tre giorni, a One Bucs Place sarà dunque possibile vedere per la prima volta su un campo da gioco, indossando l'uniforme dei Buccaneers, i vari Barron, Martin & co.

Tornando agli undrafted rookie arrivati in questi giorni a Tampa, è chiaro che per molti di essi si tratterà di una breve parentesi col football professionistico ma la speranza è naturalmente che da questo folto gruppo di giocatori possa saltare fuori il Donald Penn o il LeGarrette Blount di turno, che ai loro tempi non vennero scelti da nessun team NFL e che sono ora punti di forza della nostra squadra.

Un paio di giocatori interessanti, stando al parere dei principali esperti in materia, dovrebbero essere due giocatori dal medesimo nonché assai diffuso cognome: Johnson. Sia il CB Leonard Johnson (da Iowa State) che il FB Cody Johnson (da Texas) potrebbero rappresentare infatti, nei rispettivi ruoli, addizioni di un certo interesse.

Cominciamo dal CB: in molti ritenevano che Leonard Johnson sarebbe stato scelto nel terzo giorno del draft, trattandosi di un giocatore solido e abbastanza "futuribile", anche se magari non velocissimo; e invece, ritrovatosi "undrafted", Leonard ha deciso di firmare con la squadra "di casa", essendo lui originario di Clearwater, ossia dei dintorni di Tampa.

Considerando la situazione che abbiamo a livello di CB, e che potrebbe ulteriormente peggiorare se il processo a Talib avesse esito negativo, Leonard Johnson pare avere tutte le carte in regola per giocarsi fino in fondo con i vari Gaitor, Lewis e Biggers un posto nel roster finale.

Altro giocatore interessante è il FB da Texas, Cody Johnson; si tratta di un ottimo bloccatore, un discreto "bisonte" che oltre ad essere abile nel portare blocchi e aprire varchi per il RB, ha dimostrato al college di essere in grado anche di correre, visto che al suo attivo ci sono, oltre a 1.466 yards, anche 36 TD messi a segno.

Due giocatori da seguire con interesse in questa preseason, dunque, i due Johnson. E chissà che non si finisca per ritrovarli - Leonard e Cody - tra i 53 che inizieranno la stagione...