La premessa è doverosa: da qui al draft
mancano più di tre mesi e dunque è inevitabile che, in questo
lungo periodo di attesa, si accavallino chiacchiere e rumors nel tentativo di
anticipare quelle che saranno le mosse delle varie squadre in vista
del prossimo 30 aprile.
A maggior ragione, poi, si sprecano le
anticipazioni relative a quella che sarà la prima chiamata assoluta
dei Tampa Bay Buccaneers, scelta che determinerà - a cascata - i
movimenti degli altri team.
Ebbene, rispetto ad un paio di
settimane fa pare esserci un uomo solo al comando, "in fuga"
verso la prima chiamata assoluta: la sua maglia fino a ieri è stata
quella di Florida State ed il suo nome è Jameis Winston...
Sono considerate infatti in netto calo le
quotazioni di Marcus Mariota, il QB di Oregon che sembra (o
meglio, sembrava...) dovesse contendere sino all'ultimo a Winston
proprio la prima chiamata assoluta da parte dei Bucs.
Le ultime "previsioni" sostengono
che il quarterback dei Ducks potrebbe scendere addirittura sino alla
sesta chiamata dei New York Jets, a meno che Chip Kelly non decida di
fare trade up per portare a Philadelphia il suo ex pupillo.
Ma perchè Winston sembra avere
scalzato Mariota dalle preferenze di scout e addetti ai lavori? E'
vero che il giocatore di FSU è una testa calda ed ha un carattere
più adatto all'high school che non al mondo dei PRO, ma Winston viene
considerato un giocatore già "NFL ready", decisamente molto più
pronto di Mariota che avrebbe invece bisogno come minimo di un anno
sulla sideline per apprendere un tipo di football agli antipodi
rispetto a quello praticato da Oregon.
Possono i Bucs - e può Lovie Smith -
dopo un'annata disastrosa come quella appena trascorsa permettersi di chiamare un
giocatore con la prima scelta assoluta sapendo che nel migliore dei
casi potrà essere utilizzato tra un paio di stagioni, dopo che il
ragazzo avrà imparato (se ci sarà riuscito...) il football che si
gioca tra i PRO?
Sembra decisamente più probabile che
Smith e Licht si orientino su Winston - tra l'altro la scelta che la
maggioranza dei tifosi di Tampa preferirebbe - un prospetto ancora
ovviamente da sgrezzare e da affinare, ma che ha giocato al college
un football "NFL style" e che si potrebbe gettare nella mischia a
partire dalla Week n.1 della stagione 2015.
Poi, ribadisco, da qui al 30 aprile
tutto è possibile e tutto può accadere, come ad esempio una
eventuale trade down che riterrei un'ipotesi molto interessante,
considerato che una simile decisione permetterebbe ai Bucs di
ammassare un buon numero di scelte con le quali tappare le molte
falle che ci sono in squadra.
In caso di trade down, però,
rimarrebbe inevasa la questione QB: considerato che McCown non è più riproponibile e che Glennon non piace a Lovie Smith, chi sarebbe il
quarteback titolare dei Bucs 2015? Poi, dato che come si diceva
tutto può accadere, magari arriverà Phila ad offrirci Nick Foles +
picks assortite pur di avere la certezza assoluta di prendere
Mariota, chissà...
Mi sa che questi dilemmi ce li porteremo fino alla data del draft! Il trade down sarebbe di certo interessante, ma bisogna che qualche team si faccia avanti, meglio se uno con un QB proponibile (Phila?).
RispondiEliminaIo comunque continuo a sperare in un ripensamento su "giraffone" Glennon, anche alla luce dell'arrivo nel Coaching Staff di Dirk Koetter. Errare è umano, ma perseverare......
RispondiEliminaUna trade down che prevedesse in cambio della prima scelta assoluta il QB Nick Foles + scelte assortite da parte di Philadelphia potrebbe essere un buon affare per tutti, sia per Chip Kelly che porterebbe agli Eagles il suo pupillo Mariota sia per i Bucs che acquisirebbero un buon QB come Foles + ulteriori scelte con cui rinforzare una squadra che necessita di molti innesti di valore, al di là del problema da non sottovalutare relativo alla scadenza contrattuale di Foles, prevista al termine del 2015.
RispondiEliminaIn quanto a Glennon, il modo in cui è stato gestito nel 2014 - e cioè tenendolo a marcire sulla sideline nonostante McCown giocasse in maniera orrenda - la dice lunga su cosa pensi effettivamente il nostro Head Coach del Giraffone, al di là delle chiacchiere di facciata ("Glennon sarà il QB del futuro, ecc...").