Paul Gruber |
Non sarà così nel 2012: questa domenica, in occasione della partita contro Kansas City, un nuovo membro entrerà a far parte del RoH dei Bucs dopo Lee Roy Selmon, John McKay e Jimmie Giles, mentre la partita contro i Saints del 21 ottobre sarà l'occasione per vedere Tampa Bay scendere in campo con le (meravigliose) uniformi "throwback", quelle con l'effigie del mitico Bucco Bruce sui caschi.
Ma veniamo al Ring of Honor e a colui che vi verrà introdotto questa domenica: si tratta del LT Paul Gruber, nome che ai più giovani dirà poco o nulla, mentre stiamo parlando davvero di un grande campione, il cui unico "torto" (se così vogliamo chiamarlo) fu quello di avere disputato buona parte della carriera in uno dei periodi peggiori della storia dei Bucs, a cavallo tra gli anni '80 e '90.
Arrivato a Tampa con la quarta scelta assoluta del draft del 1988, Gruber confermò le aspettative e si rivelò un ottimo giocatore, peraltro in un ruolo molto delicato e importante, quello di left tackle. In pratica, il LT può essere considerato la principale "guardia del corpo" del QB, visto che nei giochi di passaggio spetta a questo giocatore proteggere il quarterback dai difensori che arrivano dal suo "lato cieco". Vinny Testaverde, Craig Erickson e Trent Dilfer furono coloro che usufruirono principalmente della "protezione" di Gruber. Il quale, in 12 anni di carriera disputata tutta quanta indossando una sola uniforme - quella, appunto, dei Tampa Bay Buccaneers - ha messo insieme cifre notevolissime, basti pensare alle 183 partite da starter, senza mai saltare un solo snap nei primi cinque anni da professionista.
Come detto, la prima parte di carriera vide Gruber impegnato con i peggiori Bucs di sempre, quelli che registrarono la rapida successione di Perkins e Williamson nei panni di head coach, con una squadra che nei primi sette anni di Gruber raggiunse sempre la doppia cifra alla voce "sconfitte". Poi, per Tampa Bay le cose iniziarono a migliorare, lentamente nel corso del quadriennio di Sam Wyche e in maniera netta con l'arrivo di Tony Dungy. Paul Gruber giocò sino al 1999 e dunque fece parte di quella squadra che nel 1997 riportò i Bucs ai playoff dopo ben 15 stagioni di assenza dalla postseason, nel primo anno in cui le uniformi Red and Pewter sostituirono quelle tradizionali orange and white.
E in occasione dell'ingresso di Gruber nel Ring of Honor, saranno presenti al RJS molti giocatori di quei Buccaneers del 1997: uno sarà impegnato addirittura nella partita (Ronde Barber) ma saranno presenti anche altri campioni che insieme a Gruber contribuirono a riportare Tampa Bay nell'elite del football NFL: Mike Alstott, Derrick Brooks e Shelton Quarles sono certamente i più famosi, ma per chi in quegli anni seguiva da vicino i Bucs anche i nomi di giocatori quali Errict Rhett, Donnie Abraham, Chadi Ahanotu, Horace Copeland, Brad Culpepper e Dave Moore provocheranno di certo più di un ricordo e tanta nostalgia...
E questi sono solo alcuni degli ex giocatori che presenzieranno all'introduzione di Gruber nel RoH; la speranza è che - per celebrare degnamente una simile ricorrenza - anche gli spalti del RJS possano offrire un degno spettacolo e siano (per una volta!) belli pieni, proprio come accadeva in quell'ormai lontano 1997, quando una squadra finalmente ritornata ad essere vincente riportò l'entusiasmo tra i tifosi, quando ancora si giocava all'Houlihan's Stadium (ve lo ricordate, "the big sombrero"?) e quando iniziò quella parabola ascendente dei Bucs che di lì a pochi anni sarebbe culminata nella "notte magica" di San Diego...
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