Paul Gruber nel corso della cerimonia di introduzione nel Ring of Honor |
"74 Gruber" si affianca così a "63 Selmon", "McKay" e "88 Giles", gli altri nomi dei grandi Bucanieri del passato che hanno fatto la Storia della nostra squadra e che negli anni scorsi avevano ricevuto questo riconoscimento.
Nel corso dell'intervallo del match con Kansas City, Gruber - accolto dai tifosi al grido di "Grooooob" - ha tenuto un breve discorso, in cui oltre a ringraziare la sua famiglia, la proprietà e i vecchi compagni di squadra ha rivolto affettuose parole ai tifosi dei Bucs: “I’ve always believed Tampa has the best fans in the NFL,” said Gruber. “Through thick and thin, Buccaneer fans stay true. Thank you for your loyalty and support. It was an honor to play for you.”
Gruber ha tenuto il suo discorso mentre, alle sue spalle, erano schierati sul campo molti di quei giocatori, da Mike Alstott a Derrick Brooks, che nel 1997 riportarono ai playoff i Bucs dopo 15 anni di assenza. Ancora Paul Gruber, sull'importanza di essere un membro del RoH: “This is such a special day for me and my family,” he said. “It’s a tremendous honor to join Lee Roy Selmon, John McKay and Jimmie Giles in the Buccaneers’ Ring of Honor. I’m deeply humbled, and I couldn’t have done it alone. I have been blessed by the help of so many along the way.”
Dunque, benvenuto a Paul Gruber tra gli "immortali" dei Tampa Bay Buccaneers: da oggi, a far compagnia a Slemon, McKay e Giles c'è una nuova "leggenda", quella di un giocatore che per 12 anni ha indossato il #74 onorando - sempre - i nostri colori. Thanks, Paul!
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