Gerald McCoy e Greg Schiano |
E le cose, purtroppo, stanno andando come nelle peggiori previsioni: McCoy e Bennett, unici elementi di valore, fanno quello che possono (venendo peraltro costantemente raddoppiati), Roy Miller porta il suo onesto contributo, ma dopo di loro... il nulla. E di uomini di linea importanti ne occorrerebbero almeno il doppio rispetto ai tre sopra citati, per garantire le adeguate rotazioni nel corso della partita e per mantenere in tutto l'arco del match sempre la giusta pressione nei confronti del QB avversario.
Come detto, l'unico DE importante a roster è al momento Michael Bennett; al posto di Clayborn si alternano George Johnson e Daniel Te'o-Nesheim, due onesti mestieranti ma nessuno dei due in possesso di quei requisiti tecnici necessari per ricoprire il ruolo di titolare in un team NFL.
In quanto ai DT, McCoy e Miller sembrano per fortuna la bella copia dei giocatori visti gli scorsi anni, ma dietro di loro.... auguri! Il discorso fatto per Johnson e Te'o-Nesheim si potrebbe ripetere identico per Gary Gibson e Corvey Irvin, i due rincalzi nel ruolo di defensive tackle.
E senza una linea in grado non dico di mettere a segno un sack dopo l'altro, ma quantomeno di esercitare una robusta pressione sul QB avversario, vincere una partita diventa un'impresa ai limiti dell'impossibile, ad esempio se la squadra avversaria schiera nel ruolo un califfo alla Drew Brees, tanto per rimanere ad un esempio fresco nella memoria di tutti.
E proprio la partita con i Saints, in effetti, è stata emblematica: Brees ha praticamente sempre avuto a disposizione tutti i secondi necessari per selezionare il ricevitore libero, con gli esiti devastanti che ben ricordiamo. Solo nei primi due drive, quando ad esempio McCoy ha sporcato un passaggio poi intercettato da Barber, New Orleans è stata tenuta lontana dalla nostra endzone. Ma del resto non bisogna essere un guru della difesa per capire che raddoppiando i pochi buoni DL dei Bucs, l'intera nostra linea difensiva è destinata a collassare e quindi... doppia copertura su McCoy e Bennett, e il QB avversario potrebbe anche fumarsi una sigaretta in assoluta tranquillità, prima di vedere un difensora di Tampa Bay comparire all'orizzonte...
Una delle poche possibilità che abbiamo per sperare in un "upgrade" della nostra linea è il rientro di Da'Quan Bowers. Il giocatore è però reduce da un infortunio molto grave al tendine d'Achille, per cui la prima cosa da non fare è proprio quella di forzare il suo rientro, sebbene ci sia un bisogno pressoché disperato di un elemento dalle sue potenzialità. Perché se è vero che lo scorso anno Bowers si è visto poco, a causa dei problemi al ginocchio che gli hanno fatto perdere tantissime posizioni al draft, è anche vero che il potenziale dell'ex Clemson non è nemmeno paragonabile a quello dei vari Johnson e Te'o-Nesheim.
Per cui, auguriamoci da un lato che Bowers prosegua nel migliore dei modi il suo recupero, che nel frattempo i pochi superstiti di valore della D-line possano rimanere integri da qui al termine della stagione, e magari riusciremo ancora a vedere la linea difensiva dei Bucs mettere a segno giocate importanti: da quando si è infortunato Clayborn (week n.3), i Bucs hanno placcato il QB avversario solo due volte, in entrambe i casi nel match contro Washington, contro un QB atipico come Griffin III, più facile da mettere KO proprio per il suo modo "disinvolto" di interpretare il ruolo.
Riusciremo a vederne un altro di sack, da qui al termine della stagione? Chissà, intanto cerchiamo di recuperare Bowers, perché con i DL attuali temo che per i QB avversari sarebbe sempre motivo di festa, giocare contro Tampa Bay...
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