mercoledì 25 novembre 2015

A Indy per alimentare i sogni (impossibili?) di postseason...


E' un giorno del Ringraziamento sereno, quello che si vivrà nel 2015 in casa Bucs. Negli ultimi anni, a fine novembre, a Tampa la stagione di solito era già ampiamente terminata e non restava che iniziare a pensare al prossimo draft, rimandando all'anno successivo la speranza di tornare a vedere del "vero" football da parte dei ragazzi in Red and Pewter.

In realtà anche quest'anno l'inizio era stato in salita, con le pesanti batoste casalinghe contro Titans e Panthers e un KO "incredibile" come quello di Washington, e sembrava che anche nel 2015 dovesse andare in scena il solito film, e invece...

E invece qualcosa sembra essere cambiato a One Buc Place, e proprio dopo la sconfitta rimediata contro i Redskins. Prima la vittoria in overtime ad Atlanta, poi il match combattuto ed in bilico sino all'ultimo con i Giants, ed infine le due vittorie consecutive con Dallas e Phila, che hanno consentito a Tampa Bay di festeggiare il Thanksgiving con un record di 5-5... alzi la mano chi avrebbe pronosticato una situazione del genere, alla vigila del campionato!

Certo, le ultime due W sono arrivate contro Cassell e Sanchez, due dei QB oggettivamente più "scarsi" dell'intera NFL, ma ciò non toglie che il football esibito dai Bucs in particolare nell'ultimo match di Philadelphia sia stato davvero di ottimo livello, al di là della qualità non proprio eccelsa dell'avversario di turno.

Ed è un dato di fatto che da inizio settembre ad oggi Winston e soci abbiano fatto registrare miglioramenti importanti sotto tanti punti di vista, al punto che gli attuali Buccaneers sono per fortuna lontani parenti dell' inguardabile armata brancaleone travolta dai Titans nell'opener.

Ampio merito dei progressi di Tampa credo dipenda in particolare da uno specifico reparto, e cioè la linea offensiva; come è noto, la OL è il reparto fondamentale in una squadra di football, chiamata a proteggere il QB e ad aprire varchi per i RB. Ebbene, rispetto all'anno scorso - quando McCown aveva in media mezzo secondo di tempo per mettere il pallone in aria - i miglioramenti sono stati davvero enormi, oltre ogni più rosea aspettativa.

Ottimo sin qui il rendimento dei due rookie Donovan Smith e Ali Marpet, molto positivo Hawley - scartato dai Falcons - nel ruolo di centro, e con il rientro in pianta stabile di Dotson al posto di Gosder "false start" Cherilus, la OL di Tampa potrebbe elevare ulteriormente il proprio rendimento.

Ma soprattutto, Jameis Winston... dopo il famigerato opener, quando Mariota sembrava Joe Montana e Winston un rookie qualsiasi spaesato oltre ogni aspettativa, il dubbio di avere pescato il QB sbagliato con la prima scelta assoluta era inevitabile; ma questo primo scorcio ormai ampio di stagione credo abbia dato ragione alla decisione di Smith e Licht di puntare tutto sull'ex QB di FSU.

Jameis sta infatti dimostrando di meritare la first pick overall; il suo rendimento è in costante crescita, ha confermato di avere talento, e in quanto a carisma, in meno di mezza stagione si è "preso" lo spogliatoio, diventandone di fatto il leader; non male, per quella che doveva essere una testa calda inaffidabile e ad alto rischio...

E poi è giusto sottolineare come buona parte del merito per le 5 W ottenute sin qui dai Bucs sia da ascrivere al ritrovato Doug Martin (che diventerà free agent a fine anno, speriamo che Licht e Smith se ne accorgano prima che sia troppo tardi...), senza dimenticare il fondamentale contributo fornito any guven sunday dalla batteria dei ricevitori, impreziosita dai due fuoriclasse Evans e Jackson, in attesa del rientro (forse proprio a Indy) di Austin Seferian-Jenkins, che nelle prime due partite della stagione era stato uno dei migliori, prima di infortunarsi seriamente ad una spalla.

Ma le note più sorprendenti arrivano forse dal reparto difensivo. Lovie Smith ha ribaltato con successo la secondaria, inventandosi CB starter il duo inedito formato da Moore e Adjei-Barimah, dando fiducia a due safety che sulla carta non offrivano particolari garanzie quali Conte e McDougald, e dopo un pessimo inizio questo reparto - il più problematico della squadra - sembra avere trovato un discreto equilibrio.

Nel cuore della difesa, è tornata a brillare la stella di Lavonte David (fresco di nomina di "NFC defensive player of the week") che sta tornando ai livelli da fuoriclasse che gli sono propri dopo un avvio di stagione abbastanza preoccupante, mentre dal draft è emersa a sorpresa, dal quarto giro, una "gemma" quale Kwon Alexander. Per quanto riguarda la linea, il rendimento è abbastanza alterno, ma J. Smith si sta confermando un elemento di valore, e McCoy, nonostante vari problemi fisici e un inizio non brillante, rimane un punto fermo per la D-line dei Bucs.

Detto questo... le rimanenti sei partite ci diranno se i sogni di postseason saranno destinati a rimanere tali (probabile) o incredibilmente rivedremo i Bucs in campo a gennaio (molto difficile), come non accade dall'ormai lontanissimo 2007.

Il calendario non è impossibile, con i Bucs che giocheranno al RJS contro i rivali di division di Atlanta e New Orleans ed affronteranno nell'ultima giornata (in cui un po' tutto è possibile) i Carolina Panthers. Le altre partite non sembrano proibitive (Colts senza Luck, Chicago e St. Louis), ma chiaramente - al di là del valore degli avversari - molto dipenderà proprio da quanto sarà in grado di fare Tampa Bay.

Guai ad illudersi, ed è bene essere consapevoli del fatto che per arpionare una wild-card servirà davvero un'impresa; certo però che se Winston continuerà nel suo percorso di crescita, se gli infortuni risparmieranno i nostri giocatori più importanti, e soprattutto se gli Dei del football guarderanno con benevolenza ai Bucanieri, allora, forse, chissà....! ;-)

1 commento:

  1. Che ci frega, crederci nn costa nulla! Vinciamo domenica, con un occhio ad Atlanta-Minnesota! Può essere che rimarremo delusi, ma bisogna crederci sempre!

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