giovedì 19 febbraio 2015

La "testa calda" di Winston non spaventa Lovie Smith

E' iniziata la "NFL scouting combine" e nella giornata di ieri, ad Indianapolis, HC e GM delle varie squadre hanno rilasciato dichiarazioni e interviste ai numerosi giornalisti presenti.

Ed anche i "nostri" Lovie Smith e Jason Licht sono finiti sotto le luci dei riflettori, soprattutto in considerazione del fatto che saranno proprio i Bucs (a meno di trade down) ad aprire il draft di Chicago il prossimo 30 aprile, con la prima chiamata assoluta.

Come è noto, uno dei principali candidati per essere scelto con la first pick overall, il QB di FSU Jameis Winston, vanta nonostante la giovane età già numerosi problemi "off field", oltre ad una non indifferente "testa calda", tutte situazioni che fanno di questo giocatore un candidato per così dire "a rischio".

A precisa domanda, Lovie Smith ha però affermato che da parte sua non ci sono problemi a draftare Jameis con la pick n.1 e ad assegnargli di conseguenza il ruolo di "face of the franchise"; l'HC dei Bucs ha infatti rimarcato come Winston sia stato prosciolto dalle accuse di violenza sessuale risalenti al 2012, e ha detto che non c'è nulla che impedirebbe a Tampa Bay di draftare questo giocatore con la first pick overall, o quantomeno nulla collegato ai suoi problemi "off field".

Tratte dal Tampa Bay Times, ecco le parole di Lovie Smith:
“He’s been accused. Let’s talk about the elephant in the room,'' Smith said during a meeting with beat writers at the NFL scouting combine. "He’s been accused of a crime. There’s an allegation. He went through our court system. I have faith in our court system. He went through it. He went through the school justice system. He was cleared. He went through our court system and he was cleared. Exonerated. So what else can you do? I  would like to think that when people go through that, you wouldn’t bring that up the rest of your life on a young teenager, 20, 21-year-old, whatever ... you wouldn’t bring that up. That’s what we have to go on. We’ve done a lot of research. We’re going to do a lot more research on both guys. But from what I know right now, yeah, we’re okay with where he is.''

Nessun problema, dunque, per coach Smith circa la "testa calda" di Winston, probabilmente il tallone d'Achille del prodotto da Florida State University. In quanto a Mariota, sempre Smith ha sottolineato come anche il QB originario delle Hawaii sia sotto attenta osservazione, nonostante il tipo di attacco attuato da Oregon, così lontano da quello "classico" di un team NFL.

Circa poi i reati minori, chiamiamoli così, commessi da Winston (dal furto delle chele di crostaceo in un supermarket alle frasi offensive sempre a sfondo sessuale urlate al campus universitario), Smith non ha "perdonato" questa cattiva condotta ma ha detto che simili precedenti non costituiscono comunque una sorta di "death sentence". Eccole parole del coach:
“They’re bad decisions and, believe me, he’s been drug across the mud for them,'' Smith said. "They’re following him and that’s what should happen. The bad decisions I’ve made, they’re going to stay with you the rest of your life and yeah, he needs to stand up and no, we can’t have our guys doing that right there. I’d be disappointed in my sons or anybody else, like everyone is disappointed in him. I assume he’s going to say, “Hey, that was dumb and stupid of me to do that.’ Florida State reacted to that also. Those are bad. But to take somebody off, to say you’re not going to let them earn a living based on that, there’s got to be something a little bit more than that to do that.''

Smith ha inoltre sottolineato che non ci sarà nessun membro del CS diTampa Bay che sarà chiamato a svolgere il ruolo di "baby-sitter", nel caso in cui alla fine i Bucs dovessero draftare proprio Winston:
“No, we don’t want to be babysitters. I have kids myself,'' Smith said. "We’re going to give direction but we want to bring in men that are going to make good decisions. You have to have a commitment to the team and part of that is showing up and doing what you need to do. Especially the quarterback position. But at the same time, there’s a reason we have people in place in a lot of different reasons. We have a player development director and a part of my role is to be in that role a little bit, whether it’s father figure, head whatever, to set the pace on how you’re supposed to act and to  teach young men. I look at the head coaching position a little differently. I am involved and I do give advice and a lot of times it steps from coach to father figure.''

Infine, l'allenatore dei Bucs ha espresso la propria soddisfazione per poter assistere, nella giornata di sabato, alla sfida Mariota vs Winston, direttamente alla "combine" di Indianapolis, e a proposito dell'ex QB di Oregon, questo è il parere di Lovie:
"He’s big, he’s strong, he’s got a strong arm, he can make all of the throws that a quarterback is to make. We’ve seen him make those throws,'' Smith said. "He's athletic, he can buy time with his feet. The amount of interceptions he’s thrown, I know a lot of the passes he’s thrown are screens. But you can’t blame him for the system. That’s where he is, and they won a lot of games with that system. But a part of that system is throwing the ball also.''

4 commenti:

  1. Le parole di Smith della scorsa offseason non sapevamo se fossero smokescreen, presa in giro diretta o se manco lui sapesse cosa dire/fare...

    Quest'anno non mi faccio fregare, finchè non vedo non credo. Di aria ai denti per i miei gusti ne ha fatta girare fin troppa già l'anno scorso.
    Compresa quella su Glennon, dipinto poche ore fa come il salvatore della patria (leggasi "finirà tradato al 99%")

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  2. Purtroppo credo che difficilmente Glennon rimarrà a Tampa (e in effetti - conoscendo Lovie - le parole di ieri costituiscono una vera e propria "sentenza" inappellabile di condanna, nei confronti del Giraffone...), e questo è un peccato perché non sapremo mai il valore effettivo del prodotto da NC State la cui "colpa" principale, probabilmente, è quella di essere un giocatore voluto e portato a Tampa dalla precedente gestione tecnica, difetto gravissimo questo agli occhi dell’attuale HC.

    Alla fine credo sia molto probabile che sceglieremo un QB, sia per vendere qualche abbonamento in più che nella (vana?) speranza di pescare il jolly che risolva per magia tutti quanti i nostri tantissimi problemi.

    In realtà le squadre si costruiscono dalle fondamenta (le due linee) e da questo punto di vista sarebbe molto più utile portare a Tampa il DL Leonard Williams, dando così una bella sistemata alla difesa, anziché affidarsi a Jameis Winston sulla cui "maturità" mi pare sia lecito avere qualche dubbio o a Marcus Mariota, bravo ragazzo quanto inadatto - ad oggi - a prendere per mano i Bucs e a condurli da qualche parte.

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  3. Io invece rifonderei prima la OL, in difesa abbiamo almeno McCoy ma in attacco.... Mi pare sia Peat il miglior prospetto... In ogni caso l'unica certezza è che nessuno di noi vorrebbe prendere un qb al primo giro

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  4. Di Offensive Linemen interessanti ce ne sono parecchi in questo draft, su tutti direi Scherff e Peat, probabile però che non siano ritenuti giocatori di così alto livello da essere chiamati proprio con la prima scelta assoluta.

    Come dici tu, avendo già McCoy c’è il rischio che draftando il DT/DE Leonard Williams questi si riveli sia un po’ un "doppione" di Gerald; credo però che i giocatori di talento – come sono McCoy e Williams – possano coesistere, e spetterebbe al coaching staff riuscire a farli giocare insieme e rendere al massimo. In questo caso avremmo una linea difensiva – che è un reparto di fondamentale importanza – davvero di alto livello, soprattutto se Michael Johnson si risvegliasse dal letargo in cui è rimasto per l’intera stagione 2014.

    In quanto al QB, beh, se dal college ci fosse in uscita un altro Luck, cioè un giocatore di assoluto talento, senza problemi off-field e in grado di scendere in campo sin dalla week n.1, chiaramente non si potrebbe bypassare; il punto è che quest’anno i due QB "papabili" per essere scelti con la pick n.1 sono due giocatori che non offrono affatto tutte queste garanzie.

    Winston è non solo una testa molto calda ma anche sul suo talento non è che ci sia un consenso poi così unanime; Mariota è sicuramente un ragazzo a posto ma al college ha giocato un tipo di football molto diverso da quello praticato in NFL e dunque avrebbe bisogno di un lungo apprendistato e non penso che i Bucs possano tenere la loro prima scelta assoluta sulla sideline per buona parte della stagione.

    Detto questo, forse lo scenario migliore sarebbe una “trade down”, il punto è trovare qualche squadra disposta a farci un’offerta irrinunciabile, perché chiaramente la prima scelta assoluta non deve essere svenduta per due noccioline, spero che questo concetto sia ben chiaro ai nostri HC e GM.

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