martedì 3 febbraio 2015

Ancora problemi con la giustizia per Warren Sapp

Tanto grande su un campo da football, quanto incapace di far parlare di sè in termini positivi fuori dal rettangolo di gioco. Warren Sapp, pietra angolare dei Bucs "world champions 2002", nonché dal 2013 membro della Hall of Fame, è di nuovo nei guai con la giustizia.

L'accusa della polizia, che ha condotto l'ex giocatore in carcere prima di rilasciarlo fissando l'udienza per il 23 febbraio, risale alla notte del Super Bowl.

In pratica a Sapp viene contestata l'aggressione a due prostitute con cui stava per così dire "contrattando" le prestazioni in un albergo di Phoenix; urla e grida provenienti dalla stanza di Sapp alle 2:30 del mattino hanno indotto il personale dell'albergo a chiamare la polizia, e da qui l'ex QB Killa è finito direttamente in carcere.

NFL Network, la televisione per cui Sapp lavorava come analista dal 2008 e per la quale aveva seguito il Super Bowl XLIX, ha provveduto immediatamente a licenziarlo.

Già in occasione di un altro Super Bowl, quello del 2010, Warren Sapp era finito nei guai con la legge con l'accusa, poi caduta, di violenze domestiche. E che per l'ex #99 la vita dopo il football sia terribilmente complicata lo dimostra anche la condizione di "bancarotta" che venne dichiarata ai suoi danni nel 2012 a causa dei tanti debiti accumulati.

Tornando ai "fattacci" di domenica notte, Sapp ha ammesso che stava trattando con le due "escort", ma ha negato di avere commesso atti di violenza nei loro confronti.

Davvero un peccato che Sapp, ormai 42enne e dunque - in teoria - uomo "maturo" e non più giovane scavezzacollo, riesca sempre a individuare un modo per ritrovarsi nei guai. Finire in situazioni simili gli riesce bene quasi quanto, nei bei tempi andati, gli riusciva di mettere al tappeto i QB avversari...

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