Notizie buone (e meno buone) in arrivo dall'infermeria dei Bucs, in vista dell'ultima partita della stagione 2016, il match casalingo contro i tradizionali rivali di division dei Carolina Panthers.
E' finalmente recuperato il RT Demar Dotson, che in questi giorni si è regolarmente allenato con i compagni di squadra e che è uscito, dopo quasi un mese, dal "protocollo" relativo ai giocatori che incappano in una "concussion".
Come è noto, c'è molta cautela da parte dell'NFL in merito a questo tipo di infortunio, con tempi di recupero molto più lunghi di quanto non accadesse in passato.
Sarà invece assente il DE Willim Ghoslton, ancora alle prese con i problemi al gomito che già gli hanno fatto saltare il match di domenica scorsa a New Orleans.
E' al momento incerta la presenza del CB rookie Vernon Hargreaves, per problemi muscolari che ne mettono in forse la partecipazione alla partita contro Newton e soci.
La gara contro i Panthers, purtroppo, sarà al 99,99 ininfluente per l'approdo ai playoff (troppe e troppo complicate le combinazioni di risultati che dovrebbero verificarsi per consentire ai Bucs l'approdo alla postseason), ma ciò non toglie che sarebbe comunque importante chiudere la stagione con una bella W.
Intanto una vittoria permetterebbe a Tampa Bay di terminare con un record di 9-7, record vincente dopo cinque anni consecutive di stagioni nettamente perdenti. E poi, vogliamo mettere la bella soddisfazione di bissare la W già ottenuta quest'anno contro Carolina, chiudendo con un rotondo 2-0 i confronti diretti del 2o16 tra TB e CAR. Infine, diciamolo pure, regalare una sconfitta a "Mr. simpatia" Cam Newton sarebbe un bel modo di iniziare il 2017, oltre che di ottimo auspicio per la prossima stagione...! ;-)
Soprattutto, spero che arrivi una W per regalare una soddisfazione ai Bucs Fans presenti allo stadio (ma anche a quelli che oltreoceano "soffrono" domenicalmente davanti alla TV o ad un monitor di un PC), dato che in queste ultime stagioni di vittorie al Raymond James Stadium se ne sono viste davvero pochissime, costretti per lo più ad ingurgitare un boccone amaro dietro l'altro. Bei tempi, quando il RJS era una fortezza pressoché inespugnabile, presidiata e protetta da quel "muro" insuperabile formato dai vari Sapp, Brooks, Rice, Barber...
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