In queste settimane che precedono il draft si rincorrono voci - chissà quanto fondate - che vedrebbero i Bucs interessati a scambiare alcuni giocatori del proprio roster in cambio di scelte da utilizzare per rinforzare la squadra nel corso dell'ormai imminente draft.
A Mike Glennon - candidato numero uno ad essere utilizzato come merce di scambio da Lovie Smith e Jason Licht - potrebbe infatti aggiungersi anche il RB Doug Martin.
Ad ipotizzare questa eventualità è il giornalista Pat Yasinkas di ESPN, ed in effetti non mancano gli indizi per ritenere plausibile tale scenario.
Che Lovie non abbia una grandissima fiducia in Doug Martin è certificato dal draft dello scorso anno, quando nonostante le voragini presenti nella linea offensiva i Bucs decisero di utilizzare la scelta del terzo giro per acquisire proprio un RB - Charles Sims - benché il ruolo di portatore di palla fosse ampiamente coperto da Martin (guarito dal KO alla spalla e ritenuto da tutti, fuorché Lovie, l'indiscusso starter), Rainey e James.
Martin inoltre è uno degli ormai pochi superstiti di quella che potremo definire la "vecchia guardia", cioè quei giocatori in forza ai Bucs da prima dell'arrivo di Lovie Smith e Jason Licht; "vecchia guardia" che è stata - in questo anno e mezzo - quasi scientificamente smantellata da HC e GM, peraltro non sempre ottenendo quello che dovrebbe essere l'obiettivo primario di trade e cessioni, e cioè rinforzare la squadra.
A mio avviso un Doug Martin sano al 100% è ampiamente il miglior RB che abbiamo a roster, e quanto fatto vedere da Sims lo scorso anno - anch'egli limitato da problemi fisici - non consente di dare giudizi definitivi sull'effettivo valore del giocatore draftato a sorpresa al terzo giro da Lovie Smith. Credo si possa dire che Charles Sims sia un prospetto interessante ma che deve ancora dimostrare di poter essere in grado di recitare un ruolo di protagonista, e cedere Martin vorrebbe dire in pratica limitare il gioco sulle corse a Rainey e Sims (sul cui valore, come detto, non ci sono certezze), con il solo James alle loro spalle in caso di infortuni. Un bel rischio, per dirla in poche parole.
Vedremo se Licht e Smith alla fine concretizzeranno una o più trade, speriamo comunque che - nel caso ciò accada - Tampa Bay ne esca almeno un po' rinforzata; negli ultimi tempi infatti (da Blount a Mankins, i precedenti non mancano) ci siamo ritrovati a commentare solamente trade che si sono rivelate pesantemente "in perdita" per la nostra squadra, e direi che sarebbe arrivato il tempo di invertire questa pessima tendenza...
Quest'anno sarà l'anno della verità: o Smith sarà in grado di riconquistare quantomeno un po' di credibilità, oppure sarà il secondo anno di fila di scelte disastrose.
RispondiEliminaQuella che è certa è l'inutilità di continuare a dar via giocatori titolari e presi nei giri alti: al di là del valore del giocatore in sè, si parla comunque di starter, sia per Martin che per Barron, e non solo starter, ma due PRIMI giri.
Proprio perchè il draft è una scienza inesatta ed è fondamentale trovarne gli starter, è tanto più illogico cedere quelli che nel corso del tempo si son trovati, primo perchè vuol dire rischiare di non trovare altri titolari al draft successivo, e secondo perchè tradando questi giocatori ci si perde sempre (vedasi l'affare Barron). Insomma, lo sanno tutti che le squadre si costruiscono coi draft e si tappano i buchi coi FA.... ma se i draftati buoni li cediamo tutti cosa costruiamo???
Sarò probabilmente prevenuto, ma Smith quest'anno s'è preoccupato - e occupato - più di smantellare la squadra di Schiano piuttosto che a farla giocare come si deve.