lunedì 30 marzo 2015

Ipotesi "trade" anche per Doug Martin?

In queste settimane che precedono il draft si rincorrono voci - chissà quanto fondate - che vedrebbero i Bucs interessati a scambiare alcuni giocatori del proprio roster in cambio di scelte da utilizzare per rinforzare la squadra nel corso dell'ormai imminente draft.

A Mike Glennon - candidato numero uno ad essere utilizzato come merce di scambio da Lovie Smith e Jason Licht - potrebbe infatti aggiungersi anche il RB Doug Martin.

Ad ipotizzare questa eventualità è il giornalista Pat Yasinkas di ESPN, ed in effetti non mancano gli indizi per ritenere plausibile tale scenario.

Che Lovie non abbia una grandissima fiducia in Doug Martin è certificato dal draft dello scorso anno, quando nonostante le voragini presenti nella linea offensiva i Bucs decisero di utilizzare la scelta del terzo giro per acquisire proprio un RB - Charles Sims - benché il ruolo di portatore di palla fosse ampiamente coperto da Martin (guarito dal KO alla spalla e ritenuto da tutti, fuorché Lovie, l'indiscusso starter), Rainey e James.

Martin inoltre è uno degli ormai pochi superstiti di quella che potremo definire la "vecchia guardia", cioè quei giocatori in forza ai Bucs da prima dell'arrivo di Lovie Smith e Jason Licht; "vecchia guardia" che è stata - in questo anno e mezzo - quasi scientificamente smantellata da HC e GM, peraltro non sempre ottenendo quello che dovrebbe essere l'obiettivo primario di trade e cessioni, e cioè rinforzare la squadra.

A mio avviso un Doug Martin sano al 100% è ampiamente il miglior RB che abbiamo a roster, e quanto fatto vedere da Sims lo scorso anno - anch'egli limitato da problemi fisici - non consente di dare giudizi definitivi sull'effettivo valore del giocatore draftato a sorpresa al terzo giro da Lovie Smith. Credo si possa dire che Charles Sims sia un prospetto interessante ma che deve ancora dimostrare di poter essere in grado di recitare un ruolo di protagonista, e cedere Martin vorrebbe dire in pratica limitare il gioco sulle corse a Rainey e Sims (sul cui valore, come detto, non ci sono certezze), con il solo James alle loro spalle in caso di infortuni. Un bel rischio, per dirla in poche parole.

Vedremo se Licht e Smith alla fine concretizzeranno una o più trade, speriamo comunque che - nel caso ciò accada -  Tampa Bay ne esca almeno un po' rinforzata; negli ultimi tempi infatti (da Blount a Mankins, i precedenti non mancano) ci siamo ritrovati a commentare solamente trade che si sono rivelate pesantemente "in perdita" per la nostra squadra, e direi che sarebbe arrivato il tempo di invertire questa pessima tendenza...

venerdì 27 marzo 2015

Trade in vista per Mike Glennon?

Il draft è sempre più vicino, ma le "voragini" che i Bucs hanno a roster in importanti reparti (DE, OL, S) sono sempre immutate, dal momento che la free agency di Tampa Bay non ha fatto più registrare movimenti in entrata.

Si parla invece e molto, in questi giorni, della probabile "uscita" di Mike Glennon, attualmente l'unico QB a roster, che - come è noto - non piace affatto a Lovie Smith, che lo scorso anno lo tenne a marcire sulla sideline anche quando in campo il veterano McCown combinava un disastro dietro l'altro.

Se Glennon non ha trovato spazio in una situazione come quella del campionato 2014, probabilmente - con Lovie come HC - non lo troverà proprio mai.

Inoltre, alcune dichiarazioni di Smith di apprezzamento nei confronti di Glennon rilasciate in questi giorni (che suonano più false di una moneta da 3 euro,...) avvalorano la tesi che il simpatico Giraffone sia in procinto di cambiare aria, e queste parole di (finta) stima di Smith ad altro non servono che a cercar di alzare il prezzo in vista di una trade.

Così Lovie Smih, a proposito di Glennon:
"Mike Glennon is on our roster because we think he can play. You need more than one good quarterback, that's why Mike is there. No one is working harder than Mike Glennon at improving his body and becoming a better quarterback."

Arizona Cardinals e Cleveland Browns sembrano essere le squadre interessate al QB dei Bucs, anche se proprio Cleveland - oltre ad avere già in squadra un prospetto come Manziel - ha appena ingaggiato Josh McCown, e sarebbe davvero singolare se nel 2015 si riproponesse in Ohio la sfida Glennon-McCown già vista con pessimi risultati a Tampa dodici mesi fa, e con in più un "Johnny football" nel ruolo di terzo incomodo.

Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni e se si concretizzeranno queste voci di Glennon in partenza;  in questo caso, bisognerà poi acquisire un QB veterano che sia in grado di coprire le spalle - possibilmente in maniera decente - a Mariota o a Winston.

Speriamo almeno che da qui in avanti Lovie ci risparmi queste frottole colossali su quanto è bravo Glennon e su quanto lui ha fiducia nel prodotto da NC State. Perché va bene che il mestiere di HC richiede, tra le altre cose, anche la capacità di raccontare fandonie assortite, ma sarebbe importante anche non oltrepassare certi limiti...

Infine, sempre in uscita c'è da segnalare il taglio del LB Brandon Magee, giocatore importante nello special team dei Bucs più che nel suo ruolo specifico di linebacker e ci si chiede se fosse proprio necessario liberarsene... perché anche lo ST di Tampa Bay era inguardabile lo scorso anno, e privarsi di uno dei pochi specialisti di questo reparto non sembra essere un'idea brillantissima. Tra l'altro, sembra che adesso Magee proverà a cambiare sport, lasciando il football per dedicarsi al baseball.

mercoledì 25 marzo 2015

Lovie Smith "apre" a Jameis Winston

Se ieri era stato il co-chairman Joel Glazer a parlare con i media, oggi - sempre nel contesto del meeting dei proprietari dei vari team NFL - è stato il turno dell'HC Lovie Smith a rilasciare dichiarazioni ai giornalisti, soffermandosi in particolare sull'imminente draft.

Lovie, naturalmente, non si è sbilanciato più di tanto nemmeno oggi e del resto abbiamo imparato a conoscere bene il suo stile sempre molto "cauto" quando si tratta di rilasciare dichiarazioni; ad ogni modo, qualche cosa di interessante è comunque emersa, vediamo ora nel dettaglio quali sono stati gli argomenti affrontati dall'HC dei Bucs (dal Tampa Bay Times).

Come detto, la maggior parte delle domande è stata relativa al draft del prossimo 30 aprile, e quando è stato chiesto a Lovie se sarebbe sbagliato associare il nome di Jameis Winston ai Bucs, anziché quello di Marcus Mariota, il coach ha risposto così:
"No, I wouldn't say it's an erroneous assumption,'' Smith said. "I would say when people make that assumption, we haven't had the pro workout (for Winston) yet. But we've done a lot of research, have watched a lot of video and had both of them in and talked with them individually and had them on the board. But the process, the game isn't over yet. I think you can have a leader, but you have to let the game play out and we're doing that. We're excited about this final stage almost to decide exactly which direction to go.''

Smith ha fatto capire che sarà comunque un QB la scelta dei Bucs, e che è stato molto il tempo passato a "studiare" Marcus e Jameis ma anche quello trascorso insieme ai due giocatori, proprio per cercare di capire meglio doti e difetti di entrambi. Parola a Lovie:
"Odds are, we’re going to go a certain direction. But we don’t have to make this decision and you wait until you have to," Smith said. "We would feel very comfortable, though, picking one of the (quarterbacks)."

Loive si è poi soffermato in maniera specifica su Winston, sottolineandone doti tecniche e carattere da leader:
"Everything checks out on him, too ... the guy can complete every throw," Smith said. "A lot has been said about his football intelligence. He's just a leader.''

Ma il coach dei Bucs ha speso parole di elogio anche per Mariota, da alcuni criticato per un carattere all'apparenza meno combattivo e che ha invece fatto una buona impressione anche da questo punto di vista nella sua visita a One Buc Place:
"People say he's quiet. He hasn't been quiet around us. Bright, confident," Smith said. "Of course we know about his athletic ability. We've done a lot of research on him and he's going to be a good player in the league."

Tornando a Jameis Winston. Smith ha detto che le uniche critiche che può muovere al QB di Florida State riguardano l'aspetto fisico, o per meglio dire quello che potremmo definire il suo "stato di forma", tutti aspetti ampiamente migliorabili con la supervisione di un "training staff" come quello che i Bucs metterebbero a disposizione del giocatore.
"That's one part, you say 'What can improve?' Us getting him on proper nutrition. Lifting. Getting him in the weight room," Smith said. "When I say he's an immature athlete, he hasn't a chance to really develop his body. You say, 'Jameis, what are you least proud of?' He'll say, 'The 40-yard dash. I was embarrassed.'"

In conclusione, si può dire che il buon Lovie - come da suo carattere - non si è sbilanciato più di tanto, riservando elogi e parole di apprezzamento sia a favore di Marcus che di Jameis, ma certe sue affermazioni a proposito di Winston, ad esempio circa il suo presunto carattere problematico ("We feel comfortable who Jameis Winston is and what he will do in the future.") oppure sugli errori commessi dal ragazzo nel recente passato ("I believe in second chances.") fanno ritenere che possa essere proprio il QB da Florida State University la first pick overall dell'NFL draft 2015...

Il punto della situazione, parola a Joel Glazer

I Glazer, come è noto, sono in tanti (Joel, Ed e Bryan, i tre figli del patriarca Malcolm) ma parlano pochissimo, e le loro esternazioni alla stampa costituiscono eventi decisamente rari.

L'annuale meeting tra i proprietari dei vari team NFL è stata l'occasione, da parte di Joel, di fare il punto della situazione in casa Bucs, anche se le dichiarazioni del co-chairman di Tampa Bay sono state molto "equilibrate" e non sono emerse novità di spicco.

Ma vediamo nel dettaglio quali argomenti ha affrontato in maniera specifica Joel Glazer, a cominciare da un commento sulla scorsa stagione (dal Tampa Bay Times).

Come è stato possibile che i Bucs abbiano terminato la stagione 2014 con un deludentissimo record di 2-14? Ecco la risposta di Joel:
"Obviously, last year was disappointing. It's not the type of season you ever want to repeat again. When you look back, you can try to point to a lot of different factors, but the bottom line is we were 2-14. You know, there was a little adversity with the offensive coordinator's position (which) was difficult, no question about it. And when you look back, there were a lot of games that were actually pretty close that didn't go our way. But it's in the past. Our goal is to never be there again and that's what we're focused on. We have great confidence in Lovie and Jason".

Ma dopo un'annata così disastrosa, c'è ancora fiducia da parte della proprietà nei confronti di coach Smith e del GM Licht? Ancora Joel:
"We look at everything as live and learn. So if there was an experience that happened and certain things didn't work out, to us it's more important to look into why it didn't work out and make sure we don't repeat the errors of the past. That's an area where I've spent a lot of time with Lovie and Jason and there is no doubt, they're two people who would, A, admit a mistake if there was a mistake and move on rather than dig a deeper hole. And B, work to find out why this thing happened and correct it going forward".

Capitolo draft. I Glazer hanno incontrato sia Winston che Mariota, in occasione delle recenti visite dei due principali prospetti del prossimo draft a One Buc Place. La domanda è precisa: ci sarebbero problemi con il burrascoso passato di Jameis, qualora il ragazzo da FSU dovesse essere la first pick overall dei Bucs?
"With anybody we're looking to draft, we do an extensive amount of work on their background, history and all that. We spent time with Jameis and Marcus and went into everything into their background. After everything we've done and where we're at right now, we're comfortable where Jameis is at, we're comfortable with Marcus or whoever else it could be".

Ma chi sceglierà il giocatore da chiamare con la pick n.1? Per Joel non ci sono dubbi: la decisione srà ponderata con estrema attenzione, ma una volta presa, tutti quanti saranno uniti nella stessa direzione:
"At the end of the day, whatever decision we make, I see us all being on the same page, agreeing and moving forward".

Infine, quali sono per Tampa Bay i realistici obiettivi per il 2015? Ecco la risposta del co-chariman dei Bucs:
"Ultimately, you want to build a sustainable, winning franchise. So if we don't get as far as we want the first year, but it becomes sustainable and we're competitive every year competing for playoffs, we'll happily be more patient to get to that point".

domenica 22 marzo 2015

"Veteran combine", pochi i nomi interessanti

Dopo la "combine" svoltasi ad Indianapolis nelle scorse settimane, a cui hanno preso parte i prospetti più interessanti in uscita dal college (Winston e Mariota compresi), si svolgerà oggi a Tempe (Arizona) la "veteran combine".

E' la prima edizione di una "combine" dedicata a giocatori veterani, evento il cui scopo principale è quello di dare l'occasione di mettersi in mostra a quei free agent rimasti ancora senza squadra.

Onestamente i nomi che prenderanno parte a questa combine non sono molto interessanti, difficilmente sarà possibile trovare tra questi i rinforzi che, ad esempio, servirebbero ai Bucs soprattutto per offensive line e defensive end, i due reparti al momento più "scoperti" in casa Tampa Bay.

Tra i nomi più noti, quelli dei DE Michael Sam e Jamaal Anderson, dei  running backs Felix Jones e Michael Bush e del defensive back Aaron Berry. Sarà presenta, tra i QB, anche Mike Kafka, che lo scorso anno fu terzo quarterback dei Bucs alle spalle di McCown e Glennon.

Queste le parole dell'NFL director of football development Matt Birk, a proposito della "veteran combine" (da NFL.com):
"I'm anxious to see how it's received by our clubs, it's a new event. There's a fair amount of skepticism surrounding it and rightfully so. So I guess we're just focused right now on executing and making sure that things run smoothly and that our clubs find it useful."

venerdì 20 marzo 2015

Arriva il punter Wilder, niente da fare per il DE Selvie

I Bucs hanno messo quest'oggi sotto contratto Andrew Wilder, un punter uscito lo scorso anno da Northern Arizona University; nel 2014 Wilder, undrafted rookie, non ha giocato in NFL pur sostenendo dei workout con vari team.

Non ho idea di come calci i punt Wilder, che al college ricopriva anche il ruolo di kicker, ma ad ogni modo - così, sulla fiducia - darei a questo ragazzo i gradi di titolare e provvederei all'immediato taglio di Michael Koenen, il cui (irreale) contratto prevede complessivi 6,5 milioni dollari per le prossime due stagioni.

L'assurdo contratto di Koenen (dato che cifre alla mano parliamo del peggior punter NFL della scorsa stagione) rimane un mistero irrisolto privo di spiegazione logica.

Un contratto del genere per un punter è assurdo a prescindere, a maggior ragione considerato che il buon Koenen ha offerto un rendimento pessimo (ultimo in "punting average" e 29esimo in "net punting"), ed il motivo per cui abbia ancora un posto a roster rimane, come dicevo, un mistero inspiegabile.

Oltre all'ingaggio di Wilder, c'è da segnalare un'altra notizia che riguarda in qualche modo i Bucs  e cioè la firma del DE George Selvie con i New York Giants, con i quali Selvie ha firmato un contatto di un anno.

Dicevo che questa firma interessa anche Tampa Bay perché proprio i Bucs erano sulle tracce di Selvie, peraltro giocatore già transitato a Tampa fugacemente nel 2013 (firmato ad aprile, venne rilasciato a maggio), ed è tra l'altro un prodotto di University of South Florida, il college che gioca le sue partite casalinghe proprio al Raymond James Stadium.

Selvie avrebbe rappresentato una discreta addizione per il reparto dei DE, forse quello messo peggio in assoluto, ancora di più della linea offensiva; al momento gli starter sarebbero probabilmente Jacquies Smith e T.J. Fatinikun, con Larry English e William Gholston come backup. Forse la "pattuglia" di DE con minor talento dell'intera NFL, e potrei anche togliere il "forse"...

giovedì 19 marzo 2015

I Bucs firmano il CB Sterling Moore

Dopo la "calma piatta" dei giorni scorsi, qualcosa finalmente si è mosso dalle parti di One Buc Place. E' di oggi l'ufficializzazione da parte di Tampa Bay della firma del 25enne CB Sterling Moore, che ha siglato con i Bucs un accordo della durata di una stagione.

Anche Moore - come Carter e Melton, gli altri free agent ingaggiati nei giorni scorsi - proviene dai Dallas Cowboys, con i  quali ha trascorso le ultime due stagioni e mezza, dopo essere entrato in NFL come undrafted rookie, avere esordito ad Oakland ed avere trascorso un successivo periodo a New England.

L'arrivo di Moore aggiunge profondità a un reparto importante come quello dei CB, e la firma di questo giocatore, che l'anno scorso si comportò bene a Dallas quando venne chiamato a sostituire Morris Claiborne, non può che essere salutata positivamente.

Moore non sarà un fuoriclasse ma è comunque un elemento che può rappresentare, in caso di bisogno, una valida alternativa ai titolari Banks e Verner ma che potrà soprattutto competere con Leonard Johnson per ricoprire il ruolo di "nickel", nelle formazioni difensive che prevedono in campo un CB in più.

Dopo l'arrivo di Moore speriamo di ricevere buone notizie anche relativamente alle altre "voragini" rimaste da sistemare: DE, OL e S sono i reparti che necessitano di innesti importanti e non sarebbe male se arrivasse qualche valido veterano prima del draft. Qualche giocatore interessante senza contratto è ancora disponibile, a Licht e Smith il compito di acquisire le firme di almeno un paio di solidi free agent, in modo da arrivare al draft senza l'ansia di dover per forza e a tutti i costi pescare dal college quei rinforzi necessari per schierare sul terreno di gioco una squadra dignitosa ed il più possibile diversa da quella, orribile, della scorsa stagione.

mercoledì 18 marzo 2015

Greg Hardy a Dallas, sfuma il suo arrivo a Tampa Bay

Si era parlato molto in questi giorni di Greg Hardy, il forte quanto problematico Defensive End già punto di forza, nelle scorse stagioni, della difesa dei Carolina Panthers.

Il giocatore sembrava in bilico tra Cowboys e Bucs, con i primi favoriti ma con Tampa Bay pronta ad approfittare di possibili difficoltà da parte di Dallas di firmare il giocatore per problemi di salary cap.

Nella giornata odierna però gli stessi Bucs hanno smentito l'interesse nei confronti di questo giocatore, che dunque non è più da ritenere un obiettivo della free agency di Tampa Bay e che in serata avrebbe definito con i Cowboys un accordo per un anno a circa 13 milioni di dollari.

Hardy è ancora giovane (26 anni) e dal punto di vista del talento non si discute, l'unico (grosso) interrogativo riguarda i suoi problemi off-field e la sua testa sempre molto "calda", in poche parole un elemento non proprio semplice da gestire.

A proposito di "voci", da segnalare oggi quella che vorrebbe i Bucs interessati ad uno scambio di RB con Minnesota: Doug Martin andrebbe ai Vikings e Adrian Peterson ai Bucs... ora, nessuno discute il valore di Peterson, ma personalmente questa ipotesi di trade non mi convince granché. Peterson è decisamente più "logoro" di Martin (30 anni per AP e 26 per Doug) e poi è reduce da tutti i ben noti problemi "off field" che gli hanno fatto saltare l'intera scorsa stagione.

Ma anche Doug Martin è - a mio avviso - un ottimo giocatore, sebbene Lovie Smith non straveda certo per questo RB (inevitabile: non l'ha mica scelto lui quando allenava i Bears,...) e il fatto che nello scorso draft sia stato chiamato al terzo giro il RB Sims, pur avendo già a roster - oltre a Doug - l'ottimo Rainey e il discreto James, la dice lunga sulla (poca) fiducia di Smith nei confronti di Martin.

Non escluderei dunque a priori che questa trade si possa anche concretizzare, nonostante Adrian Peterson (che pure rimane un grande giocatore) non sia a mio modesto avviso l'elemento che adesso serve a Tampa Bay; anche perché - e qui ripetiamo per la millesima volta lo stesso identico concetto - se alla base di tutto non c'è una linea offensiva di valore in grado di aprire ai RB i varchi necessari, si può avere a roster anche un portatore di palla fenomenale ma i risultati non potranno che essere mediocri...

lunedì 16 marzo 2015

Fino ad ora è una free agency di basso profilo per i Bucs

Sta per andare in archivio la prima settimana di free agency, quella cioè in cui vengono firmati dai vari team i giocatori più importanti, ed in cui sono tradizionalmente messi a segno i colpi più rilevanti.

Ne sanno qualcosa proprio i Bucs, che negli anni scorsi furono protagonisti di free agency costose ed aggressive (spesso rivelatesi poi deludenti), portando a Tampa giocatori importanti, quasi sempre firmandoli proprio nei primi giorni di FA: Vincent Jackson, Carl Nicks ed Eric Wright nel 2012, Dashon Goldson e Darrelle Revis nel 2013, ed infine il trio Collins, Johnson e McCown nel 2014.

E quest'anno? beh, quest'anno se non è "calma piatta" poco ci manca, dalle parti di One Buc Place...

Naturalmente ci riferiamo ai movimenti "in entrata", perché "in uscita" non sono mancate manovre importanti da parte di Licht e Smith. In pratica è stata "smantellata" quella che potremmo chiamare la "campagna  acquisti" di dodici mesi fa, considerato che sono stati tagliati i vari Collins, Johnson e McCown.

A queste rilevanti partenze, a cui a breve dovrebbe aggiungersi quella della safety Dashon Goldson a meno che Smith e Licht non abbiano cambiato idea sull'ex giocatore dei '49ers decidendone la conferma, non hanno però fatto riscontro arrivi altrettanto importanti.

Inoltre, ai giocatori "rilasciati" vanno aggiunti i veterani frere agent che non sono stati riconfermati dia Bucs (da Adrian Clayborn a Mason Foster, passando per a Da'Quan Bowers) il che ha assottigliato ulteriormente la profondità di più di un reparto.

Sul fronte delle "entrate", al momento i Bucs hanno acquisito due elementi in grado di irrobustire i rispettivi reparti (il LB Carter e il DT Melton) mentre il terzo arrivo (la S Conte) difficilmente potrà ritagliarsi un ruolo più importante di quello del semplice rincalzo.

E quindi, visto che i Bucs erano reduci da una stagione disastrosa ed avevano una delle squadre più deboli dell'intera NFL (Licht e Smith non sceglieranno a caso per primi assoluti, nel prossimo draft), non sembra ci sia moltissimo da stare allegri, soprattutto considerando che ormai i migliori "veterani" free agent si sono accasati altrove e che a Tampa sono invece rimaste aperte ampie voragini nei soliti ruoli chiave (linea offensiva, DE, safeties).

Basterà il draft a rimettere a posto le cose? Difficile, dato che la prima scelta sarà utilizzata per un QB e che è raro trovare dopo il terzo giro giocatori in grado di fornire un contributo importante sin dal loro primo anno tra i PRO.

Non resta che sperare che Licht e Smith abbiano comunque le idee ben chiare e sappiano quello che stanno facendo, sebbene la strategia di rafforzamento della squadra non risulti proprio di facilissima lettura, diciamo così...

Anche perché presentarsi a settembre con un team non adeguatamente rinforzato, mandando ad esempio allo sbaraglio il QB rookie che verrà draftato senza avergli costruito intorno una linea offensiva importante, sarebbe un errore che GM e HC potrebbero pagare a caro prezzo, dato che non credo che i Glazer siano disposti a tollerare una seconda consecutiva stagione "ridicola" come quella appena terminata...

sabato 14 marzo 2015

E' prevista per lunedì la visita di Mariota a Tampa

La free agency procede senza che da One Buc Place giungano notizie rilevanti circa nuove acquisizioni da parte di Tampa Bay.

OL e DE rimangono i reparti in attesa di essere adeguatamente rinforzati; sino ad ora si è trattato più che altro di una FA in cui i Bucs hanno brillato per le "uscite", con la rescissione di contratti "pesanti" (Collins, Johnson, McCown, a breve Goldson), e con le addizioni di un paio di giocatori importanti (Carter e Melton) ma non proprio campioni di primissimo piano.

Nel frattempo, il DE Adrian Clayborn dopo quattro stagioni abbastanza deludenti per una prima scelta (fu chiamato dai Bucs con la pick n.20 overall nel draft 2011) ha firmato un contatto di un anno con gli Atlanta Falcons, in cui peraltro ritroverà il coach che lo volle in NFL, e cioè Raheem Morris oggi membro del CS dei Falcons.

Ma visto che dalla FA non giungono notizie di un certo spessore, torniamo brevemente a parlare di draft.

Lunedì è atteso a On Buc Place, per la classica visita "pre draft" analoga a quella effettuata da Jameis Winton due settimane fa, il QB Marcus Mariota, altro candidato ad essere scelto da Tampa Bay con la prima chiamata assoluta.

Giovedì scorso sia il GM Jason Licht che il QB coach Mike Bajakian erano presenti presso Oregon per il "pro day wokout" di Mariota - nel corso del quale il ragazzo si è "esibito" davanti a numerosi GM e allenatori - segnale evidente che non c'è solo Winston nel mirino dei Bucs e che comunque si valutano alternative al QB di FSU, che pure rimane il candidato favorito per la first pick overall che Tampa Bay effettuerà ili 30 aprile.

Ecco tratte dal Tampa Bay Times e da NFL.com alcune dichiarazioni di Mariota rilasciate in seguito al "workout" di giovedì:
"I thought it went OK. There were some misthrows here and there," Mariota said following the workout. Five general managers and Titans coach Ken Whisenhunt attended the Ducks' pro day. The Titans own the No. 2 overall pick. "I think it’s a little different than a game. To have the entire focus on you, especially for me, it’s a little different...I think coming out, I think there were a little bit of butterflies, but that’s okay, that’s natural.''

A precisa domanda, Mariota ha poi chiarito per quale team vorrebbe giocare in NFL. Forse Tampa Bay? No, il QB Hawaiano ha espresso la sua speranza di finire a New York, sponda Jets:
"I'd love to play for the Jets," Mariota said, per USA Today. "Meeting with the offensive coordinator and the quarterbacks coach was awesome. It was an opportunity for me to introduce myself, and it seems like a great organization."

giovedì 12 marzo 2015

Firmati Henry Melton (DT) e Chris Conte (S)

In attesa del taglio di Dashon Goldson, non ancora ufficializzato ma da quasi tutti gli "insider" ritenuto imminente, i Bucs hanno comunicato la firma di due free agent. I nuovi arrivati sono il  DT Henry Melton e la safety Chris Conte, che quest'oggi hanno entrambi firmato con Tampa Bay un contratto della durata di un solo anno.

Si tratta di due vecchie conoscenze di Lovie Smith, che li ha draftati e allenati tutti e due ai tempi di Chicago.

Onestamente questa "connection" di Lovie con gli ex-Bears sta diventando un po' stucchevole, e ricorda sempre più quella che ai tempi di Schiano faceva sì che essere stato uno Scarlet Knight di Rutgers ai tempi del college venisse quasi considerato un titolo di preferenza per approdare ai Bucs...

Ma torniamo ai due nuovi arrivi. Henry Melton, lo scorso anno ai Dallas Cowboys dopo cinque stagioni ai Bears, è un elemento più che valido, in grado di comporre al fianco di Gerald McCoy un "argine" importante nel cuore della linea difensiva; anche se a mio avviso il settore dei DT era già sufficientemente coperto - oltre che da McCoy - da un elemento valido come McDonald e da un più che discreto backup come Spence. Chiaramente l'arrivo di Melton rinforza ulteriormente questo settore e la sua addizione non può che essere un bene, però sarà il caso di provvedere a "coprire" anche le enormi falle che abbiamo a livello di OL e DE, magari senza accorgersene solo alla vigilia dell'opener, come accadde lo scorso anno con la conseguente "trade Mankins" di inizio settembre.

Non c'è invece particolare entusiasmo per l'acquisizione di Chris Conte, già anello debole della pessima secondaria dei Bears, e giocatore che non credo possa competere per il ruolo di starter quanto, nel migliore dei casi, per dare profondità al reparto delle safeties in caso di infortunio dei titolari. Una pessima tecnica di placcaggio, le ripetute "concussion", e una rivedibile abilità nella difesa contro le corse avrebbero dovuto sconsigliare coach Smith ad acquisire questo giocatore. Ma ormai è un dato di fatto, gli ex giocatori dei Bears esercitano sul buon Lovie un fascino del tutto irresistibile...

Dopo queste mosse in entrata (molto interessante quella di Carter, decisamente valida quella di Melton, irrilevante quella di Conte) è attesa la "dismissione" di Dashon Goldson, reduce da due stagioni giocate in maniera insufficiente soprattutto considerando il faraonico contratto stipulato dall'ex 49ers nella free agency di due anni fa.

Per quanto riguarda la posizione di DE, che come si diceva è ad oggi una delle più precarie, si fanno i nomi di Morgan – che però ha altre interessanti offerte - e del problematico quanto talentuoso Hardy, già punto di forza dei Carolina Panthers. Hardy di talento ne ha da vendere, purtroppo è anche una "testa torrida", per non dire di peggio, per cui non so fino a che punto convenga portarsi in spogliatoio un elemento del genere. Ma soprattutto, depone a suo sfavore il fatto di non avere trascorsi a Chicago quando i Bears li allenava Lovie Smith...! ;-)

mercoledì 11 marzo 2015

Tampa Bay ufficializza l'arrivo del LB Bruce Carter

Dopo tanti movimenti in uscita (i "tagli" di McCown, Collins, Johnson e le "non conferme" di Clayborn e Foster) i Bucs hanno ufficializzato il primo arrivo importante di questa free agency 2015: si tratta del LB Bruce Carter, che ha firmato con Tampa Bay un contatto della durata di quattro anni per complessivi 20,5 milioni di dollari.

Sarà dunque l'ex giocatore dei Dallas Cowboys il nuovo middle linebacker dei Bucs in sostituzione di Mason Foster.

Scelto al secondo giro del draft 2011 (pick n. 40 overall), Carter ha disputato quattro campionati con la maglia dei Cowboys, ricoprendo un po' tutte le varie posizioni del ruolo di LB (inside nel 2012, weakside nel 2013, strongside nel 2014).

Nei suoi primi quattro campionati da professionista, Carter ha giocato 49 partite, 32 delle quali da titolare, mettendo a segno in totale 186 placcaggi, 3 sack e 5 intercetti, questi ultimi tutti realizzati lo scorso anno.

Bruce Carter, che ha appena compiuto 27 anni, è un giocatore ancora giovane che dovrebbe essere in grado di garantire un buon rendimento nel cuore della difesa dei Bucs, e che si spera non farà rimpiangere il pur valido Mason Foster, di cui anzi potrebbe rappresentare un "upgrade".  

Dopo aver dato una bella sistemata al reparto dei LB con l'arrivo di Carter (sperando che a One Buc Place si stia lavorando per il rinnovo di Lavonte David, il cui contratto scadrà termine del campionato 2015), le priorità principali riguardano al momento le due linee, che con i tagli di Collins e Johnson hanno ora bisogno non solo di innesti di giocatori di valore ma anche di maggiore profondità.

I Bucs rilasciano il DE Michael Johnson

Dopo il taglio di Anthony Collins avvenuto nella giornata di ieri, è di oggi un'altra rinuncia importante da parte dei Bucs: il DE Michael Johnson, una delle firme illustri della scorsa free agency, non è più un giocatore dei Tampa Bay Buccaneers.

In pratica Smith e Licht hanno "azzerato" gli arrivi più importanti di dodici mesi fa, dato che i vari Josh McCown, Anthony Collins e Michael Johnson - le tre firme più "pesanti" messe a segno da Tampa Bay nella scorsa FA - oggi non fanno più parte del roster che disputerà la stagione 2015.

Anche a causa di ripetuti problemi fisici che ne hanno condizionato il rendimento, la stagione 2014 di Johnson è stata decisamente opaca con solo 4 sack e 27 tackle messi a segno, ed una pressione "impalpabile" nei confronti dei QB avversari.

Il contratto di Johnson prevedeva che se il giocatore fosse rimasto a roster sino a giovedì i Bucs gli avrebbero dovuto garantire altri 7 milioni di dollari nei prossimi due anni, oltre ai complessivi 16 già ricevuti per quello che rimarrà l'unico campionato disputato con la maglia di Tampa Bay.

A questo punto è ancora più necessario l'arrivo nel corso della free agency di un valido DE (Derrick Morgan?), reparto nel quale al momento attuale non solo c'è poco talento ma anche una profondità decisamente troppo limitata.

In arrivo - per ora solo "in visita" - cinque free agent

A differenza di dodici mese fa, quando i Bucs erano stati gli assoluti protagonisti della prima giornata di free agency, quest'anno Tampa Bay si è di fatto ritagliata il ruolo di semplice spettatrice.

Mentre andavano in scena trade mirabolanti, firme a molti zeri, e colpi a sorpresa, Licht e Smith si sono limitati a scaricare Anthony Collins e a confermare due propri giocatori, il CB Leonard Johnson e il RB Bobby Rainey.

In mancanza di firme, sono però da segnalare le imminenti "visite" a One Buc Place da parte di cinque giocatori free agent. 

Di chi si tratta? Ecco una breve presentazione di questi cinque "potenziali" obiettivi dei Tampa Bay Buccaneers.  

Bruce Carter, LB, Cowboys: Cominciamo dal giocatore forse più interessante; si tratta del 27enne LB Carter, ex Dallas Cowboys nelle cui fila ha ricoperto entrambe le posizioni di inside e outside linebacker. Da segnalare l'interessante statistica, abbastanza inedita per un LB, di ben cinque intercetti messi a segno nella scorsa stagione. Il suo eventuale innesto compenserebbe la perdita del non riconfermato Mason Foster, di cui anzi potrebbe forse rappresentare un "upgrade" nel cuore della difesa.  

Stefen Wisniewski, OL, Raiders: Dopo il taglio di Anthony Collins i Bucs hanno la necessità non solo di rinforzare la linea offensiva ma anche di aumentarne la profondità. Il 26enne Wisniewski potrebbe essere un buon innesto, considerata la giovane età e una particolare versatilità che consente a questo giocatore di ricoprire più ruoli nella linea offensiva. Dopo la stagione da rookie nella posizione di guardia ha in seguito giocato come centro, ruolo che però a Tampa è coperto da Dietrich-Smith il che lascia supporre che Wisniewski verrebbe utilizzato da coach Lovie Smith nella sua "originaria" posizione di guardia.    

Henry Melton, DT, Cowboys: Altro ex giocatore dei Cowboys, Melton ha 28 anni ed è un DT di buon valore. Considerato che questo ruolo specifico a Tampa è coperto da un fuoriclasse come McCoy, dal valido McDonald e dalla discreta riserva Spence, e che ci sono altri ruoli che necessitano di ben maggiori investimenti, utilizzare ulteriori risorse per un ruolo già coperto non mi sembrerebbe la migliore delle idee possibili. Attenzione però, perché Lovie Smith ci ha già sorpresi nello scorso draft, quando impiegò un terzo giro per scegliere un RB (ruolo in cui i Bucs erano più che coperti), per cui non mi sentirei di escludere che l'interesse per Henry Melton si possa concretizzare in qualcosa di più di una semplice "visita".  

Derrick Morgan, DE, Titans: Il 26enne Morgan, scelto al primo giro del draft 2010 (pick n.16 overall) da Tennessee, ha giocato lo scorso anno come OLB nella difesa 3-4 dei Titans, ma qualora arrivasse a Tampa verrebbe riportato nel suo ruolo "originario" di DE in una difesa 4-3. Prima di visitare One Buc Place, Morgan farà tappa ad Atlanta, altro team interessato a questo giocatore.  

Chris Conte, FS, Bears: Che dire di Chris Conte, safety ex Bears e reduce da stagioni non propriamente esaltanti con la maglia di Chicago.... in tutta onestà non mi sembra un giocatore in grado di aumentare lo standard qualitativo della secondaria dei Bucs, senza dimenticare che lo scorso anno Conte ha avuto seri problemi per molteplici "concussion", e che la difesa dei Bears è stata tra le peggiori in assoluto contro i passaggi. A suo favore gioca il fatto di essere stato draftato proprio da Lovie Smith, e sappiamo bene quanto Lovie ami circondarsi di sue vecchie conoscenze...

martedì 10 marzo 2015

Tagliato Anthony Collins, confermato Bobby Rainey

Anthony Collins era stato il "colpo grosso" della scorsa free aegncy dei Bucs e avrebbe dovuto rappresentare una garanzia nella posizione più importante della linea offensiva (quella del Left Tackle) per i prossimi anni, dopo avere siglato un contratto quinquennale per complessivi 30 milioni di dollari.

Dopo il pessimo campionato 2014, l'avventura di Collins a Tampa è invece giunta al capolinea con largo anticipo.

Il giocatore è stato tagliato quest'oggi dai Bucs, e considerato che per scelta tecnica Collins non era stato impiegato da Lovie Smith nelle ultime quattro partite della scorsa stagione, il suo taglio era considerato molto probabile; e per una volta, i pronostici sono stati rispettati.

Di tutt'altro tenore le notizie relative al RB Bobby Rainey. Al giocatore è stato dato un "tender" da 1,54 milioni di dollari, il che significa che i Bucs potranno pareggiare eventuali offerte che dovessero arrivare da parte di altre squadre per questo giocatore.

Duqnue, in pratica anche Bobby Rainey è stato confermato, e questa mi sembra un'altra buona notizia (dopo quella ottima del taglio di Collins); alle spalle di Sims e Martin il buon Bobby Rainey rappresenta una garanzia, e la sua permanenza garantisce un'ottima profondità al reparto dei RB.

Rifirmato Leonard Johnson (CB), Chris Conte (S) in arrivo?

La free agency è finalmente iniziata, e non sono mancate - in queste prime ore di FA - alcune mosse abbastanza clamorose, come ad esempio la trade fra Saints e Seahawks che ha portato il TE Graham a Seattle e lo scambio di QB tra Philadelphia e Rams (Foles per Bradford).

Tra gli ex giocatori di Tampa Bay, da segnalare l'ottimo contratto triennale strappato dal LB Jonathan Casillas ai NY Giants, con i quali ha firmato un accordo per complessivi 10,5 milioni di dollari.

E i Bucs?

Per ora è stato rifirmato un altro dei propri free agent,il CB Leonard Johnson, ma per il resto c'è una discreta "calma piatta" dalle parti di One Buc Place.

Oltre alla conferma di Leonard Johnson, di sicuro c'è solo la notizia che la safety Chris Conte, 26enne ex Bears e già allenato a Chicago da Lovie Smith verrà in visita a Tampa per decidere se firmare o meno con i Bucs. Non sempre queste "visite" si traducono in contratti, vedi quanto accaduto con il DE Trent Cole, in visita ai Bucs la scorsa settimana e alla fine approdato invece ad Indianapolis.

Che dire di Chris Conte? In tutta onestà non sembra si tratti di un giocatore in grado di spostare alcun equilibrio, quanto piuttosto di un elemento utile al massimo per dare profondità al reparto delle safeties, settore nel quale sono stati peraltro recentemente confermati sia Major Wright che Brandon McDougald (e del quale fa ancora parte Dashon Goldson). Ecco, se invece si pensasse di iniziare la stagione con Chris Conte starter, beh... tanti auguri!

La secondaria dei Bears si è classificata al 30esimo posto (su 32) in yards concesse sui giochi di passaggio e 31esima (sempre su 32) in TD concessi (ben 34). Tra l'altro, occorre segnalare che questo giocatore ha avuto in passato parecchi problemi fisici, molteplici "concussion" comprese.

Vedremo cosa ci riserveranno le prossime ore di free agency, sperando che oltre a qualche arrivo si registri anche qualche partenza, con i "soliti noti" (Koenen, Collins, M. Johnson, Goldson) tra i principali candidati per un eventuale taglio.

lunedì 9 marzo 2015

Lawrence Sidbury, un altro free agent rifirmato dai Bucs

Domani 10 marzo inizierà ufficialmente la free agency, anche se molti affari sono stati già praticamente conclusi (uno su tutti: il DT Ndamukong Suh firmerà con Miami) e tra ventiquattro ore verranno semplicemente ufficializzati.

Tampa Bay sino ad ora, in questa fase che prelude alla FA vera e propria, non pare essersi mossa in maniera particolarmente aggressiva nei confronti dei free agent più interessanti, che da domani saranno liberi di accasarsi presso il miglior offerente.

In questi giorni Licht e Smith hanno invece provveduto a rifirmare parecchi giocatori che in casa Bucs erano arrivati a scadenza contrattuale e che da domani sarebbero diventati free agent.

Per ora, non si hanno notizie di accordi in vista con Mason Foster, Adrian Clayborn e Da'Quan Bowers, forse i più illustri FA dei Bucs e che probabilmente nella prossima stagione non rivedremo più indossare la maglia di Tampa Bay.

Alle varie firme dei giorni scorsi, se ne aggiunge oggi un'altra: si tratta del DE Lawrence Sidbury, che ha firmato un accordo per una stagione. Arrivato a Tampa lo scorso dicembre, Sidbury giocò un solo match con i Bucs, ma evidentemente coach Lovie Smith ha voluto dare a questo giocatore un'ulteriore opportunità per dimostrare il suo valore anche nella prossima stagione, sempre che Sidbury riesca a superare la concorrenza e trovi un posto nel roster definitivo composto da 53 giocatori.

Scelto al quarto giro del draft 2009 dai Falcons con i quali ha disputato quattro campionati, prima di arrivare a Tampa nello scorso dicembre, Sidbury era fuori dall'NFL in pratica dal 2012, dato che nel 2013 i Colts lo inserirono in IR prima dell'avvio del campionato e nel settembre 2014 i Texans lo firmarono per poi rilasciarlo dopo un mese nel corse dell'offseason.

Sono infine stati resi noti alcuni dettagli circa i contratti siglati in questi giorni; si tratta quasi esclusivamente di accordi annuali, con l'eccezione del TE Luke Stocker, che ha rinnovato con Tampa Bay per ben tre stagioni, sino al 2017 compreso.

domenica 8 marzo 2015

Confermati anche Wright (S), English (DE) e Williams (LB)

Prosegue a One Buc Place l'attività di Licht e Smith, impegnati a rifirmare giocatori prima della sempre più imminente apertura della FA prevista per martedì 10 marzo, mentre già dalla giornata di ieri è possibile contattare i rappresentanti dei giocatori che si apprestano a diventare free agent.

Dopo quelle dei giorni scorsi, sono da segnalare tre ulteriori conferme in casa Bucs: si tratta di Major Wright (safety), Larry English (defensive end) e Jason Williams (linebacker).

Non sono ancora noti i dettagli contrattuali relativamente a queste ultime tre conferme, che riguardano comunque giocatori non di primo piano quanto elementi utili soprattutto per dare profondità ai rispettivi reparti.

Major Wright, che lo scorso anno ha giocato sette partite da titolare, sembra quello con maggiori probablità di entrare a far parte del roster definitivo composto dai 53 giocatori che inizieranno la stagione. Larry English, ex prima scelta dei Chargers, dovrà competere con gli altri DE per rimanere con i Bucs sino all'inizio del campionato ed uguale discorso si può fare per Jason Williams, utilizzato nella parte finale della scorsa stagione, dopo essere stato tagliato dai Panthers, soprattutto nello special team piuttosto che nel suo effettivo ruolo di LB.

sabato 7 marzo 2015

I Bucs siglano un accordo con il TE Luke Stocker

Tra i giocatori che martedì 10 marzo sarebbero diventati "unrestricted free agent" c'era anche il TE Luke Stocker; c'era - e non c'è più - perché il giocatore in questione ed i Bucs hanno trovato un accordo anche per il prossimo campionato.

Nel 2015 dunque Luke Stocker andrà a comporre il terzetto di TE che già avevamo visto all'opera nello scorso campionato, formato oltre che dall'ex giocatore dei Tennessee Volunteers anche dal veterano Brandon Myers e dal secondo anno Austin Seferian-Jenkins.

La carriera di Stocker in NFL è stata sin qui - a dire il vero - abbastanza modesta per un giocatore drafato al quarto giro nel 2011 (pick n.104 overall) e da cui ci si aspettavano prestazioni di un certo livello. Stocker si è rivelato anche abbastanza incline agli infortuni, saltando quasi completamente la stagione 2013 e dovendo fare spesso i conti con vari acciacchi che ne hanno limitato l'utilizzo.

Le sue cifre non sono strabilianti (35 passaggi ricevuti per 298 yards e 1 TD in 45 partite disputate in carriera), però soprattutto negli ultimi tempi, ed in particolare nell'ultima stagione, il giocatore ha dimostrato di possedere anche una discreta capacità come bloccatore al punto da essere spesso impiegato come vero e proprio FB nei giochi di corsa; e forse è stata proprio questa sua versatilità a convincere coach Lovie Smith a confermarlo anche per il 2015.  

venerdì 6 marzo 2015

Rifirmati Lansanah, McDougald e Jenkins

I Bucs hanno ufficializzato la conferma di tre giocatori, che rivedremo a Tampa anche nel 2015.

Si tratta del LB Danny Lansanah, della safety Bradley McDougald (entrambi "exclusive rights free agent") e del CB Mike Jenkins ("free agent").

Come è noto la free agency inizierà ufficialmente martedì 10 marzo, ma nel frattempo le squadre possono negoziare con i propri giocatori free agent, come hanno fatto ad esempio i Bucs con Mike Jenkins.

Per quanto riguarda invece la conferma di Lansanah e McDougald, considerata la loro situazione contrattuale di "exclusive rights free agent" il loro ritorno a Tampa dipendeva in pratica dalla volontà o meno dea parte dei Bucs  di confermarli, e trattandosi di due giocatori che lo scorso anno avevano mostrato qualità interessanti, era pressoché scontato che li avremmo rivisti indossare una casacca Red and Pewter anche nel prossimo campionato.

In quanto a Mike Jenkins, si spera che nel 2015 questo il CB veterano possa fornire un contributo importante e costituisca un rinforzo di un certo spessore per la secondaria. Nel 2014, Jenkins si infortunò seriamente nel corso della week n.1 contro Carolina e la sua stagione terminò proprio nella partita inaugurale della stagione.

Vedremo nei prossimi giorni, se non addirittura nelle prossime ore, quali saranno invece le intenzioni dei Bucs con due "restricted free agent" che a mio avviso sarebbe opportuno trattenere se non altro per dare profondità ai rispettivi reparti, e cioè il CB Leonard Johnson e il RB Bobby Rainey.

Per quanto riguarda invece i giocatori "free agent" dei Bucs che da martedì prossimo saranno liberi di accasarsi presso il miglior offerente, ricordiamo i nomi più illustri e cioè quelli del LB Mason Foster, dei DE Adrian Clayborn e Da'Quan Bowers, del TE Luke Stocker e della S Major Wright. Forse l'unico di questi free agent che sarebbe importante confermare è il LB Mason Foster, anche se per il momento non mi sembra che da One Buc Place trapeli un grande interesse per la conferma di questo giocatore.

giovedì 5 marzo 2015

Free agency, è il DE Trent Cole il primo obiettivo dei Bucs?

La free agency inizierà il 10 marzo, e quest'oggi - a soli cinque giorni dall'inizio dei giochi - è stata confermata dagli stessi Tampa Bay Buccaneers la notizia di un giocatore free agent in visita a One Buc Place.

Si tratta del DE Trent Cole, 33 anni ad ottobre, appena rilasciato dai Philadelphia Eagles con i quali ha disputato ben dieci campionati, sin da quando Phila lo draftò nel 2005 al quinto giro con la pick n.146 overall.

Che giocatore è Trent Cole?

Si tratta di un pass-rusher dalla comprovata esperienza e dal sicuro valore, che ha messo a segno in carriera ben 85,5 sack, davvero tanti considerato che nella storia degli Eagles solo il leggendario Reggie White ne può vantare un numero maggiore.

 Negli ultimi due anni le sue cifre sono diminuite, anche in seguito ad un cambiamento di difesa da parte di Philadelphia, da una 4-3 ad una 3-4, con lo spostamento di Cole nel ruolo di outside linebacker; qualora si concretizzasse il suo passaggio ai Bucs, Cole ritornerebbe chiaramente a giocare nel suo vecchio ruolo di defensive end.

Il GM di Tampa Bay, Jason Licht, faceva parte del front office degli Eagles quando nel 2005 il ragazzo venne draftato da Phila, e questo potrebbe essere un ulteriore indizio circa il concreto interesse dei Bucs per questo veterano dall'indiscusso valore.

L'unica controindicazione al suo arrivo potrebbe essere la carta di identità (33 anni non sono pochi e 10 anni di NFL logorerebbero chiunque) ma l'innesto di Cole potrebbe dare nell'immediato nuova linfa ad un reparto - la linea difensiva ed in particolare il settore dei DE - reduce da un'annata a dir poco deludente.

mercoledì 4 marzo 2015

Mariota e Winston parteciperanno al "Gruden's QB camp"


Sia Marcus Mariota che Jameis Winston, i principali candidati ad essere scelti dai Bucs con la prima chiamata assoluta, parteciperanno al "QB camp" diretto e condotto da Jon Gruden, indimenticato ex Capo Allenatore di Tampa Bay.

Il "Gruden’s QB Camp" - una sorta di "show" trasmesso da ESPN in cui Gruden intervista e mette anche alla prova sul terreno di gioco i principali prospetti nel ruolo di QB in uscita dal college - è giunto ormai alla sesta edizione ed è diventato uno dei classici appuntamenti che precedono il draft. Sono stati in totale 38 i QB sinora transitati per il "Gruden's camp",  tra cui Russell Wilson e Andrew Luck, per citare quelli che tra i PRO stanno avendo la carriera più brillante.

Gruden ha tracciato un breve ritratto - su espn.com - dei giovani QB che quest'anno parteciperanno al suo particolare "camp", e naturalmente si è soffermato anche sui due giocatori che interessano da vicino Tampa Bay. Ecco il parere dell'HC che guidò i Bucs alla vittoria nel Super Bowl XXXVII a proposito di Marcus Mariota e Jameis Winston.

Marcus Mariota
"Mariota is special in a lot of ways. He’s a dynamic dual-threat on the field and he is humble – no-nonsense, full of character off the field – 4.52 is what he ran [at the Combine]. He competes like crazy. I just think he has a lot of ‘can’t miss’ qualities."

Jameis Winston
"Not many people do what Jameis Winston did: first year as a starter winning a National Championship, only one loss in his two years as a starter. He’s got great charisma. He’s polarizing for some people but he’s a rare talent. I can’t wait to spend some time with him. I coached the [Tampa Bay Buccaneers] with a Florida State quarterback named Brad Johnson. Things worked out alright."

martedì 3 marzo 2015

Jameis Winston in visita a One Buc Place


Il "fatidico" 30 aprile, data di inizio del prossimo draft, si sta avvicinando ed i Bucs hanno deciso di stringere i tempi per cercare di conoscere meglio i principali prospetti in uscita dal college: quest'oggi è stato il turno del candidato in "pole position" per essere draftato con la prima scelta assoluta - il QB Jameis Winston - a venire in visita  a One Buc Place, come hanno confermato gli stessi Tampa Bay Buccaneers.

Ciò che stupisce è l'anticipo con cui i Bucs hanno deciso di invitare Winston a "casa" propria; nel senso che di solito i giocatori "indiziati" ad esser draftati con le prime chiamate si recano presso le varie squadre a loro interessati circa un mese prima del draft, mentre al 30 aprile mancano ancora - quasi - sessanta giorni.

La visita di Winston a Tampa, che si concluderà nella giornata odierna, prevede meeting con Lovie Smith ed il coaching staff, ed anche con il front office come ha chiarito il GM Jason Licht. Non è stato reso noto se il giocatore incontrerà anche qualche membro della famiglia Glazer, i proprietari del team, nè se sarà impegnato sul campo di allenamento.

Che i Bucs avrebbero approfondito la conoscenza con i principali prospetti, Winston in primis, era comunque cosa nota già dalla scorsa "combine", quando Tampa Bay aveva potuto "intervistare" i vari giocatori solo per pochi minuti, circa un quarto d'ora, tempo del tutto insufficiente per chiarirsi le idee a proposito dei vari giocatori.

A questo proposito, tratte dal Tampa Tribune, queste le affermazioni rilasciate da coach Lovie Smith durante la "combine" di indianapolis:
"What are you going to get in 15 minutes?" Smith asked out loud. "We’re going to spend a lot more time than that (with Winston), so (the combine interview) is just a start. We’re talking quarterbacks here, so ... the 15 minutes, we won’t even count that. We’re going to spend a lot more time with” Winston and Oregon quarterback Marcus Mariota. A lot more."

Nei prossimi giorni quasi sicuramente anche l'altro QB indiziato ad essere scelto da Tampa Bay - Marcus Mariota - verrà in visita a One Buc Place. Nel frattempo, il fatto che Jameis Winston sia stato ospite dei Bucs a quasi due mesi dal draft - cosa mai successa negli anni passati da parte di un team proprietario della first pick overall - potrebbe essere un indizio importante circa le preferenze dei Bucs in prospettiva "prima scelta assoluta".

lunedì 2 marzo 2015

Vinny Testaverde, l'ultima "first pick overall" di Tampa Bay

Non capita spesso ad una squadra di chiamare con la prima scelta assoluta, e bisogna risalire all'ormai remoto 1987 (quasi trent'anni fa!), per ritrovare un giocatore draftato da Tampa Bay con la first pick overall.

Dopo la disastrosa stagione 1986 i Bucs puntarono su un QB per cercare di risollevare le proprie sorti, e a quei tempi il giocatore ritenuto una sicura promessa era un italo-americano in uscita da Miami University, reduce dall'aver vinto l'Heisman Trophy e considerato più o meno all'unanimità un sicuro "franchsie QB".

Nome e cognome: Vinny Testaverde.

Proprio a Testaverde il Tampa Bay Times ha dedicato nei giorni scorsi un certo spazio, considerato che 28 anni dopo la storia sembra ripetersi e una altro giovane QB vincitore dell'Heisman Trophy (prestigioso riconoscimento che sia Mariota che Winston possono vantare nella propria personale bacheca) verrà molto probabilmente scelto con la prima chiamata dai Bucs al prossimo NFL draft del 30 aprile.

Ma se oggi non c'è unanimità su chi approderà a One Buc Place e l'esito della "sfida" tra Winston e Mariota è tutt'altro che scontato, nel 1987 l'arrivo di Testaverde non venne mai messo in discussione: era Vinny il prospetto di gran lunga più interessante in uscita dalla college e il suo approdo a Tampa era così scontato che il giocatore non parlò praticamente con nessun altro team, certo come era di venire scelto con  la first pick overall dai Bucs, con i quali poi firmò un bel contratto di sei anni per 8,2 milioni di dollari.

Ecco come Vinny ricorda quei giorni, (dal Tampa Bay Times):
"I don't remember meeting with anyone," Testaverde said. "I talked to Ray Perkins in the Japan Bowl at practice, but nobody really interviewed with me."

Le cose non andarono esattamente come era negli auspici di giocatore, tifosi e front office, tanto che nella sua seconda stagione a Tampa il buon Vinny lanciò ben 35 intercetti, il secondo peggior risultato di sempre mai fatto registrare da un QB nella storia dell' NFL.

Probabilmente le attese erano troppo elevate e soprattutto a Testaverde venne chiesto di risollevare le sorti di un team pressoché allo sbando, e in cui mancava tutto il talento su cui Testaverde aveva potuto contare ai tempi del college. Ecco il ricordo di quegli anni, nelle parole dell'ex QB:
"From my junior year through my season year, I received all those accolades and was the first pick in the draft. It's a lot for a young man to take on," said Testaverde, now 51, a father of two daughters and a son with his wife of 24 years, Mitzi, and living on a lake in north Tampa. "Sometimes you're so caught up in your own little football world, with teammates and all the coaches, you don't realize all the pressure that's involved until afterward. But coming to a team like Tampa Bay, coming to a team that did not win many games before I ever got there, that was stressful in itself".

E in effetti il talento su cui Vinny poteva contare ai tempi del college a Miami non era davvero male, come ricorda Testaverde:
"Just feeling like, okay, I have to be the difference-maker. Because in college, you can say I was one of the better players, but I had the talent around me. I had Michael Irvin, Brett Perriman, Bennie Blades, Alonzo Highsmith and Jerome Brown. That's what got lost about me. When I came to the Bucs, the talent we had was young talent — Mark Carrier, Bruce Hill, Ron Hall — a lot of rookies learning together and making a lot of mistakes. Of course, at the quarterback position, everything gets enhanced. Everybody looks at it differently, but it is a lot to handle for a young man."

Dopo la non brillante esperienza a Tampa, Vinny riuscì comunque a costruirsi una "solida" carriera in NFL, lega nella  quale ha giocato per 21 stagioni in sette squadre diverse, ottenendo anche due convocazioni al Pro Bowl e portando i NY Jets ad un passo dal Super Bowl, sconfitti nell'AFC Championship Game del 1999 dai Denver Broncos di John Elway.

Il rookie che quest'anno verrà scelto dai Bucs - Mariota o Winston che sia - vivrà una situazione che Testaverde conosce bene:
"Coming out of college, you're the first overall pick and a Heisman Trophy winner," he said. "There's great expectations. The previous year they didn't have a great year, so they're expecting great things. Hopefully, their career will start out better than mine and hopefully it will last even longer than mine did."

Personalmente ricordo con una certa simpatia Testaverde, dato che come ho già avuto occasione di dire era lui il QB dei miei primi Bucs, e il primo QB è un po' come la prima fidanzata: non si scorda mai! ;-)

Battute a parte, non fosse capitato in quel "manicomio" che erano i Bucs di metà anni '80 molto probabilmente Vinny avrebbe avuto ben altra carriera rispetto a quella - comunque più che dignitosa - che ha saputo costruirsi in 21 anni di carriera tra i PRO. Vinny, vidi, vici...!

domenica 1 marzo 2015

Logan Mankins e Vincent Jackson confermati per il 2015


La notizia l'ha data per primo Rick Stroud, giornalista di solito bene informato del Tampa Bay Times.

Sia la guardia Logan Mankins che il WR Vincent Jackson faranno parte dei Bucs edizione 2015, ed entrambi giocheranno l'anno prossimo senza subire alcun taglio al rispettivo - e molto elevato - salario (7 milioni per Mankins e 9,8 per Jackson).

Considerato che in vista della free agency i Bucs in tenderanno comunque "sfoltire" il monte stipendi per creare ulteriore spazio nel salary cap, ci si chiede chi saranno i giocatori che verranno tagliati nei prossimi giorni, considerato che a breve - per la precisione il 10 marzo - prenderà il via la FA.

Stando a quanto riportato da "Bucs Nation", i principali candidati a salutare Tampa sono il punter Michael Koenen, il LT Anthony Collins e la S Dashon Goldson. Si tratta di tre giocatori dai contratti molto pesanti, reduci da una stagione 2014 decisamente mediocre (Koenen e Goldson) se non del tutto fallimentare (Collins).

Tornando ai due giocatori confermati, sia Mankins che Jackson sono due veterani di grande esperienza e, sebbene Mankins abbia giocato lo scorso anno al di sotto delle aspettative, l'auspicio è che entrambi possano aiutare il QB rookie (Mariota o Winston che sia) che l'anno prossimo avrà il non semplice compito di guidare l'attacco dei Bucs.