Il TE Tim Wright |
C'è un ruolo specifico, quello del
tight end, che "storicamente" è stato sempre (o quasi) un punto debole per i Tampa Bay Buccaneers. Anche nei grandi
Bucs di inizio anni duemila, quelli che erano una presenza fissa ai
playoff e che vinsero il Super Bowl XXXVII, nel ruolo in questione
il titolare era il veterano Ken Dilger, buon giocatore ma non
certo un fuoriclasse.
Andando indietro negli anni, per
trovare un TE coi fiocchi bisogna forse arrivare a quel Jimmie Giles
che a cavallo tra gli anni 70/80 fu uno dei primi veri fuoriclasse ad
indossare l'uniforme white and orange. Poi, tanti "mestieranti"e
qualche "fenomeno" a fine carriera, da quel Kellen Winslow jr
approdato a Tampa con due ginocchia più fragili del cristallo fino a
Dallas Clark, il logoro campione che venne a spendere gli ultimi
scampoli di una gloriosa carriera nei Bucs di Greg Schiano.
Ma proprio da quest'anno le cose
potrebbero cambiare ed anche in maniera piuttosto importante, a livello di
tight end. Al momento, dei sette TE a roster ce ne sono quattro che potrebbero essere tutti quanti presenti il 7 settembre quando comincerà il
campionato, a meno che Lovie Smith non preferisca mantenerne in
squadra solamente tre. Andiamo a vedere, nel dettaglio, di chi si
tratta.
Austin Seferian-Jenkins: sono
altissime le aspettative per l'ex stella dei Washington Huskies
scelto dai Bucs al secondo giro del recente draft. Potenzialmente,
ASJ ha tutto per recitare – da subito – un ruolo da protagonista.
Fisico imponente, due ottime mani per ricevere ma anche la capacità
di effettuare blocchi in caso di bisogno. Il classico giocatore che se manterrà la giusta concentrazione e non avrà problemi di
infortuni potrebbe rappresentare un punto fermo nell'attacco di
Tampa Bay per molte stagioni...
Tim Wright: il rookie da
Washington non dovrà però fare reparto da solo: al suo fianco ci sarà
anche l'unica nota lieta della stagione 2013, e cioè Tim Wright,
ricevitore al college (Rutgers) convertito a TE proprio da Greg
Schiano. L'accoppiata ASJ-Wright promette sviluppi interessanti,
considerata la giovane età di entrambi e gli ampi i margini di
miglioramento; alle loro spalle, ci sono comunque due veterani in
grado di dare profondità al reparto e di fornire un utile contributo
in caso di bisogno: Myers e Stocker.
Brandon Myers: nei primi quattro anni di
carriera ad Oakland, Myers si era distinto giocando stagioni
brillanti caratterizzate da ottime statistiche. Approdato la scorsa
stagione a New York, sponda Giants, il giocatore ha però deluso
profondamente, al punto da lasciare NY dopo un solo campionato. Come
rincalzo e come "polizza assicurativa" in caso di forfait da
parte di Wright e ASJ, Myers dovrebbe rappresentare
un'alternativa più che valida, e chissà che giocando senza grandi
pressioni l'ex Raider non possa tornare ai notevoli livelli di
qualche stagione fa..
Luke Stocker: dovrebbe essere
proprio Luke Stocker, tra i quattro TE, quello a maggior
rischio di taglio, soprattutto se alla fine coach Smith deciderà di
affrontare la stagione con solamente tre giocatori per questo ruolo.
Stocker è ormai al quarto anno in maglia Bucs ma a causa di
frequenti e pesanti problemi fisici di varia natura ha spesso terminato la sua stagione in anticipo finendo nella IR, ma soprattutto non ha mai inciso le poche volte in cui è sceso
in campo, sia sotto la guida di Morris (che per sceglierlo al quarto
giro del draft 2011 fece anche trade-up) che con Greg Schiano. Per
lui, questo è l'ultimo anno di contratto e dunque anche in questo caso vale
il concetto "ora o mai più", sempre ammesso che il 7 settembre,
per l'opener contro Carolina, Luke Stocker sia ancora un giocatore
dei Bucs.
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