Ci sarebbe davvero molto da dire su questo match: brutto sporco e cattivo, come da ormai consolidata tradizione quando si affrontano Bucs e Saints.
Ma cerchiamo di andare con ordine. Parte meglio New Orleans che va subito sul 3-0, ma da lì in poi Winston non ne azzecca più una e la difesa di Tampa sale in cattedra e replica la prestazione eccellente di sette giorni prima a Dallas.
Il problema è che in attacco i Bucs non girano, le assenze di Godwin e Jones dimezzano le armi a disposizione di Brady, e a questo si aggiungono i problemi della OL, che già priva di Donovan Smith perde anche il suo sostituto, Wells.
Poi, la gigantesca rissa, che cambia completamente l'inerzia della partita.
Espulsi Mike Evans e il CB Lattimore (ormai è un appuntamento fisso il match di pugilato tra i due, ogni volta che si affrontano New Orleans e Tampa), per i Bucs le cose sembrano volgere al peggio, considerato che a Brady restavano come bersagli i soli Perriman, Gage e Miller e che il clima in cui si giocava era diventato a dir poco torrido.
Insomma, sembrava che i Saints avessero portato il match proprio lì dove volevano loro, consci di essere inferiori tecnicamente, e cioè buttandola sulla "mattanza" e sul gioco sporco, specialità in cui sono riconosciuti maestri.
E invece, questa volta gli è andata male, ai "Santi".
Dopo la "tonnara", infatti, i Bucs mettono la freccia e sorpassano con un bel TD "Brady to Perriman" e con un Succop impeccabile dalle non facili 47 yards, mentre ad andare in confusione sono stati proprio i padroni di casa, ed in particolare la nostra cara vecchia conoscenza Jameis Winston, che nella fase cruciale dell'incontro è ritornato ad essere quello che abbiamo visto a Tampa per 5 anni: un incredibile "sparacchiatore" sul profondo, spesso però consegnando l'ovale nelle mani dei difensori avversari, anziché in quelle dei propri ricevitori.
E così, dopo tre intercetti di Jameis, due di Dean ed uno riportato in endzone da Edwards, il sipario cala lentamente ma inesorabilmente sul match: vince Tampa per 20-10 e va bene, anzi benissimo così. Avere mantenuto il sangue freddo nei momenti cruciali, da parte dei Bucs, è stato determinante per spezzare questa serie infinita di sconfitte con New Orleans.
Adesso si torna a giocare a football, domenica prossima ci sarà l'esordio casalingo al RJS per i Bucs contro i Packers, una delle squadre favorite per la vittoria finale; si torna a giocare a football, dicevamo, e così sarà fino alla prossima partita con i Saints, contro i quali, ormai è abbastanza chiaro, non è più football, ma quasi un altro sport...
GODO.
RispondiEliminaUnica tegola ora sarà Mikelino, dubito che la lega gliela faccia passare liscia, contro GB ho la netta sensazione che non lo vedremo... Speriamo di recuperare qualcuno dall'infermeria piuttosto...
L'NFL ha squalificato Evans per una partita, dunque niente Packers per Mike.
RispondiEliminaSperiamo davvero di recuperare Chris Godwin e Julio Jones per domenica, perché per un match così complicato come quello con Green Bay, The G.O.A.T. ha bisogno di bersagli un po' più affidabili dei vari Gage, Perriman, Miller e Darden. Non possiamo sperare che sia sempre e solo il reparto difensivo a vincere le partite...
Beh se la difesa ha voglia di tenere anche i Packers a 10 punti io non piango eh... :)
EliminaIn queste prime due partite la difesa dei Bucs è parsa irriconoscibile (in senso buono) rispetto a quella a cui eravamo abituati, soprattutto a livello di secondaria.
EliminaChissà se avere eliminato le rotazioni (giocano sempre gli stessi: i "CB" Dean e Davis e le "S" Winfield e Edwards, con l'aggiunta di Ryan quando occorrono 5 DB in campo) ha in qualche modo contribuito a questa metamorfosi.
Comunque, ci riuscimmo già nel 2020 a tenere a 10 punti (contro 38) l'esplosivo attacco guidato da Rodgers, sono curioso di vedere se anche domenica prossima il reparto difensivo si confermerà su questi standard altissimi (siamo quasi allo stesso livello della leggendaria difesa dei Bucs dei primi anni 2000.... quasi!).