Incredibile al MetLife Stadium... succede davvero di tutto nel match tra Jets e Bucs, concluso con la rocambolesca e vittoriosa rimonta di Tampa Bay, che per la prima volta nella sua storia vince in casa dei New York Jets, imponendosi con il punteggio di 28-24.
Parliamo in primo luogo della partita (a seguire, ci soffermeremo sul triste "show " di Antonio Brown): Bucs davvero inguardabili per buona parte dell'incontro, contro una delle peggiori squadre di questa stagione.
Malissimo in difesa, concedendo davvero di tutto, anche se ottimi nell'impedire la chiusura, nel momento cruciale del match, di un quarto down rischiato dai Jets nei pressi dell'endzone dei Bucs, che, se convertito, avrebbe chiuso la partita in favore di NY.
Le assenze di JPP, Barrett e David si avvertono, soprattutto sulle corse Minter non è paragonabile a un fuoriclasse come Lavonte David, e la pressione che Pierre-Paul e Barrett portano sui QB avversari è altra cosa da quello che riescono a produrre i loro rincalzi, per quanto Nelson si stia rivelando un giocatore più che valido.
In attacco, Bucs fuori giri per quasi tutto il match, ma poi... con due minuti sul cronometro e 80 yards da percorrere, senza timeout, Tom Brady ha mostrato per l'ennesima volta, non che ce ne fosse bisogno, perché è lui il più grande giocatore di ogni tempo nella storia di questo sport: pur in una giornata in cui nulla - nulla! - ha funzionato, in una situazione pressoché disperata, sfoggiando una calma olimpica si è mangiato il campo in 120 secondi, utilizzando non proprio il meglio del suo corpo ricevitori (Grayson, Johnson...) ed è andato a vincere una partita che tutti ritenevamo persa, come se fosse la cosa più normale del mondo... semplicemente The G.O.A.T., niente altro da aggiungere.
E adesso, due parole sullo "psicodramma" che ha visto per protagonista l'ormai ex (presumo verrà tagliato a breve, se già non è accaduto) ricevitore dei Bucs, Antonio Brown.
Panchinato da Arians (pare sia questo il motivo della "crisi"), AB ha "sbroccato", si è tolto l'uniforme gettandola sulla sideline ed è andato di corsa negli spogliatoi, salutando il pubblico nell'uscita dal campo (vedi foto...). Una roba mai vista in un campo da football, un giocatore che nel mezzo di un match, peraltro compromesso, abbandona i compagni perché a suo dire (o almeno così pare...) sottoutilizzato... roba da appenderlo alle pareti dello spogliatoio.
Ad ogni modo, che AB avesse noti problemi a livello di tenuta mentale era noto, peccato averne avuto la definitiva conferma questa sera, in cui dunque termina la sua avventura a Tampa. Avremmo avuto bisogno del suo talento, ma non si può fare affidamento su un elemento che, nel mezzo di un match, si toglie l'uniforme e abbandona la nave che sta affondando.
Tanti saluti a Brown e avanti con Grayson, Perriman, Johnson, sperando che Evans torni il campione che conosciamo (anche stasera poco utilizzato e con qualche incertezza di troppo, per un giocatore del suo calibro). E poi cerchiamo si sfruttare di più i TE, oggi Brate ha segnato un fondamentale TD, Gronk ha ricevuto per più di 100 yards e se O.J. Howard tornasse a giocare il suo football migliore si potrebbero arginare almeno in parte le gravi perdite a livello di WR (Godwin e AB sono due assenze comunque molto pesanti in ottica playoff, c'è poco da dire).
Adesso cerchiamo di chiudere in bellezza la stagione superando domenica prossima i Panthers, cercando di vincere in maniera meno sofferta di stasera e, possibilmente, archiviamo in fretta la "farsa" andata in scena al MetLife Stadium con protagonista Antonio Brown. Dobbiamo concentrarci sui playoff, ormai ci siamo, e di perdere tempo con inutili psicodrammi da parte di (presunte) "dive" isteriche come AB non è davvero il caso.