lunedì 30 settembre 2019

Sono "pazzi" questi Bucs: ne segnano 55 ed espugnano LA!

Con il primo quarto di campionato già in archivio, una cosa è certa: non c'e pericolo di annoiarsi nè di assistere a partite "banali", seguendo i Tampa Bay Buccaneers di Coach Bruce Arians!

Tracollo con SF nell'opener, brillante vittoria corsara a Charlotte con ottima prova della difesa, altro brutto KO interno con i Giants dell'esordiente QB Jones e ieri addirittura 55 punti segnati (record assoluto di franchigia per i Bucs) nientemeno che in casa dei vice campioni, i Los Angeles Rams.

Peraltro, con 40 punti subiti (nonostante belle giocate della difesa, che ha intercettato ben tre volte Goff), ed una W messa al sicuro solo nell'ultimo minuto dell'ultimo quarto, quando l'ex di turno, il DT Suh, ha riportato in endzone un fumble provocato dal sempre ottimo Barrett.

E se Matt Gay, domenica scorsa contro i Giants, aveva sbagliato dalle 34 yards il facile FG della vittoria, per il kicker rookie a LA è stato percorso netto: 7/7 sugli XP e 2/2 nei FG, segnando addirittura dalle "impossibili" 58 yards...

Impronosticabili e imperscrutabili, dai Bucs 2019 ci si può aspettare di tutto. Winston, ieri, intercetto a parte, ha giocato un match davvero sostanzioso e senza sbavature (385 yards e 4 TD pass), il WR Chris Godwin sembrava Jerry Rice, Ronald Jones ha confermato che può correre anche in NFL e - incredibile ma vero - in tutto il match la OL non ha commesso nemmeno una penalità (a fronte delle tante commesse dagli altri reparti, che ad esempio hanno vanificato alcune bellissime corse proprio di Jones).

Ad ogni modo, credo che la cosa migliore da fare con questa squadra sia quella di prendere una partita alla volta, e vedere cosa salterà fuori, senza grandi proclami, pretese o aspettative. Intanto, mi sembra comunque di poter dire che la mano di Arians e del suo staff si stia vedendo e questo va a merito del nostro HC.

Domenica prossima insidiosissima trasferta a New Orleans: un pronostico? 1X2, da questi Bucs tutto è possibile, nel bene e nel male! :-)

lunedì 23 settembre 2019

Bucs, contro i Giants del QB rookie Jones è andato in scena il suicidio perfetto

Chi segue da un po' di tempo i Tampa Bay Buccaneers lo sa, ed è pienamente consapevole che i ragazzi in Red and Pewrter ce la mettono tutta, any given sunday, per non farci annoiare.

Infatti, non perdono mai nello stesso modo: in ogni partita trovano una maniera inedita e differente per raggiungere sempre - sia chiaro - il medesimo obiettivo: arpionare la la tanto agognata L.

Cambiano i capi allenatori, cambiano i coordinatori di attacco e difesa, cambiano i giocatori... ma pur cambiando i fattori quello che rimane sempre identico è il risultato finale: e ieri notte, contro i New York Giants, è andata in scena la più significativa rappresentazione di che cosa siano i Tampa Bay Buccaneers degli anni '10...

Primo tempo perfetto dei Bucs, con Winston e soci che riuscivano a mettere punti sul tabellone ad ogni drive; dall'altra parte però, il QB rookie Daniel Jones, all'esordio assoluto in NFL, dimostrava abilità e freddezza da veterano, non facendosi intimorire e riuscendo comunque a mantenere NY in linea di galleggiamento, sebbene il risultato dell'halfitme (28-10 per Tampa Bay) lasciasse pensare (a chi i Bucs non li conosce davvero e non sa di cosa possano essere capaci!) che i ragazzi allenati da Arians sarebbero stati in grado di dare continuità alla bella vittoria del turno precedente contro i Panthers.

Di negativo, il primo tempo dei Bucs contro i Giants faceva registrare "solo" i due errori nei tentativi di XP da parte di un altro rookie, Matt Gay, il nuovo kicker di Tampa e invece quei due miseri punti lasciati per strada sarebbero costati carissimi ai padroni di casa.

Il terzo quarto faceva capire che NY era viva e tutt'altro che disposta ad arrendersi nonostante la perdita del suo fuoriclasse, il RB Barkley, e guidata da Jones si rifaceva pericolosamente sotto nel punteggio.

Nel quarto periodo alcune buone giocate della difesa di Tampa sembravano rimettere le cose a posto, ma alla fine la differenza tra la W e L la facevano proprio i due rookie; quello di New York (una specie di Tom Brady con la mobilità del miglior Steve Young) avrebbe regalato ai suoi colori la W, impresa rivelatasi impossibile per la matricola dei Bucs, che a 4 secondi dalla fine partita sparacchiava malamente wide right dalle 34 yards il calcio del possibile controsorpasso.

Basta, inutile dilungarsi ulteriormente sul match con i Giants (se non per complimentarsi con il grande Rondè Barber, che da ieri è membro del Ring of Honor dei Bucs).

Al Raymond James Stadium è andato in scena un suicidio perfetto, una sorta di "tragedia greca" più che una partita di football. Complimenti a chi ne ha scritto il copione, gli spettatori neutrali credo si saranno divertiti, quelli che assistevano al match facendo il tifo per Tampa Bay.... vabbè, lasciamo perdere: onestamente di fare i soliti identici discorsi, da dieci anni a questa parte, inizierei ad essere leggermente stufo...!

venerdì 13 settembre 2019

Ottima prestazione difensiva, i Bucs espugnano Charlotte!

Alla vigilia del Thursday Night di Charlotte non erano in molti a pronosticare un successo corsaro dei Bucs, considerata la brutta prestazione di quattro giorni fa con San Francisco e le 12 sconfitte consecutive in trasferta con Jameis Winston nei panni di QB titolare.

E invece, grazie ad una eccellente prestazione del reparto difensivo e ad un Winston che non ha commesso sciocchezze ed ha evitato forzature pericolose (a parte un quasi intercetto di Kuechly) Tampa Bay ha vinto con merito per 20-14, al termine di una partita magari non bella e con poche giocate spettacolari, ma sicuramente intensa ed avvincente soprattutto nel finale, con Carolina letteralmente ad un passo dal TD che le avrebbe regalato la W e con la "D" dei Bucs a recitare, finalmente, il ruolo decisivo da protagonista.

Occorre riconoscere che i Panthers di questa notte sono sembrati ben poca cosa, con un Cam Newton impresentabile, impreciso nei lanci e nullo nelle corse, e con una difesa non particolarmente granitica.

Ha fatto una certa impressione vedere il "nostro" Gerald McCoy in maglia Panther; Geraldone non ha brillato granché, a parte un paio di belle giocate contro il gioco su corsa, e più che altro di lui ricorderemo un fallo a gioco fermo ai danni di Jensen, che gli è costato 15 yards di penalità. Nel dopo partita McCoy ha sottolineato che non si scusa per il fallo commesso, evidentemente c'erano delle vecchie ruggini con Jensen; McCoy ce lo ricordiamo come un giocatore sempre molto corretto, ed è inoltre probabile che il modo un po' "brutale" in cui è stato scaricato dai Bucs sia un trauma da cui non si è ancora del tutto ripreso.

Tra gli aspetti negativi, da sottolineare l'errore del kicker Matt Gay, che ha mancato un FG più che fattibile dalle 42 yards che avrebbe consentito ai Bucs di gestire con meno ansia il vantaggio. Si è inoltre fatto male il rookie Devin White, che ha giocato solo pochi snap nel primo quarto; speriamo che l'infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dal match non si riveli di particolare gravità.

Tornando la match, è stata la difesa, come detto, la protagonista assoluta in casa Bucs. Sugli scudi il LB Barnett (autore di 3 sack) ma bene anche la linea (interessante il rookie Nelson, una bella sorpresa), e poi il sempre positivo Nassib, reattivo anche Suh, in crescita Vea, segnali di vita anche da Gholston... insomma, a parte qualche sbavatura qua e là da parte della secondaria, la difesa ha consentito ai Bucs di vincere la prima partita della stagione e speriamo che quanto di buono visto a Charlotte sia solo l'inizio del lavoro che sta svolgendo il nuovo DC Todd Bowles.

In attacco, Winston ha gestito bene senza strafare, Barber ha conquistato, seppure a fatica, yards importanti su corsa, mentre Chris Godwin si è confermato come il miglior ricevitore sui cui possono oggi contare i Bucs. Anche la linea ha tenuto abbastanza bene, e comunque quando l'attacco non commette errori (fumble, intercetti, penalità a valanga), diventa tutto più semplice. Il vecchio proverbio "le difese vincono le partite, gli attacchi vendono i biglietti", probabilmente contiene più che un fondo di verità...

I Bucs saranno di nuovo in campo tra una decina di giorni, al RJS contro i New York Giants. Sarà un test importante per vedere se quella di Charlotte è stata una W episodica oppure se si tratta dell'inizio di qualcosa di più concreto e consistente. Intanto godiamoci questa W, vincere in casa dei gattoni di Charlotte, azzerando "Sua Vanità" Cam Newton, onestamente non ha prezzo...!

mercoledì 11 settembre 2019

Justin Evans in IR, tagliato Benenoch, firmati Adams (S) e Wells (OT)

In attesa del "Thursday Night" che vedrà Tampa Bay impegnata nella difficile trasferta contro i Carolina Panthers, in casa Bucs ci sono da segnalare alcuni movimenti di un certo rilievo relativi al roster.

La safety Justin Evans, che già aveva saltato quasi per intero la scorsa stagione a causa di un infortunio, è stata nuovamente inserita in Injured Reserve e dunque anche in questo campionato non vedremo in campo il terzo anno da Texas A&M scelto dai Bucs al secondo giro del draft 2017 (a meno che Tampa non utilizzi per lui una delle due "designated-to-return options", rispescandolo dalla IR).

Per colmare l'assenza di Justin Evans i Bucs hanno firmato la safety Andrew Adams, già membro del roster di Tampa Bay lo scorso anno, quando venne firmato a fine settembre 2018 per ovviare ai tanti infortuni che avevano colpito il reparto delle safeties.

Nella vittoria dello scorso anno contro i Panthers fu proprio Andrew Adams il protagonista assoluto, con ben tre intercetti ai danni di Newton.

Altro movimento rilevante riguarda la linea offensiva: è stato infatti tagliato Caleb Benencoh, uno dei pochi superstiti del disastroso draft 2016, in cui le scelte più importanti furono utilizzate per draftare Roberto Aguayo, Noah Spence, Vernon  Hargreaves...

Per rimpiazzare Benenoch i Bucs hanno firmato l'offensive tackle Josh Wells, cinque anni di esperienza nella OL dei Jacksonville Jaguars, dopo essere entrato in NFL come undrafted rookie. A questo punto è da ritenersi definitiva la promozione a titolare di Alex Cappa nel ruolo di Right Guard, mentre gli ultimi due arrivati della OL, Jerald Hawkins e Josh Wells, vanno per ora ad occupare nella "depth chart" i ruoli di rincalzi rispettivamente di Donovan Smith (LT) e Demar Dotson (RT).

lunedì 9 settembre 2019

Inizia male il campionato dei Bucs, netto KO interno con San Francisco

E' iniziata male la stagione 2019 per i Tampa Bay Buccaneers di Btruce Arians. L'opener, disputato al Raymond James Stadium, si è infatti concluso con il punteggio di 31-17 a favore dei non irresistibili San Francisco '49ers, al termine di una gara brutta dovuta alla pochezza dei protagonisti in campo, e alla fine di una prestazione a tatti imbarazzante da parte dei padroni di casa.

Le troppe penalità sanguinose ed i decisivi palloni persi tra fumble e intercetti  sono alla base di questa sconfitta, da cui il QB Jameis Winston - in scadenza di contratto, dunque chiamato alla stagione della verità - esce nel peggiore dei modi: tre intercetti di cui due riportati in endzone, due fumble (per fortuna recuperati) un complessivo 20/36 per 194 yards (1 TD e 3 INT) e una sensazione di non avere mai il match sotto controllo.

Non che l'altro QB, Garoppolo, abbia entusiasmato, ma quantomeno quando c'erano da prendere le yards necessarie ha quasi sempre trovato i suoi ricevitori, tra cui l'ottimo TE Kittle. Poi anche San Francisco ha commesso tantissime penalità, alcune delle quali sono costate punti sul tabellone, proprio come è accaduto ai Bucs, ma tra le due squadra mediocri ha comunque vinto quella meno pasticcione e più concreta.

Il match di ieri segnava anche il ritorno a Tampa del LB Kwon Alexander, passato a San Francisco nel corso della passata free agency. Rientro pessimo, il suo: espulso dopo nemmeno un quarto di gioco per un brutto colpo "helmet to helmet" ai danni di un Winston già a terra. Sarà anche bravo tecnicamente, Kwon Alexander, ma il talento diventa inutile quando non si è in grado di controllare la propria emotività Voleva farsi rimpiangere dai suoi vecchi tifosi, Alexander, in occasione del suo ritorno da avversario al RJS: missione clamorosamente fallita.

Ma veniamo al match: Bucs e 49ers, come detto, si sono affrontati in un match caratterizzato, più che dalle belle giocate, dagli errori e dal numero elevatissimo di penalità chiamate - a entrambi i team - dagli arbitri. Due flags imputabili a Demar Dotson sono costate due TD, ma anche i '49ers si sono visti togliere dal tabellone punti per infrazioni commesse in giocate concluse con un touchdown.

Per fortuna la difesa dei Bucs tiene bene il campo, e proprio grazie ad un intercetto riportato in TD da Hargreaves, Tampa Bay conclude il primo tempo in vantaggio per 7-6. Per quanto visto in campo, non ci si può proprio lamentare di quanto dice il tabellone.

Nel secondo tempo San Francisco prova ad allungare, grazie anche ai gravi errori di un Winston che fa una fatica enorme a trovare i proprio ricevitori. Quando il kicker Matt Gay infila tra i pali il FG del -3 (17-20) sembra che ci sia ancora partita, ma ci pensa la difesa di San Francisco a chiudere il discorso.

A 2'15'' dalla fine del match, sotto di 6 punti, il destino dei Bucs è nelle mai di Winston, che ha tutto il tempo per orchestrare il drive della vittoria: e invece finisce tutto nel primo gioco di questo drive, con Witherspoon che intercetta Jameis e regala a SF i punti per la vittoria. Conversione da due punti per Garoppolo e risultato finale di 31-17 per San Francisco.

C'è poco da salvare in questa sconfitta: in attacco, a parte la pessima prestazione di Winston, da segnalare qualche buona corsa, nella fase finale del match, da parte di Ronald Jones che ha chiuso con 75 yards in 13 portate. Poco incisivo Mike Evans, debilitato dell'influenza, bene Chris Godwin e da rivedere O.J. Howard, che deve stare più attento - molto più attento - a controllare il pallone (e magari bloccare anche con un po' più di incisività).

La difesa è riuscita per buona parte del match a limitare gli avversari, anche se le penalità commesse dalla secondaria hanno regalato molte yards a SF. Qualche placcaggio mancato dalla prima scelta Devin White, ma anch'egli - come Evans - era reduce da problemi influenzali che ne avevano messo in dubbio la partecipazione al match.

In conclusione: cambiano gli allenatori, cambiano i giocatori, ma la certezza - ad ogni settembre - è che sul terreno di gioco vedremo i "soliti" Tampa Bay Buccaneers: fallosi, inconcludenti e sempre molto ben disposti nei confronti degli avversari ai quali vengono regalati palloni con estrema generosità...

E giovedì notte si torna in campo, in trasferta contro i Panthers, anch'essi reduci da una sconfitta interna con i LA Rams. Vedremo se in così pochi giorni Arians riuscirà a cancellare le troppe cose negative viste ieri e soprattutto se Jameis raddrizzerà la mira....

giovedì 5 settembre 2019

Nominati i Capitani per la stagione 2019 (e scelti i colori delle uniformi per le singole partite)


Manca ormai davvero poco all'inizio del campionato e in casa Bucs - dove sia Lavonte David che Vita Vea, assenti a causa di infortuni per l'intera preseason, hanno ripreso ad allenarsi - ci sono da segnalare un paio di news.

La prima riguarda la scelta, da parte degli stessi giocatori, dei "Capitani", i 6 giocatori cioè che nel corso della stagione avranno l'onore di vedere decorata la propria jersey con la "C" maiuscola.

Si tratta di Jameis Winston, Mike Evans e Ali Marpet per l'attacco, di Lavonte David e Carl Nassib per la difesa e di Dare Ogunbowale per lo special team.

Per Lavonte David è il sesto anno da Capitano mentre per Evans e Winston è la terza stagione da "C". Da segnalare come Jameis riacquisti tale ruolo già ricoperto nel 2016 e 2017 dopo averlo perso nel 2018; si tratta di un riconoscimento simbolico ma anche di una certa importante in quanto segno di rispetto da parte dei propri compagni di squadra. 

Ma oltre alla scelta dei Capitani, i Bucs hanno anche rivelato con grande anticipo con quali combinazioni di colori scenderanno in campo nel corso dell'intera stagione 2019.

Sostanzialmente saranno tre le combinazioni cromatiche utilizzate: Red and Pewter, All White e All Red nella versione "color rush" già vista nelle scorse stagioni. Ecco, nel dettaglio, come vestiranno i Tampa Bay Buccaneers nel campionato ormai alle porte:

RED AND PEWTER
week 1 - vs SF
week 3 - vs NYG
week 4 - at LAR
week 6 - vs CAR
week 16 - vs HOU
week 17 - vs ATL

ALL WHITE
week 2 - at CAR
week 5 - at NO
week 8 - at TEN
week 9 - at SEA
week 10 - vs ARI
week 12 - at ATL
week 13 - at JAX
week 15 - at DET

ALL RED "COLOR RUSH"
week 11 - vs NO
week 14 - vs IND

mercoledì 4 settembre 2019

Acquisito T.J. Logan (RB), definita la Practice Squad

I Tampa Bay Buccaneers hanno acquisito un solo giocatore, in seguito ai tagli effettuati dalle altre squadre si tratta del RB T.J. Logan, rilasciato dagli Arizona Cardinals e già allenato da Bruce Arians nella stagione 2017 proprio ad Arizona.

Utilizzabile anche come ritornatore di calci, Logan rappresenta una addizione per un reparto - quello dei RB - che non si può certo definire uno dei punti di forza della squadra, considerato il valore non eccelso del titolare (Barber) e le incognite sui suoi backup (Jones, reduce da una annata disastrosa, e Ogunbowale, il cui valore è tutto da verificare).

Per fare spazio a Logan nel roster dei 53, è stato tagliato l'OLB Pat O'Connor, prontamente rifirmato per la Practice Sqaud.

A proposito di Practice Squad, il prezioso serbatoio della "squadra delle riserve" da cui attingere in caso di necessità nel corso della stagione è stato completato proprio con la firma di O'Connor, per fare spazio al quale è stato tagliato il RB Anderson.

Di seguito, ecco la composizione della Practice Squad per l'avvio della stagione 2019:
- John Battle - DB
- Terry Beckner jr. - DL
- Tony Brooks-James - RB
- Nick Fitzgerald - QB
- Emanuel Hall - WR
- Jordan Leggett - TE
- Pat O'Connor - OLB
- Brad Seaton - OT
- Nate Trewyn - C
- Mazzi Wilkins - CB

domenica 1 settembre 2019

Acquisito J. Hawkins (OT), definito il roster dei 53

I Tampa Bay Buccaneers hanno definito la composizione del roster costituito dai 53 elementi che andranno ad iniziare la stagione 2019.

Tra le mosse dell'ultim'ora, da segnalare una trade con gli Steeelers: i Bucs hanno acquisito l'offenisve tackle Jerald Hawkins e la scelta al settimo round di Pittsburgh del draft 2021, cedendo agli Steelers il proprio sesto giro, sempre del draft 2021.

Hawkins, scelto da Pittsburgh al quarto giro (da LSU) del draft 2016, ha sin qui disputato pochissime partite: saltate completamente le stagioni 2016 (infortunio al ginocchio) e 2018 (problemi muscolari), in tutto è sceso in campo in 5 partite nel corso 2017.  A prima vista, non proprio l'elemento in grado di cambiare gli equilibri della malmessa linea offensiva dei Bucs...

Tra i tagli più rilevanti, quelli dei veterani Noah Spence (seconda scelta del draft 2016) e del kicker Cairo Santos, decisione quest'ultima abbastanza scontata avendo Licht investito una scelta dello scorso draft proprio per un K, Matt Gay.

Tagliate anche le safeties Kentrell Brice e Isaiah Johnson, oltre al TE Jordan Leggett e al WR Spencer Schnell; è stato invece inserito nella "Reserve/Non Football Injury List", da cui potrà essere riattivato dopo sei settimane, il DE/OLB Jason Pierre-Paul, per i ben noti problemi al collo conseguenti all'incidente automobilistico della scorsa primavera. 

Tutti i rookie draftati lo scorso aprile sono rimasti a roster, ad eccezione del DL Terry Beckner, scelto al settimo giro (da Missouri) e rientrato nei tagli della giornata di ieri.

Ecco in sintesi la composizione dei Tampa Bay Buccaneers edizione 2019, anche se nei prossimi giorni quasi certamente non mancheranno ulteriori manovre di assestamento per meglio definire la composizione della squadra:

Quarterbacks (3): Ryan Jameis Winston, Ryan Griffin, Blaine Gabbert

Running Backs (3): Peyton Barber, Ronald Jones, Dare Ogunbowale

Wide Receivers (6): Mike Evans, Chris Godwin, Breshad Perriman, Scotty Miller, Bobo Wilson, Justin Watson

Tight Ends (4): Antony Auclair, Cameron Brate, O.J. Howard, Tanner Hudson

Offensive Linemen (9): Caleb Benenoch, Alex Cappa, Demar Dotson, Zach Bailey, Ryan Jensen, Earl Watford, Ali Marpet, Donovan Smith, Jerald Hawkins

Defensive Linemen (6): Beau Allen, Will Gholston, Vita Vea, Rakeem Nunez-Roches, Ndamukong Suh, Carl Nassib

Linebackers (9): Jack Cichy, Lavonte David, Devin White, Kevin Minter, Demone Harris, Shaquil Barrett, Devante Bond, Patrick O'Connor, Anthony Nelson

Cornerbacks (5): Carlton Davis, Vernon Hargreaves, M.J. Stewart, Sean Murphy-Bunting, Jamel Dean

Safeties (5): Justin Evans, Jordan Whitehead, Darian Stewart, Mike Edwards, Deone Bucannon

Specialists (3): Bradley Pinion (punter), Matt Gay (kicker), Zach Triner (long snapper)