Dopo solamente sei partite giocate, il record dei Bucs parla
chiaro: solo 2 vittorie e ben 4 sconfitte, e da qui in avanti, per mantenere in
vita le residue, e ad oggi assai flebili, speranza di postseason non sono più
ammessi passi falsi.
Chiaramente, dopo le recenti opache e sbiadite prestazioni,
sperare in un "turnaround" sembra pura utopia; a parte il brillante esordio
contro Chicago, nelle seguenti cinque partite i Bucs hanno ottenuto una sola W (contro
i NY Giants il cui record è 1-6, e grazie ad un FG all’ultimo secondo) e ne
hanno perse quattro, alcune in maniera netta (Minnesota, Arizona) altre di
misura (Buffalo, New England).
Ma al di là di W e L, il vero problema è che Tampa Bay sta giocando
proprio male, esibendo un football deficitario da entrambi i lati del campo.
La difesa, statistiche alla mano, è tra le peggiori dell'NFL, tra
l’altro martoriata a inizio stagione da infortuni di elementi importanti (anche se al momento l’infermeria
si sta svuotando) e da discutibili scelte tecniche (il minimo utilizzo di Ward,
che anche quando è sano resta spesso relegato sulla sideline).
Sono molte le note dolenti relative al reparto diretto da
Mike Smith; la linea difensiva non riesce mai a mettere la minima pressione sui
QB avversari, sulle corse si fa una fatica tremenda a contenere o anche solo a limitare
RB non eccezionali (siamo persino riusciti a resuscitare Adrian "pensionato" Peterson), mentre sulla secondaria è meglio stendere un velo pietoso, con il
secondo anno Hargreaves che si sta rivelando anello debole del reparto, al
punto da indurre il coaching staff a "retrocederlo" a nickel back e a ridurne
l’impiego.
In attacco, molto male il running game, inconcludente e poco
produttivo (tutta colpa dei RB o anche la linea ci mette del suo?), mentre lentamente
il rookie Howard e DeSean Jackson – le due principali addizioni dell'attacco
nel corso dell'offseason - sembra stiano dando segnali di vita, dopo un avvio
molto difficoltoso.
In quanto a Winston, fa fatica anche lui a trovare un
rendimento costante, anche se troppo spesso è costretto a forsennati tentativi
di rimonta che di sicuro non lo aiutano a giocare sereno e con regolarità e
comunque non è certo Winston il problema dei Bucs, e stare a discutere Jameis
mi pare poco sensato.
Non parliamo poi dei tanti FG sbagliati e della ormai annosa
questione kicker, limitiamoci a dire che forse con Patrick Murray abbiamo
finalmente a roster un "vero" K, sempre che la salute assista il cagionevole
Patrick.
Insomma, dopo 6 partite direi che di motivi per guardare con ottimismo al
prosieguo della stagione ce ne sono pochi, e più che parlare di possibili
playoff forse sarebbe meglio iniziare a guardare un po’ di college football,
per chiarirsi le idee in vista del prossimo draft...
L'unico aspetto positivo, che tiene in vita i Bucs, è che
sono ancora tutte da disputare le partite con le altre rivali di division. Per
cercare di salvare la stagione, a Tampa Bay non resta dunque che iniziare a vincere soprattutto
le partite con le altre squadre della NFC South.
Per fortuna sia Panthers che Falcons non stanno
attraversando un periodo brillante, e vedremo fino a quando durerà il momento
positivo dei Saints di "nonno" Brees.
Ad ogni modo, domenica sera, dopo il match con Carolina, ne
sapremo di più: una vittoria riporterebbe morale a Tampa e sarebbe una
importante iniezione di fiducia, mentre una sconfitta farebbe calare il sipario
in maniera definitiva – e siamo solo ad ottobre! – su una stagione iniziata con
ben altre speranze e prospettive...
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