Ci sono parecchi i punti in comune nella quarantennale storia di Tampa Bay Buccaneers e Seattle Seahawks, squadre che domenica prossima si affronteranno al Raymond James Stadium.
Sia TB che SEA fecero il loro debutto in NFL nella stagione 1976, affrontandosi nel corso di quel campionato in un match che venne ribattezzato "Expasnsion Bowl", che vide i Bucs soccombere di misura per 10-13 in una delle poche partite equilibrate e combattute di quella stagione di esordio.
Poi, sia per Seattle che per Tampa Bay seguirono molte stagioni mediocri senza grandi exploit, fino all'inizio del nuovo millennio, con prima i Buccaneers (2002) e poi i Seahawks (2013) conquistare il Vince Lombardi Trophy (per Seattle anche due Super Bowl persi, nel 2005 e 2014).
Ma torniamo al presente: quella di domenica prossima è, probabilmente, la partita-chiave della stagione dei Bucs. Dopo la bella vittoria ottenuta (contro pronostico) a Kansas City, Winston e soci si trovano ora con un record di 5-5, ad una sola W di distanza dagli Atlanta Falcons, attuali leader della NFC South. Come detto, arriveranno al RJS i Seattle Seahawks, in un match che, come per quello di domenica scorsa, vede come favoriti gli avversari dei Bucs.
In caso di vittoria contro Seattle (e contro pronostico)...
Replicare contro Seattle la bella prestazione di KC, e riuscire ad arpionare la vittoria stagionale n.6 darebbe ai Bucs una grande spinta per chiudere la stagione nel migliore dei modi, mantenere viva la fiammella di speranza relativa alla wild-card, e se non proprio di "turnaround", bisognerebbe comunque dare a Koetter il merito di avere riportato il Galeone Pirata fuori dalla burrasca che sembrava travolgerlo ad inizio stagione, quando, dopo le prime 4 partite e con un record di 1-3, sembrava che per i Bucs fosse già tempo di pensare al prossimo draft.
In caso di ennesima sconfitta casalinga...
Se invece al RJS dovesse andare in scena l'ennesima replica di un film visto mille volte, con Tampa Bay che in casa si fa travolgere da chiunque (quest'anno perfino dai non proprio irresistibili Rams), svanirebbe l'effetto benefico del blitz dell'Arrowhead Stadium, e ci ritroveremmo a parlare dei soliti vecchi Bucs, che azzeccano una buona partita ogni cinque disputate, cronicamente incapaci di trovare continuità...
A mio avviso - al di là di W o L - sarebbe importante che questi Bucs fossero in grado di replicare la prestazione di KC ossia una partita tosta, di grande applicazione e concentrazione per 60 minuti su 60, il che vorrebbe dire ad esempio poche penalità stupide, di quelle che "uccidono" la squadra nei momenti topici di un match. E poi mi piacerebbe continuare a vedere, in attacco, quei bei drive lunghissimi da cinque/sei minuti, con la nostra difesa sulla sideline a riposare e con tanti terzi down convertiti magistralmente da Jameis Winston, che sono stati un po' la chiave della W di Kansas City.
In questi giorni leggo spesso dei progressi di Mariota, ma a me sembra che anche Winston stia crescendo molto, sia rispetto all'anno scorso che alle prime partite stagionali. Meno intercetti, meno tentativi di giocate da "fenomeno", e nonostante abbia un solo WR di classe assoluta (Mike Evans), Winston è comunque bravo a coinvolgere un po' tutto il "supporting cast" a disposizione, da Brate e Humphries, da Short a Shepard, fino a quell'Alan Cross che a KC ha segnato il TD decisivo.
E in quanto alla difesa, se Chris Conte volesse proseguire con i big plays che tanta parte hanno avuto nelle W contro CHI e KC, saremmo contenti di rimangiarci tutto quanto - di cattivissimo! - abbiamo detto sin qui sulla ex safety dei Chicago Bears...! Scherzi a parte, sarà invece opportuno che la linea difensiva, ora che ha recuperato tutti i suoi effettivi, faccia sentire un po' di pressione al QB avversario, a maggior ragione nel caso di Wilson, l'elusivo QB di Seattle "pericolo numero uno" per il match di domenica prossima.
Limitare Wilson sarà decisivo, se i Bucs vorranno chiudere il mese di novembre con un record vincente; certo che, a fine settembre, chi avrebbe mai potuto immaginare che con i Seahawks ci saremmo giocati l'opportunità di andare sul 6-5, e invece...
Chiudo con due parole sul kicker Roberto Aguayo.
Sono stato tra coloro che ne hanno aspramente criticato il rendimento pessimo tra settembre e ottobre, e sono ora il primo a riconoscere come il ragazzo da FSU abbia calciato bene nelle ultime partite ( differenza di tanti suoi colleghi). L'impressione è che Aguayo abbia sensibilmente migliorato proprio la sua tecnica di calcio, e a Kansas City, al di là che i tentativi di FG erano da distanze ampiamente alla portata di un qualsiasi kicker NFL (dalle 31, 22, 41 e 36 yards) i suoi tentativi non erano più sbilenchi e a fil di palo come quelli di inizio stagione, ma belli centrali, precisi e profondi.
Sia chiaro, averlo draftato al secondo giro rimarrà uno degli errori che marchieranno per sempre la carriera del GM Jason Licht, se però Roberto inizierà a infilare i pali con continuità, il ricordo di quella sconsiderata trade up per draftarlo con la pick n. 59 overall brucerà un po' meno, diciamo così...! ;-)