Ci eravamo illusi un po' tutti, stanotte, dopo un buon primo quarto in cui Baltimore era sembrata in evidente difficoltà sia in attacco, con Lamar Jackson spesso fuori giri, che in difesa, in affanno a contenere un attacco di Tampa che sembrava essere tornato quello fluido e produttivo degli ultimi due anni.
L'illusione, purtroppo, è durata davvero poco. Ed il secondo tempo è stato in pratica dominato da Baltimore, che insistendo con il gioco sulle corse ha non solo mantenuto a lungo il possesso ma ha macinato yards in maniera inesorabile, senza che la difesa dei Bucs, che ieri ha perso anche Barrett, potesse in qualche modo limitarla.
E purtroppo sono riemersi anche tutti i limiti dell'attacco, dove a parte qualche giocata del tutto estemporanea, nulla gira come dovrebbe. Fournette sulle corse non riesce mai a guadagnare yards, Brady forza moltissimo (ieri i Ravens si sono mangiati almeno tre intercetti quasi fatti) e arrivati nei pressi dell'endzone avversaria, varcarla diventa un'impresa ai limiti dell'impossibile.
L'impressione è quella di una squadra che giri a vuoto, priva di qualsiasi fiducia in se stessa e consapevole dei propri evidenti limiti.
I Bucs hanno perso contro squadre onestamente più che mediocri come Pittsburgh e Carolina, con Baltimore hanno retto per un quarto, e con Atlanta, altro team assai modesto, se gli arbitri non avessero beneficiato Tampa Bay con quel fallo chiamato nel finale a favore di Brady, probabilmente avrebbero perso anche quella...
La prossima settimana giocheremo contro i campioni in carica, i Los Angeles Rams, tradizionale bestia nera dei Bucs, e onestamente non so come potrebbe essere possibile pensare di batterli, continuando a giocare come stiamo facendo.
E' un peccato che un fuoriclasse immenso come Tom Brady abbia un crepuscolo di carriera così negativo; purtroppo la benzina sembra davvero finita e - anche se dirlo adesso, a posteriori, è sin troppo facile - la scelta di The G.O.A.T. di lasciare il football lo scorso febbraio era molto probabilmente quella giusta...