Sia Evan Smith che Kevin Pamphile, versatili offensive lineman dei Bucs, erano diventati unrestricted free agent al termine della stagione 2017, senza cioè più alcun vincolo con Tampa Bay e liberi di accasarsi presso il team che avesse fatto pervenire loro la migliore offerta.
Da ieri, entrambi questi giocatori hanno trovato una squadra.
Kevin Pamphile (lo scorso anno titolare nel ruolo di LG in 15 partite su 16) è diventato un giocatore dei Tennessee Titans con i quali ha siglato un accordo annuale, mentre i Bucs hanno rifirmato Evan Smith con un contratto della durata di due anni.
Smith, 32 anni a luglio, è un veterano di lungo corso, con alle spalle 9 stagioni di NFL di cui le ultime quattro trascorse a Tampa. Giocatore che fa della versatilità il suo punto di forza, può ricoprire più ruoli all'interno della OL e lo scorso anno è stato impiegato sia come centro che come LG/RG.
Considerato l'arrivo del nuovo centro titolare Ryan Jensen ed il ricollocamento di Ali Marpet nel suo ruolo naturale di guardia, Evan Smith contenderà a Sweezy e Benenoch l'altro spot di "G", a meno che dal draft non arrivino interessanti novità: se ad esempio, quando i Bucs chiameranno al primo giro con la pick n.7 overall, fosse ancora disponibile Quenton Nelson...
sabato 24 marzo 2018
venerdì 23 marzo 2018
Chi sceglieranno i Bucs al secondo giro del draft, OL o RB?
Dopo l'importante movimento di ieri, con l'arrivo a Tampa del DE Pierre-Paul in cambio di una scelta al terzo giro, è inevitabile chiedersi come si muoveranno Licht e Koetter nell'ormai imminente draft, dopo gli interessanti colpi messi a segno nel corso di questa free agency.
Considerato che la D-Line è stata ricostruita pressoché integralmente proprio mediante FA con gli arrivi dei vari Allen, Curry e Pierre-Paul, difficilmente verranno utilizzate anche pick del draft per la linea difensiva.
Piuttosto, credo si cercheranno di rinforzare gli altri reparti in difficoltà , e cioè OL (dove pare sia da registrare la perdita di Kevin Pamphile, versatile OL diventato free agent ed in procinto di firmare con i Titans), RB e secondaria.
Sembra sempre più probabile che la pick n.7 del primo giro verrà impiegata per un DB, sia esso Minkah Fitpatrick o Derwin James, molto dipenderà ovviamente da chi sceglieranno le altre squadre che chiameranno prima di Tampa Bay ma visto che difficilmente i due elementi più interessanti (non QB) del draft e cioè Barkley (RB) e Nelson (OG) saranno ancora sul tabellone, sia Fitzpatrick che James rappresenterebbero comunque ottime addizioni.
Considerato che i Bucs non hanno più a disposizione la terza scelta, come impiegheranno la scelta del secondo giro, divenuta a questo punto molto preziosa?
Le opzioni principali credo siano due: OL o RB.
Da un lato sarebbe necessario puntellare la OL, ma va anche detto che il reparto dei RB è un vero e proprio "deserto", basti pensare che a portare il pallone, ad oggi, ci sono i soli Barber e Rodgers, backup o poco più.
Rinviare la scelta di un RB al quarto giro potrebbe essere un rischio molto grosso, e si potrebbe ripetere quanto accaduto lo scorso anno con McNichols, RB da Boise State pescato al quinto giro e addirittura tagliato per manifesta incapacità alla fine del training camp.
Chiaramente i Bucs non possono permettersi di ripetere un simile azzardo anche quest'anno, con il reparto dei RB che ha perso Charles Sims e Doug Martin, e che dunque non solo ha pochissimo talento ma anche zero profondità.
Ovvio, anche la OL deve essere rinforzata, però credo sarebbe molto pericoloso basare la stagione su un gioco monodimensionale, quasi esclusivamente aereo, perché se è vero che le armi offensive a disposizione di Winston abbondano (Evans, Jackson, Brate, Howard, Godwin) va anche detto che rinunciare a priori ad avere un gioco credibile sulle corse sarebbe una mossa concettualmente sbagliata, anche perché si caricherebbe l'intero peso dell'attacco sulle spalle, robuste finché si vuole, di Jameis Winston.
Viceversa, un RB importante terrebbe "onesta" la difesa avversaria anche sui giochi di cosra e renderebbe più imprevedibile e dunque più pericoloso l'attacco dei Bucs.
Dunque, se da un lato la ragione mi farebbe scegliere un OL, il sentimento mi spingerebbe verso un RB; chissàà cosa faranno Licht e Koetter, magari si inventeranno una trade down al primo giro per recuperare qualche altra pick supplementare...
giovedì 22 marzo 2018
Trade: il DE Jason Pierre-Paul ai Bucs!
Trade importante in casa Bucs e nuovo rinforzo per la linea difensiva, dopo gli arrivi nei giorni scorsi dei due free agent Vinny Curry e Beau Allen.
A Tampa arrivano il DE Jason Pierre Paul e la quarta scelta dei Giants (pick n.102); in cambio, New York acquisisce il terzo (pick n.69) ed il quarto giro (pick. n.108) dei Bucs.
Dunque, in pratica, l'arrivo di Pierre-Paul è costato un third round pick. Un prezzo tutto sommato "onesto", per un giocatore non più giovanissimo e con infortuni seri alle spalle, ma con ancora davanti a sè alcuni anni di carriera ad alto livello.
Chiaramente quello di Pierre-Paul è un nome importante, ed il suo innesto si spera possa rendere produttivo un reparto - la D-Line - che ormai da anni è uno degli "storici" punti deboli di Tampa Bay. Auguriamoci che il giocatore arrivi con le migliori intenzioni, soprattutto dal punto di vista "motivazionale", e non soltanto per firmare l'ultimo "contrattone" di una gloriosa carriera.
Ricche di entusiasmo, e non poteva essere altrimenti, le parole del GM Licht:
"Jason is an elite-level edge rusher who will make an immediate impact on our defense. We are adding a two-time Pro Bowler who is passionate about the game and has established himself as one of the league's premier defensive ends. Jason is an incredibly hard-working playmaker on the defensive front with a unique skill set that allows him to stay on the field in both rushing and passing situations."
Pierre-Paul, 29 anni, venne scelto al primo giro dai Giants nel draft 2010, con la pick n.15 overall. Con la maglia di NY Jason ha disputato 8 campionati, mettendo a segno 58,5 sack e giocando sempre ad ottimi livelli, nonostante il grave e particolare infortunio che nel 2015 gli costò l'amputazione dell'indice della mano destra, a causa di un maldestro utilizzo di fuochi artificiali in occasione della festa del 4 luglio.
A Tampa arrivano il DE Jason Pierre Paul e la quarta scelta dei Giants (pick n.102); in cambio, New York acquisisce il terzo (pick n.69) ed il quarto giro (pick. n.108) dei Bucs.
Dunque, in pratica, l'arrivo di Pierre-Paul è costato un third round pick. Un prezzo tutto sommato "onesto", per un giocatore non più giovanissimo e con infortuni seri alle spalle, ma con ancora davanti a sè alcuni anni di carriera ad alto livello.
Chiaramente quello di Pierre-Paul è un nome importante, ed il suo innesto si spera possa rendere produttivo un reparto - la D-Line - che ormai da anni è uno degli "storici" punti deboli di Tampa Bay. Auguriamoci che il giocatore arrivi con le migliori intenzioni, soprattutto dal punto di vista "motivazionale", e non soltanto per firmare l'ultimo "contrattone" di una gloriosa carriera.
Ricche di entusiasmo, e non poteva essere altrimenti, le parole del GM Licht:
"Jason is an elite-level edge rusher who will make an immediate impact on our defense. We are adding a two-time Pro Bowler who is passionate about the game and has established himself as one of the league's premier defensive ends. Jason is an incredibly hard-working playmaker on the defensive front with a unique skill set that allows him to stay on the field in both rushing and passing situations."
Pierre-Paul, 29 anni, venne scelto al primo giro dai Giants nel draft 2010, con la pick n.15 overall. Con la maglia di NY Jason ha disputato 8 campionati, mettendo a segno 58,5 sack e giocando sempre ad ottimi livelli, nonostante il grave e particolare infortunio che nel 2015 gli costò l'amputazione dell'indice della mano destra, a causa di un maldestro utilizzo di fuochi artificiali in occasione della festa del 4 luglio.
domenica 18 marzo 2018
Le prime impressioni sulla free agency dei Bucs
L'avvio della free agency 2018 da parte dei Bucs mi sembra, tutto sommato, interessante: più che andare a caccia di presunte stelle (con conseguenti mega-contrattoni alla Anthony Collins, per intenderci), Licht e Koetter si sono orientati su giocatori "solidi" e "concreti", cercando di puntellare due reparti in difficoltà quali OL e DL, che più di altri necessitavano di innesti e rinforzi.
Speriamo di non avere pagato troppo Ryan Jensen, che di
stagione ad alto livello ne ha disputata soltanto una, ma come è noto il suo arrivo
non solo permetterà ai Bucs di poter contare su un centro comunque reduce da un
ottimo 2017, ma consentirà di riportare Ali Marpet nel suo originario ruolo di guardia, dopo i maldestri tentativi dello
scorso anno di convertirlo proprio a "C".
Sulla carta, quelli di Beau Allen, Mitch Unrein, Vinny Curry
e Ryan Jensen mi sembrano innesti validi, e in più ci siamo liberti di
"zavorre" quali Ayers e, soprattutto, Baker, il che davvero non guasta.
Anche Chandler Catanzaro è un kicker affidabile, il che
dovrebbe mettere la parola fine ad un altro storico "buco nero" dei Buccaneers, quello
del "K".
Chiaramente quanto fatto sin qui non è sufficiente per consentire
ai Bucs il tanto auspicato "turnaround". Ci sono ancora troppi reparti in notevole
sofferenza (CB, S, RB) ed altri per i quali la profondità è limitata (LB, ma
anche le due linee vanno completate).
Dunque, speriamo che dalla FA arrivi qualche altro elemento
valido, e soprattutto dobbiamo augurarci un draft in cui sia possibile trovare
2/3 rookie grado di fornire – da subito – un contributo di alto livello.
La trade dei giorni scorsi tra Jets e Colts che consentirà
ai NYJ di avere a disposizione la terza scelta assoluta, lascia intendere che
le primissime scelte saranno utilizzate da Browns, Giants, Jets e forse Broncos
per draftare un QB, il che rappresenta una buona notizia per i Bucs, che di
tutto hanno bisogno tranne che di andare alla ricerca di un franchise QB.
Quando, con la pick n.7, Licht e Koetter decideranno chi sarà la prima scelta di Tampa Bay, dovrebbe infatti ancora essere a disposizione qualcuno
tra i prospetti più interessanti (non QB) di questo draft.
Mi riferisco a Nelson (G), Chubb (DE), Fitzaptrick (CB) e
James (S) senza tralasciare Barkley (RB), anche se quest’ultimo probabilmente
finirà a Cleveland, dato che i Browns hanno ben due pick (la prima e la quarta assolute), prima della
chiamata da parte dei Bucs.
E' decisamente poco consigliato scegliere un RB così in
alto, se non in caso di particolari eccezioni, e Barkley – qualora fosse ancora
a disposizione – potrebbe proprio rappresentare uno di quei rari casi.
Il gioco su corsa dei Bucs è praticamente azzerato, a roster
abbiamo solamente Rodgers e Barber che hanno limiti evidenti e che possono al massimo
essere considerati discreti backup ma ai quali non si può certo chiedere di ricoprire
il ruolo di RB starter.
Dunque, un potenziale fuoriclasse come Barkley meriterebbe
attente considerazioni nel caso – remoto – in cui i Bucs potessero portarlo a Tampa
con la pick n.7.
Un RB fuoriclasse può cambiare il volto a una squadra, e
quanto accaduto di recente a Dallas, ne è la dimostrazione: Con Ezekiel Elliott in campo i
Cowboys diventano una squadra di livello nettamente superiore, e soprattutto cresce di
molto il rendimento del QB Prescott quando in campo c'è il RB da Ohio State.
Un ottimo RB, infatti, dopo gli uomini di linea è il miglior alleato per un QB. Gli toglie pressione,
costringendo la difesa a concentrarsi non solo sul gioco aereo ma anche sulle
corse, e se ha buone mani per ricevere rappresenta anche una preziosa valvola
di sicurezza per il QB in difficoltà.
Poi è noto come presunti RB fuoriclasse scelti altissimi
(uno su tutti: Trent Richardson) si siano rivelati giocatori dall'impatto scarso
o nullo, ma sarei curioso di vedere l'effetto che farebbe Saquon Barkley in Red
and Pewter...
In caso contrario, se cioè Barkley non fosse più sul
tabellone, andrei su uno tra Chubb, Nelson, Fitzpatrick oppure James, dipenderà
tutto da cosa decideranno di fare i GM che sceglieranno prima dei Bucs, e se ci
sarà davvero la corsa al QB con le primissime scelte del draft.
Riprendo un commento lasciato da Chris nel post precedente,
per proseguire il discorso sui rimanenti giri del draft 2018 dei Bucs.
Chris scrive:
"secondo me dopo le
ultime mosse in FA, al draft abbiamo bisogno di prendere:
2 CB (uno starter e uno di sviluppo)
1 SS (starter)
1 LG (possibile starter)
1 DE (pass rusher, da 3zo down)
1 HB (co-starter)
1 DT (pass rusher 3tecnique)"
2 CB (uno starter e uno di sviluppo)
1 SS (starter)
1 LG (possibile starter)
1 DE (pass rusher, da 3zo down)
1 HB (co-starter)
1 DT (pass rusher 3tecnique)"
Alla "lista della spesa" di Chris, che mi sembra
sostanzialmente corretta, si potrebbe forse aggiungere un LB dato che al di là
degli ottimi tre titolari (David, Alexander e Beckwith) la profondità è
limitata ai non irresistibili Glanton, Bullough e Bond, magari draftando un
solo CB, dato che Grimes ha firmato per un altro anno e Hargeaves si spera
possa fornire prestazioni di ben altro livello rispetto a quelle, opache e
sbiadite, del 2017.
sabato 17 marzo 2018
Defensive End: rilasciato Robert Ayers, firmato Vinny Curry
La free agency dei Bucs continua, e non mancano le news in arrivo da One Buc Place.
E' stato rilasciato il DE Robert Ayers, che aveva ancora un anno di contratto con Tampa Bay ed il cui taglio consentirà di risparmiare non solo 1 milione di bonus che il giocatore avrebbe intascato se domani, domenica 18 marzo, fosse stato ancora a roster, ma anche i 5 milioni di ingaggio previsti per il 2018.
Decisione a mio avviso condivisibile quella di tagliare Ayers, il cui rendimento, nel biennio trascorso in Red and Pewter, è stato ampiamente deficitario, soprattutto considerato il suo lauto ingaggio. Una pressione quasi impalpabile quella esercitata dal DE #91 sui QB avversari, e se nell'ultima stagione con i NY Giants Ayers aveva messo a segno 9 sack, in due anni con i Bucs sono in totale solamente 8.5 quelli finiti a referto...
Ma al di là del numero di sack, Ayers ha rappresentato un po' il simbolo (in negativo) di una D-Line mai efficace e sempre in affanno, soprattutto nei suoi "end".
E per un DE che saluta la Baia, eccone un altro che sta per arrivare.
Si tratta di Vinny Curry, 29 anni, fresco vincitore del Super Bowl con gli Eagles, dai quali è stato appena tagliato per avere rinunciato a ristrutturare il suo contratto e che si è invece accordato con i Bucs per un triennale da 27 milioni di dollari .
Scelto da Philadelphia al secondo giro del draft nel 2012, Curry ha disputato con gli Eagles sei stagioni, culminate con la recente vittoria al Super Bowl. A Tampa, Curry raggiunge un suo ex compagno di reparto, il DT Beau Allen firmato dai Bucs ad inizio free agency, ed anch'egli sino all'anno scorso membro della D-Line di Phila.
Credo che il cambio Ayers-Curry sia da valutare positivamente, con i Bucs che non solo ci guadagnano mettendo sotto contratto un elemento di tre anni più giovane, ma che al tempo stesso si liberano di quell'Ayers che nei due anni trascorsi in Red and Pewter ha fornito un rendimento decisamente al di sotto delle aspettative, sostituendolo con un giocatore che difficilmente farà rimpiangere l'ex NY Giants...
Colpo dei Bucs, firmato Ryan Jensen (C)
Proseguono i nuovi arrivi in casa Bucs, e dopo quelli dei giorni scorsi (Bell, Unrein, Catanzaro), c'è da registrare un nuovo colpo messo a segno dal GM Jason Licht.
Si tratta del centro Ryan Jensen, che da oggi diventa, nel suo ruolo, il giocatore più pagato dell'NFL, avendo siglato con Tampa Bay un accordo quadriennale da 42 milioni, di cui 22 garantiti.
Scelto da Baltimore al sesto giro del draft 2013, Jensen (27 anni a maggio) ha disputato in maglia Ravens cinque stagioni.
Il suo apporto è stato, a dire il vero, marginale nei primi quattro anni, ma nel 2017 Jensen (titolare in tutte e 16 le partite) si è rivelato uno dei migliori "C" dell'intera NFL, diventando uno dei giocatori più ricercati in questa free agency.
L'arrivo di Jensen consentirà inoltre di far tornare Ali Marpet nel suo ruolo naturale di guardia, dopo i maldestri esperimenti dello scorso anno in cui si cercò di convertirlo a centro.
Sulla carta, l'arrivo di Jensen rappresenta un "upgrade" importante per la linea dei Bucs. L'unica perplessità può essere quella di aver strapagato un giocatore che, di fatto, ha brillato per un solo anno a fronte di quattro campionati in cui ha recitato un ruolo marginale, e che dunque deve dimostrare di non essere soltanto un "one year wonder".
Dopo le infelici esperienze del passato con i vari Anthony Collins e Carl Nicks, free agent strapagati che avrebbero dovuto risollevare le sorti della nostra OL e rivelatisi invece - per diversi motivi - fiaschi clamorosi, speriamo che Ryan Jensen dia continuità a quanto di buono mostrato nel 2017 e si confermi nei prossimi anni come come "pietra angolare" della OL dei Bucs...
Si tratta del centro Ryan Jensen, che da oggi diventa, nel suo ruolo, il giocatore più pagato dell'NFL, avendo siglato con Tampa Bay un accordo quadriennale da 42 milioni, di cui 22 garantiti.
Scelto da Baltimore al sesto giro del draft 2013, Jensen (27 anni a maggio) ha disputato in maglia Ravens cinque stagioni.
Il suo apporto è stato, a dire il vero, marginale nei primi quattro anni, ma nel 2017 Jensen (titolare in tutte e 16 le partite) si è rivelato uno dei migliori "C" dell'intera NFL, diventando uno dei giocatori più ricercati in questa free agency.
L'arrivo di Jensen consentirà inoltre di far tornare Ali Marpet nel suo ruolo naturale di guardia, dopo i maldestri esperimenti dello scorso anno in cui si cercò di convertirlo a centro.
Sulla carta, l'arrivo di Jensen rappresenta un "upgrade" importante per la linea dei Bucs. L'unica perplessità può essere quella di aver strapagato un giocatore che, di fatto, ha brillato per un solo anno a fronte di quattro campionati in cui ha recitato un ruolo marginale, e che dunque deve dimostrare di non essere soltanto un "one year wonder".
Dopo le infelici esperienze del passato con i vari Anthony Collins e Carl Nicks, free agent strapagati che avrebbero dovuto risollevare le sorti della nostra OL e rivelatisi invece - per diversi motivi - fiaschi clamorosi, speriamo che Ryan Jensen dia continuità a quanto di buono mostrato nel 2017 e si confermi nei prossimi anni come come "pietra angolare" della OL dei Bucs...
giovedì 15 marzo 2018
Free agency: in arrivo Mitch Unrein (DE) e Chandler Catanzaro (K)
Si tratta di Mitch Unrein (DE) e di Chandler Catanzaro (K).
Il DE Unrein, 31 anni ed una lunga carriera iniziata con i Texans come undrafted rookie e proseguita poi con Denver, San Diego e Chicago, dovrebbe siglare un triennale da 10,5 milioni, di cui 4 garantiti.
Dopo quello di Beau Allen si tratta di un ulteriore rinforzo per la D-line, ma del resto era noto a tutti - Licht e Koetter compresi - che questo reparto era il principale anello debole della squadra e che necessitava di essere irrobustito in maniera importante.
Anche il kicker Chandler Catanzaro dovrebbe siglare un contratto triennale, dal valore di 9,75 milioni di cui 3,75 garantiti. Catanzaro ha 27 anni, ed ha disputato sin qui quattro campionato in NFL, tre ad Arizona e l'ultimo a New York, sponda Jets.
Sulla carta Catanzaro è un kicker affidabile, speriamo finalmente di avere trovato uno "specialista" preciso dopo il fallimentare tentativo con Aguayo e quello non del tutto convincente con Murray, troppo impreciso nei FG da lunga distanza.
Firmato Beau Allen (DT), confermato Keith Tandy (S)
E' iniziata ufficialmente la free agency, e anche da parte dei Bucs arrivano le prime comunicazioni ufficiali.
E' stato firmato quest'oggi un contratto triennale con il DT Beau Allen, fresco vincitore del Super Bowl con i Philadelphia Eagles.
Allen è ancora giovane, dato che compirà 27 anni a novembre, ed in NFL ha disputato quattro stagioni sempre indossando l'uniforme degli Egles, dai quali venne scelto al settimo giro del draft 2014.
C'era bisogno di irrobustire e dare profondità al reparto dei DT, in pratica ridotto al solo Gerald McCoy, dopo il rilascio di Baker e con McDonald diventato free agent.
Quello di Allen credo sia da considerarsi un buon innesto, in un reparto - la linea difensiva - che necessitava senza dubbio di rinforzi.
E' inoltre da segnalare la conferma di Keuith Tandy, che ha siglato un biennale e che è da ritenersi ormai un "veterano", dato che venne draftato da Greg Schiano nell'ormai lontano 2012. Tandy è un rincalzo che si è sempre fatto trovare pronto nei momenti del bisogno, sia nel suo effettivo ruolo di safety che soprattutto come elemento importante dello Special Team.
E' stato firmato quest'oggi un contratto triennale con il DT Beau Allen, fresco vincitore del Super Bowl con i Philadelphia Eagles.
Allen è ancora giovane, dato che compirà 27 anni a novembre, ed in NFL ha disputato quattro stagioni sempre indossando l'uniforme degli Egles, dai quali venne scelto al settimo giro del draft 2014.
C'era bisogno di irrobustire e dare profondità al reparto dei DT, in pratica ridotto al solo Gerald McCoy, dopo il rilascio di Baker e con McDonald diventato free agent.
Quello di Allen credo sia da considerarsi un buon innesto, in un reparto - la linea difensiva - che necessitava senza dubbio di rinforzi.
E' inoltre da segnalare la conferma di Keuith Tandy, che ha siglato un biennale e che è da ritenersi ormai un "veterano", dato che venne draftato da Greg Schiano nell'ormai lontano 2012. Tandy è un rincalzo che si è sempre fatto trovare pronto nei momenti del bisogno, sia nel suo effettivo ruolo di safety che soprattutto come elemento importante dello Special Team.
martedì 13 marzo 2018
Firmati Brent Grimes (per il 2018) e Cameron Brate (fino al 2023)
E' tempo di conferme e prolungamenti contrattuali in casa Bucs, e dopo quelle di Ryan Fitzpatrick e Mike Evans, sono arrivati altre due firme, quando ormai manca davvero poco dall'inizio della free agency.
Il CB Brent Grimes ha siglato un accordo annuale per 10 milioni di dollari; probabilmente il miglior elemento della secondaria di Tampa Bay, anche se non più giovanissimo (a luglio compirà 35 anni), sembrava che Grimes avesse intenzione di ritirarsi dal football, invece lo rivedremo in campo anche nel 2018, sempre indossando il Red and Pewter.
Il TE Cameron Brate, invece, ha firmato una importante estensione contrattuale di sei anni con i Bucs, legandosi a Tampa Bay fino alla stagione 2023 compresa. Per Brate, dal punto di vista economico, si parla di un accordo di circa 41 milioni di cui 18 garantiti.
Si tratta di due conferme rilevanti, dato che in entrambi i casi si tratta di giocatori di valore, e simili elementi non è che abbondino nel roster dei Bucs. Adesso, speriamo in una free agency condotta con raziocinio e acume da parte di Licht e Koetter, senza spese folli e contrattoni faraonici, ma con la quale si cerchi di puntellare nel migliore dei modi quei reparti che maggiormente necessitano di essere rinforzati (le due linee, la secondaria ed il reparto dei RB).
sabato 10 marzo 2018
Estensione contrattuale fino al 2023 per il WR Mike Evans
Dopo il prolungamento per un anno del contratto del QB Ryan Fitzpatrick, nella giornata di ieri i Bucs hanno concretizzato un'altra estensione contrattuale, decisamente più rilevante.
E' stato infatti esteso a tutto il 2023 l'accordo tra Tampa Bay ed uno dei suoi elementi più importanti, il WR Mike Evans.
Il contratto del giocatore sarebbe scaduto al termine del prossimo campionato, ed il nuovo accordo prevede sei anni complessivi di contratto (dal 2018 al 2023) per un totale di 82,5 milioni di dollari.
Era importante prolungare il contratto di Evans ed evitare che il giocatore diventasse free agent a fine 2018; certamente si tratta di un accordo "pesante", ma si sapeva che per convincere uno dei migliori WR dell'NFL a rimanere in una squadra che, al momento, non è esattamente un "top team", di dollari ne sarebbero serviti parecchi...
E chissà quanti ne occorreranno - di milioni di dollari - quando tra non molto incominceranno le trattative per l'estensione contrattuale del QB Jameis Winston, che, lo ricordiamo, diventerà free agent al termine del campionato 2019...
E' stato infatti esteso a tutto il 2023 l'accordo tra Tampa Bay ed uno dei suoi elementi più importanti, il WR Mike Evans.
Il contratto del giocatore sarebbe scaduto al termine del prossimo campionato, ed il nuovo accordo prevede sei anni complessivi di contratto (dal 2018 al 2023) per un totale di 82,5 milioni di dollari.
Era importante prolungare il contratto di Evans ed evitare che il giocatore diventasse free agent a fine 2018; certamente si tratta di un accordo "pesante", ma si sapeva che per convincere uno dei migliori WR dell'NFL a rimanere in una squadra che, al momento, non è esattamente un "top team", di dollari ne sarebbero serviti parecchi...
E chissà quanti ne occorreranno - di milioni di dollari - quando tra non molto incominceranno le trattative per l'estensione contrattuale del QB Jameis Winston, che, lo ricordiamo, diventerà free agent al termine del campionato 2019...
venerdì 9 marzo 2018
Il QB Ryan Fitzpatrick confermato per il 2018
I Tampa Bay Buccaneers hanno annunciato di avere siglato un contratto annuale con il QB Ryan Fitzpatrick, che era diventato free agent al termine della scorsa stagione, e dunque anche nel 2018 il buon Fitz sarà il backup di Winston.
Nelle tre partite disputate da titolare lo scorso anno (2 delle quali, perlatro, terminate con una W dei Bucs) Fitzpatrick ha dimostrato di possedere quanto gli veniva richiesto, e cioè farsi trovare pronto in caso di infortuni del titolare (inamovibile) Jameis Winston.
Chiaramente Fitzpatrick ha limiti ben precisi ma nel ruolo di QB backup, ossia di giocatore da utilizzare solo in casi di emergenza e per un breve periodo, credo possa essere una soluzione decisamente accettabile.
Nel frattempo, con la free agency alle porte, si stanno accasando alcuni giocatori che erano ritenuti possibili obiettivi per Tampa Bay, come ad esempio due illustri ex, il DE Michael Bennett (finito agli Eagles) e il CB Aqib Talib (che Denver ha ceduto ai LA Rams in cambio di una pick al quinto giro del prossimo draft).
Nelle tre partite disputate da titolare lo scorso anno (2 delle quali, perlatro, terminate con una W dei Bucs) Fitzpatrick ha dimostrato di possedere quanto gli veniva richiesto, e cioè farsi trovare pronto in caso di infortuni del titolare (inamovibile) Jameis Winston.
Chiaramente Fitzpatrick ha limiti ben precisi ma nel ruolo di QB backup, ossia di giocatore da utilizzare solo in casi di emergenza e per un breve periodo, credo possa essere una soluzione decisamente accettabile.
Nel frattempo, con la free agency alle porte, si stanno accasando alcuni giocatori che erano ritenuti possibili obiettivi per Tampa Bay, come ad esempio due illustri ex, il DE Michael Bennett (finito agli Eagles) e il CB Aqib Talib (che Denver ha ceduto ai LA Rams in cambio di una pick al quinto giro del prossimo draft).
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