Coach Dirk Koetter ha ufficializzato che domenica, a Green Bay, il QB starter dei Bucs sarà nuovamente Jameis Winsotn, pienamente recuperato dai problemi alla spalla destra che lo avevano costretto a rimanere sulla sideline nelle tre precedenti partite.
Per un Winston che rientra, c'è però una linea offensiva che ha perso pedine importanti, dato che per due titolari su cinque (il RT Demar Dotson e il C Ali Marpet) la stagione è finita anzitempo a causa di infortuni rimediati nel match di Atlanta.
Tornando a Winsotn, speriamo non sia un azzardo eccessivo farlo rientrare in un campo che a dicembre è tradizionalmente ostico, soprattutto per un team abituato al tepore della Florida, come è la "frozen tundra" di Green Bay, e anche se gli attuali Packers non sono un team di alto profilo, va anche detto che i Bucs li affronteranno con mezza OL fuori uso, il che desta qualche preoccupazione per quella che sarà la "protezione" che la linea potrà garantire al nostro QB.
Considerato che ormai la stagione 2017 dei Bucs ha ben poco da dire, forse si poteva utilizzare maggiore cautela nel dosare il rientro di Winston, che è il giocatore più importante della squadra ed intorno al quale Tampa Bay dovrà cercare, prima o poi, di costruire un team dignitoso se non proprio vincente.
Tra i possibili assenti di domenica prossima, probabilmente sarà ancora indisponibile il CB Hargreaves III, così come difficilmente riusciranno a recuperare il RB Doug Martin e la S T.J. Ward, questi ultimi due alle prese con i postumi di una "concussion" rimediata nel match contro i Falcons.
giovedì 30 novembre 2017
mercoledì 29 novembre 2017
Stagione finita per Marpet e Dotson, inseriti in IR
Perdono letteralmente i pezzi, i Bucs, in questa parte finale di stagione.
Dopo i tagli per motivi tecnici di ieri di Stocker e Tapp, è di oggi la notizia che nelle ultime cinque partite di campionato Tampa Bay dovrà rinunciare a due titolari della OL, Ali Marpet e Demar Dotson, inseriti in IR a causa di problemi fisici.
Entrambi i giocatori, usciti malconci dal match di Atlanta, non sono recuperabili in tempi brevi, e si è dunque deciso di inserirli in Injured Reserve.
I quattro posti lasciati liberi a roster dalle rinunce a Stocker, Tapp, Marpet e Dotson sono stati occupati da tre elementi promossi dalla practice squad (il TE Alan Cross, il DE Patrick O'Connor e il WR Bobo Wilson) e dal ritorno del CB Deji Olatoye.
Saranno Caleb Benenoch e Leonard Wester a contendersi il posto di RT starter in sostituzione di Dotson, così come Joe Hawley e Evan Smith quello di centro titolare in luogo di Ali Marpet.
Dopo i tagli per motivi tecnici di ieri di Stocker e Tapp, è di oggi la notizia che nelle ultime cinque partite di campionato Tampa Bay dovrà rinunciare a due titolari della OL, Ali Marpet e Demar Dotson, inseriti in IR a causa di problemi fisici.
Entrambi i giocatori, usciti malconci dal match di Atlanta, non sono recuperabili in tempi brevi, e si è dunque deciso di inserirli in Injured Reserve.
I quattro posti lasciati liberi a roster dalle rinunce a Stocker, Tapp, Marpet e Dotson sono stati occupati da tre elementi promossi dalla practice squad (il TE Alan Cross, il DE Patrick O'Connor e il WR Bobo Wilson) e dal ritorno del CB Deji Olatoye.
Saranno Caleb Benenoch e Leonard Wester a contendersi il posto di RT starter in sostituzione di Dotson, così come Joe Hawley e Evan Smith quello di centro titolare in luogo di Ali Marpet.
martedì 28 novembre 2017
Rilasciati il TE Luke Stocker e il DE Darryl Tapp
I Bucs hanno annunciato quest'oggi il taglio di due veterani, il TE Luke Stocker e il DE Darryl Tapp.
E' arrivato abbastanza inaspettatamente il taglio di Stocker, uno dei giocatori con maggiore militanza nelle fila di Tampa Bay. Scelto nel 2011, Stocker ha concluso la sua carriera in maglia Red and Pewter con 80 partite disputate, 52 ricezioni per 400 yards e 3 TD.
Divenuto nel corso degli anni uno dei principali bloccatori per le corse dei RB, da Stocker ci si aspettava una carriera più brillante, quando venne scelto al quarto giro del draft 2011, da Tennessee, college nel quale il giocatore si era distinto positivamente.
Discorso diverso per l'altro veterano tagliato in giornata, il DE Darryl Tapp. Arrivato a Tampa da poche settimane, Tapp era stato impiegato raramente da Koetter, ed il suo arrivo sera servito più che altro per dare profondità alla line difensiva dopo l'infortunio che aveva concluso in anticipo la stagione di Noah Spence.
Tornando a Stocker, al suo posto è stato promosso dalla practice squad Alan Cross, già visto nel corso della scorsa stagione, che insieme all'altro TE Antony Auclair verrà valutato dal coaching stff nelle rimanenti partite di campionato, ormai ininfluenti per l'esito di una stagione che per i Bucs è, di fatto, da ritenersi già terminata.
E' arrivato abbastanza inaspettatamente il taglio di Stocker, uno dei giocatori con maggiore militanza nelle fila di Tampa Bay. Scelto nel 2011, Stocker ha concluso la sua carriera in maglia Red and Pewter con 80 partite disputate, 52 ricezioni per 400 yards e 3 TD.
Divenuto nel corso degli anni uno dei principali bloccatori per le corse dei RB, da Stocker ci si aspettava una carriera più brillante, quando venne scelto al quarto giro del draft 2011, da Tennessee, college nel quale il giocatore si era distinto positivamente.
Discorso diverso per l'altro veterano tagliato in giornata, il DE Darryl Tapp. Arrivato a Tampa da poche settimane, Tapp era stato impiegato raramente da Koetter, ed il suo arrivo sera servito più che altro per dare profondità alla line difensiva dopo l'infortunio che aveva concluso in anticipo la stagione di Noah Spence.
Tornando a Stocker, al suo posto è stato promosso dalla practice squad Alan Cross, già visto nel corso della scorsa stagione, che insieme all'altro TE Antony Auclair verrà valutato dal coaching stff nelle rimanenti partite di campionato, ormai ininfluenti per l'esito di una stagione che per i Bucs è, di fatto, da ritenersi già terminata.
domenica 26 novembre 2017
I Bucs resistono un quarto, poi è tutto facile per Atlanta
Le due vittorie contro Jets e Dolphins non avevano illuso nessuno, ma dopo queste recenti W consecutive, stasera si sperava quantomeno di assistere ad una prestazione "tosta" da parte dei Bucs, contro una squadra come i Falcons, forte ma non ai livelli eccelsi della scorsa stagione.
Purtroppo i Bucs sono questi: forti con i deboli (non a caso le W sono arrivate tutte contro avversari modesti dai record perdenti quali Chicago, Miami, Giants e Jets) mentre con le altre squadre (compresi i Falcons di stasera) è sempre andato in scena il solito copione: si finisce sotto di tanto a poco, si cerca una vana rimonta che mai una volta va a buon fine e si ritorna a casa con l'immancabile sconfitta.
Tampa Bay Buccaneers edizione 2017, in sintesi: la mediocrità nella sua massima espressione!
Invece, come al solito, quando da Tampa Bay ci si aspetta un passo in avanti ecco arrivare un passo indietro, ossia una prestazione senza nerbo, molle, in cui Julio Jones, ma anche Sanu, hanno brutalizzato la secondaria dei Bucs, con la difesa in difficoltà anche a limitare il gioco su corsa dei Falcons, nonostante l'assenza di Freeman.
In attacco, poco o nulla se non i due TD su corsa realizzati da Barber, con una linea offensiva peraltro alle prese con infortuni a ripetizione (tra l'altro ci sono da registrare "concussion" anche per Doug Martin e T.J. Ward) e con Fitzpatrick ritornato quello che ben conosciamo, il mestierante che non commette errori gravi ma da cui non ci si possono aspettare le giocate che risolvono la partita.
Poi, come sempre accade quest'anno, anche oggi a partita ormai compromessa è arrivato il solito quanto inutile e tardivo tentativo di rimonta da parte di Tampa Bay, che naturalmente non ha dato buoni frutti, esaurendosi di fatto in una mancata conversione di 4th and 1.
Poi, come sempre accade quest'anno, anche oggi a partita ormai compromessa è arrivato il solito quanto inutile e tardivo tentativo di rimonta da parte di Tampa Bay, che naturalmente non ha dato buoni frutti, esaurendosi di fatto in una mancata conversione di 4th and 1.
Purtroppo i Bucs sono questi: forti con i deboli (non a caso le W sono arrivate tutte contro avversari modesti dai record perdenti quali Chicago, Miami, Giants e Jets) mentre con le altre squadre (compresi i Falcons di stasera) è sempre andato in scena il solito copione: si finisce sotto di tanto a poco, si cerca una vana rimonta che mai una volta va a buon fine e si ritorna a casa con l'immancabile sconfitta.
Tampa Bay Buccaneers edizione 2017, in sintesi: la mediocrità nella sua massima espressione!
martedì 21 novembre 2017
Winston indisponibile anche per la partita di Atlanta
Mancano ancora parecchi giorni al match di domenica prossima, che vedrà i Bucs impegnati ad Atlanta.
Ma l'head coach Dirk Koetter ha già ufficializzato che a guidare l'attacco di Tampa Bay contro i Falcons sarà ancora Ryan Fitzpatrick, dato che il perdurare dell'infortunio alla spalla costringerà Jameis Winston a seguire la partita dalla sideline.
Per la terza settimana consecutiva dunque, i Bucs non potranno fare affidamento sul loro giocatore più importante, sebbene nelle gare con New York Jets e Miami Dolphins il buon Fitzpatrick si sia distinto positivamente guidando la squadra a due W di fila.
Va anche riconosciuto però che contro avversari del calibro degli attuali Jets e Dolphins, anche il terzo QB Ryan Griffin sarebbe stato molto probabilmente in grado di portare a casa una W, senza dimenticare il decisivo contributo fornito dal reparto difensivo in entrambe le vittorie in questione.
Fizpatrick rimane a mio avviso un ottimo backup, ma chiaramente non avrebbe nemmeno un gran senso iniziare a fare paragoni tra Fitz (buon mestierante dalla enorme esperienza, valido "gestore", talento mediocre) a Jameis Winston (giovanissimo, talentuoso quanto acerbo, dal potenziale molto interessante, ed il cui futuro è ancora tutto da scrivere, nel bene o nel male).
La gara di Atlanta, ad ogni modo, segnerà una svolta decisiva nella stagione peraltro già ampiamente compromessa di Tampa Bay. Una sconfitta metterebbe in maniera decisiva la parola "fine" al campionato dei Bucs; l'eventuale terza vittoria consecutiva porterebbe il record sul 5-6, e manterrebbe in vita le speranze (che sarebbero comunque flebili) di dare ancora un senso all'attuale stagione 2017.
Ma l'head coach Dirk Koetter ha già ufficializzato che a guidare l'attacco di Tampa Bay contro i Falcons sarà ancora Ryan Fitzpatrick, dato che il perdurare dell'infortunio alla spalla costringerà Jameis Winston a seguire la partita dalla sideline.
Per la terza settimana consecutiva dunque, i Bucs non potranno fare affidamento sul loro giocatore più importante, sebbene nelle gare con New York Jets e Miami Dolphins il buon Fitzpatrick si sia distinto positivamente guidando la squadra a due W di fila.
Va anche riconosciuto però che contro avversari del calibro degli attuali Jets e Dolphins, anche il terzo QB Ryan Griffin sarebbe stato molto probabilmente in grado di portare a casa una W, senza dimenticare il decisivo contributo fornito dal reparto difensivo in entrambe le vittorie in questione.
Fizpatrick rimane a mio avviso un ottimo backup, ma chiaramente non avrebbe nemmeno un gran senso iniziare a fare paragoni tra Fitz (buon mestierante dalla enorme esperienza, valido "gestore", talento mediocre) a Jameis Winston (giovanissimo, talentuoso quanto acerbo, dal potenziale molto interessante, ed il cui futuro è ancora tutto da scrivere, nel bene o nel male).
La gara di Atlanta, ad ogni modo, segnerà una svolta decisiva nella stagione peraltro già ampiamente compromessa di Tampa Bay. Una sconfitta metterebbe in maniera decisiva la parola "fine" al campionato dei Bucs; l'eventuale terza vittoria consecutiva porterebbe il record sul 5-6, e manterrebbe in vita le speranze (che sarebbero comunque flebili) di dare ancora un senso all'attuale stagione 2017.
domenica 19 novembre 2017
I Bucs espugnano Miami, ma quanta fatica!
Tampa Bay espugna Miami con il punteggio di 30-20, ottenendo la seconda vittoria consecutiva ed interrompendo una striscia di sei sconfitte consecutive in trasferta.
Ma non inganni il +10 finale, perché la W è arrivata proprio negli ultimi istanti del match, quando - sul risultato di 20-20 - il kicker Patrick Murray ha infilato trai pali il vittorioso FG del 23-20.
Poi, nell'ultima disperata azione con soli quattro secondi sul cronometro, i Dolphins hanno commesso un fumble nella propria endzone ricoperto dal LB Adarius Glanton, il cui TD ha così determinato l'ampio punteggio finale a favore dei Bucs.
E' stata davvero una partita a due volti, quella di stasera.
Nel primo tempo i Bucs hanno sostanzialmente dominato l'incontro, aiutati da un Cutler che è sembrato ormai davvero un ex giocatore. Il QB di Miami ha sparacchiato intercetti a raffica, e se i Bucs avessero capitalizzato maggiormente tutte le occasioni avute nel primo tempo, la partita sarebbe davvero terminata dopo i primi trenta minuti.
Andati al riposo avanti per 20-7, probabilmente Tampa Bay pensava di avere già archiviato la partita ma i match di football durano 60 minuti, non 30. E nel secondo tempo, guidati dal QB Matt Moore, Miami ha progressivamente mangiato ai Bucs tutto il vantaggio, arrivando al 20 pari a poco più di un un paio di minuti dalla fine.
A quel punto i Bucs sono riusciti a costruire l'unico drive decente dell'intero secondo tempo, e grazie soprattutto a un paio di passaggi "Fitzpatrick to Godwin" rispettivamente di 14 e 24 yards, è stato possibile mandare Patrick Murray a calciare un FG "facile" dalle 35 yards, che il K ha infilato proprio in mezzo ai pali.
Non c'è molto altro da dire a proposito del match di stasera, dal quale è arrivata la quarta W stagionale, con un record che adesso dice 4 vittorie e 6 sconfitte. Ma queste ultime due vittorie di fila ottenute contro avversari di modesto valore quali gli attuali Jets e Dolphins non devono illudere; i Bucs sono ancora "convalescenti", e a questo proposito sarà molto interessante vedere cosa accadrà domenica prosisma, quando la squadra di Dirk Koetter sarà impegnata in trasferta ad Atlanta.
La partita con i Falcons dirà se queste due vittorie sono state solo un illusorio fuoco di paglia o se invece è stato intrapreso il percorso per uscire da quella abituale "mediocrità" che ha sin qui accompagnato la nostra squadra nel corso dell'attuale stagione.
Ma non inganni il +10 finale, perché la W è arrivata proprio negli ultimi istanti del match, quando - sul risultato di 20-20 - il kicker Patrick Murray ha infilato trai pali il vittorioso FG del 23-20.
Poi, nell'ultima disperata azione con soli quattro secondi sul cronometro, i Dolphins hanno commesso un fumble nella propria endzone ricoperto dal LB Adarius Glanton, il cui TD ha così determinato l'ampio punteggio finale a favore dei Bucs.
E' stata davvero una partita a due volti, quella di stasera.
Nel primo tempo i Bucs hanno sostanzialmente dominato l'incontro, aiutati da un Cutler che è sembrato ormai davvero un ex giocatore. Il QB di Miami ha sparacchiato intercetti a raffica, e se i Bucs avessero capitalizzato maggiormente tutte le occasioni avute nel primo tempo, la partita sarebbe davvero terminata dopo i primi trenta minuti.
Andati al riposo avanti per 20-7, probabilmente Tampa Bay pensava di avere già archiviato la partita ma i match di football durano 60 minuti, non 30. E nel secondo tempo, guidati dal QB Matt Moore, Miami ha progressivamente mangiato ai Bucs tutto il vantaggio, arrivando al 20 pari a poco più di un un paio di minuti dalla fine.
A quel punto i Bucs sono riusciti a costruire l'unico drive decente dell'intero secondo tempo, e grazie soprattutto a un paio di passaggi "Fitzpatrick to Godwin" rispettivamente di 14 e 24 yards, è stato possibile mandare Patrick Murray a calciare un FG "facile" dalle 35 yards, che il K ha infilato proprio in mezzo ai pali.
Non c'è molto altro da dire a proposito del match di stasera, dal quale è arrivata la quarta W stagionale, con un record che adesso dice 4 vittorie e 6 sconfitte. Ma queste ultime due vittorie di fila ottenute contro avversari di modesto valore quali gli attuali Jets e Dolphins non devono illudere; i Bucs sono ancora "convalescenti", e a questo proposito sarà molto interessante vedere cosa accadrà domenica prosisma, quando la squadra di Dirk Koetter sarà impegnata in trasferta ad Atlanta.
La partita con i Falcons dirà se queste due vittorie sono state solo un illusorio fuoco di paglia o se invece è stato intrapreso il percorso per uscire da quella abituale "mediocrità" che ha sin qui accompagnato la nostra squadra nel corso dell'attuale stagione.
domenica 12 novembre 2017
Contro i Jets di McCown i Bucs ritrovano la W
Al termine di un match sostanzialmente noioso e assai poco avvincente tra due squadre mediocri, sono stati i Bucs ad agguantare la W, mettendo fine ad una striscia negativa che era arrivata a toccare quota cinque sconfitte consecutive.
E quindi, per tornare alla W, ci volevano i NY Jets di Josh McCown, una vecchia conoscenza che a Tampa ricordiamo titolare nei Bucs di Lovie Smith anno 2014, quando il buon Josh contribuì a guidare Tampa Bay alla "conquista" (si fa per dire...) della first pick overall del draft 2015!
Quello di stasera è stato un match povero di spunti tecnici di rilievo da parte di Tampa; soprattutto il reparto offensivo è parso in difficoltà a trovare il ritmo giusto, con Fitzaptrick che pur disputando un match generoso ha commesso qualche errore grave (ad esempio l'intercetto lanciato quando la partita era ancora in equilibrio), e con un gioco sulle corse che decisamente stenta ad ingranare, che a portare il pallone sia Martin, Rodgers, Sims oppure Barber.
Ma stasera va comunque sottolineata la bella ed intensa prova - finalmente! - del reparto difensivo. Per la la prima volta quest'anno, si è riusciti a mettere pressione sul QB avversario (ben 6 i sack messi a segno contro i Jets, a fronte degli 8 complessivi registrati nelle prime 8 partite!), oltre ad azzerare completamente il running game di NY.
Non fosse stato per il TD segnato da New York a partita in pratica già finita, la difesa di Mike Smith avrebbe tenuto gli avversari ad un solo FG realizzato, e comunque sia, al di là dell'ultima segnatura concessa, questa sera la difesa dei Bucs guidata dai "soliti" Lavonte David e Gerald McCoy ha dimostrato confortanti segnali di vita.
Purtroppo non sempre affronteremo avversari "molli" come i Jets di stasera, e sarà interessante vedere ad esempio cosa combineranno i Bucs domenica prossima a Miami, in quel derby della Florida che si sarebbe dovuto disputare alla prima giornata e che venne poi rinviato a causa dell'uragano Irma.
Non è chiaramente la W di stasera che cambierà il volto alla stagione dei Bucs, ma quantomeno conforta notare che nonostante assenze importanti (Jameis Winston, Mike Evans), la squadra sia scesa in campo concentrata e desiderosa di interrompere l'infinita serie di sconfitte, riuscendo alla fine a portare a casa la terza W stagionale. Anche se, come si diceva, purtoppo non sempre dall'altra parte ci saranno avversari "collaborativi" come quelli visiti stasera al RJS...
E quindi, per tornare alla W, ci volevano i NY Jets di Josh McCown, una vecchia conoscenza che a Tampa ricordiamo titolare nei Bucs di Lovie Smith anno 2014, quando il buon Josh contribuì a guidare Tampa Bay alla "conquista" (si fa per dire...) della first pick overall del draft 2015!
Quello di stasera è stato un match povero di spunti tecnici di rilievo da parte di Tampa; soprattutto il reparto offensivo è parso in difficoltà a trovare il ritmo giusto, con Fitzaptrick che pur disputando un match generoso ha commesso qualche errore grave (ad esempio l'intercetto lanciato quando la partita era ancora in equilibrio), e con un gioco sulle corse che decisamente stenta ad ingranare, che a portare il pallone sia Martin, Rodgers, Sims oppure Barber.
Ma stasera va comunque sottolineata la bella ed intensa prova - finalmente! - del reparto difensivo. Per la la prima volta quest'anno, si è riusciti a mettere pressione sul QB avversario (ben 6 i sack messi a segno contro i Jets, a fronte degli 8 complessivi registrati nelle prime 8 partite!), oltre ad azzerare completamente il running game di NY.
Non fosse stato per il TD segnato da New York a partita in pratica già finita, la difesa di Mike Smith avrebbe tenuto gli avversari ad un solo FG realizzato, e comunque sia, al di là dell'ultima segnatura concessa, questa sera la difesa dei Bucs guidata dai "soliti" Lavonte David e Gerald McCoy ha dimostrato confortanti segnali di vita.
Purtroppo non sempre affronteremo avversari "molli" come i Jets di stasera, e sarà interessante vedere ad esempio cosa combineranno i Bucs domenica prossima a Miami, in quel derby della Florida che si sarebbe dovuto disputare alla prima giornata e che venne poi rinviato a causa dell'uragano Irma.
Non è chiaramente la W di stasera che cambierà il volto alla stagione dei Bucs, ma quantomeno conforta notare che nonostante assenze importanti (Jameis Winston, Mike Evans), la squadra sia scesa in campo concentrata e desiderosa di interrompere l'infinita serie di sconfitte, riuscendo alla fine a portare a casa la terza W stagionale. Anche se, come si diceva, purtoppo non sempre dall'altra parte ci saranno avversari "collaborativi" come quelli visiti stasera al RJS...
lunedì 6 novembre 2017
Winston (spalla) e Evans (squalifica) assenti contro i Jets
Cominciamo dal QB: ulteriori esami alla spalla infortunata hanno evidenziato un problema abbastanza serio, che costringerà Winston al riposo per almeno una quindicina di giorni.
Jameis sarà dunque assente sia contro i Jets che a Miami, si spera possa fare il suo rientro ad Atlanta nella week n.12, saltando così solamente due partite.
Anche Mike Evans non sarà in campo contro i NY Jets, ma nel suo caso non si tratta di motivi legati ad un infortunio.
Evans è stato infatti squalificato per un turno dall'NFL, in seguito alla rissa scatenata da un suo colpo alle spalle al CB dei Saints, Lattimore, che provocato a sua volta da Winston, aveva dato uno spinta a Jameis. Da lì, Evans come un razzo si è fondato su Lattimore piallandolo al suolo, scatenando una rissa che ha coinvolto l'intera sideline dei Bucs.
L'episodio è stato quest'oggi duramente stigmatizzato da Dirk Koetter, che ha dichiarato che Evans andava probabilmente espulso, e che Winston ha sbagliato a provocare Lattimore, dando di fatto inizio ad uno spettacolo di cui si sarebbe fatto volentieri a meno.
Non ci sono invece, al momento, novità sull'infortunio al ginocchio che domenica ha impedito al LT Donovan Smith di giocare il secondo tempo, mentre continuano gli accertamenti clinici su William Gholston, le cui condizioni non sono per fortuna così gravi come sembrava al momento del suo KO sul terreno del Superdome.
Anche al completo, difficilmente gli attuali Bucs avrebbero potuto prevalere su una squadra in salute come i Jets. Senza i suoi due elementi migliori, e con mezza squadra acciaccata, per il match di domenica prossima credo non si accettino più scommesse su quale sarà il team ad uscire dal RJS con la W in tasca...
domenica 5 novembre 2017
Saints sul velluto, Bucs non pervenuti
Come da facile pronostico, il match del Superdome si è rivelato poco più di un tranquillo allenamento per i Saints, che hanno agevolmente travolto i Bucs, squadra sempre più impresentabile e sempre più simile alle peggiori edizioni "all time" di questo team.
Ricordate, per citare esempi recenti, i Bucs di Raheem Morris (2011) o quelli di Lovie Smith (2014)?
Ecco, per certi versi la situazione attuale è ancora più sconfortante, visto che oggi sulla carta non mancano i buoni giocatori a differenza dei modesti interpreti presenti nei team del 2011 e del 2014, mentre sul campo sembra sempre di assistere a partite tra professionisti (gli altri) e dilettanti (i Bucs).
Poi, come spesso accade in casi simili, ci si mette anche la sfortuna, con Jameis Winston - che rimane comunque uno dei pochi punti fermi di Tampa Bay da cui bisognerà ripartire - costretto a rimanere a bordocampo per l'intero secondo tempo, a causa dei noti problemi alla spalla. Senza parlare del nervosismo sulla sideline, vedi la rissa col fallaccio di Mike Evans a partita ormai strapersa o dell'infortunio, che è sembrato abbastanza serio, che ha colpito il DE William Gholston.
Sul match, meglio stendere un velo pietoso. Bucs mai in partita e asfaltati dal primo all'ultimo minuto. Soliti problemi, con le due linee non pervenute: malissimo sia la OL incapace di proteggere Winston e di aprire varchi per le corse, così come la DL, incapace anche solo di avvicinarsi a Brees e se poi iniziamo anche a farci bloccare i punt...
Bene, anzi malissimo. E domenica prossima verranno a "banchettare" al Raymond James Stadium i NY Jets di due nostre vecchie conoscenze, McCown e Seferian-Jenkins; mentre i Bucs, tanto per cambiare, sono in corsa per il "solito" traguardo: la first pick overall del prossimo draft. Che tristezza... :-(
Ricordate, per citare esempi recenti, i Bucs di Raheem Morris (2011) o quelli di Lovie Smith (2014)?
Ecco, per certi versi la situazione attuale è ancora più sconfortante, visto che oggi sulla carta non mancano i buoni giocatori a differenza dei modesti interpreti presenti nei team del 2011 e del 2014, mentre sul campo sembra sempre di assistere a partite tra professionisti (gli altri) e dilettanti (i Bucs).
Poi, come spesso accade in casi simili, ci si mette anche la sfortuna, con Jameis Winston - che rimane comunque uno dei pochi punti fermi di Tampa Bay da cui bisognerà ripartire - costretto a rimanere a bordocampo per l'intero secondo tempo, a causa dei noti problemi alla spalla. Senza parlare del nervosismo sulla sideline, vedi la rissa col fallaccio di Mike Evans a partita ormai strapersa o dell'infortunio, che è sembrato abbastanza serio, che ha colpito il DE William Gholston.
Sul match, meglio stendere un velo pietoso. Bucs mai in partita e asfaltati dal primo all'ultimo minuto. Soliti problemi, con le due linee non pervenute: malissimo sia la OL incapace di proteggere Winston e di aprire varchi per le corse, così come la DL, incapace anche solo di avvicinarsi a Brees e se poi iniziamo anche a farci bloccare i punt...
Bene, anzi malissimo. E domenica prossima verranno a "banchettare" al Raymond James Stadium i NY Jets di due nostre vecchie conoscenze, McCown e Seferian-Jenkins; mentre i Bucs, tanto per cambiare, sono in corsa per il "solito" traguardo: la first pick overall del prossimo draft. Che tristezza... :-(
Trasferta a New Orleans, altra sconfitta in arrivo?
Questa sera i Tampa Bay Buccaneers scenderanno in campo al Mercedes-Benz Superdome di New Orleans, in un match il cui pronostico sembra decisamente scontato a favore dei padroni di casa.
Dopo un avvio negativo, con due sconfitte nelle prime due gare, i Saints hanno infilato cinque vittorie consecutive, trascinati da quel Drew Brees che nonostante l'eta (38 anni) non perde un colpo ed è tuttora tra i migliori QB dell'intera NFL.
Se dunque i Saints stanno attraversando un ottimo momento, discorso opposto per Tampa Bay, che dopo avere iniziato il campionato nel migliore dei modi travolgendo Chicago, ha poi infilato solo una lunga serie di batoste ed un'unica vittoria (all'ultimo secondo contro i non irresistibili NY Giants).
Il pronostico, dunque, non può che essere nettamente a favore di New Orleans, considerando anche che ai Bucs mancherà il CB Brent Grimes alle prese con problemi alla spalla, e che altri due difensori, il LB Beckwith e il DE Ayers, sono alle prese con infortuni che ne rendono dubbia la partecipazione al match.
Ma la di là degli infortuni, i Bucs visti all'opera in questa prima metà di stagione non metterebbero in difficoltà i Saints nemmeno fossero al completo, con un attacco che fatica ad essere produttivo ed efficace in maniera continuativa nel'arco dell'intero match ed una difesa in permanente difficoltà, soprattutto a livello di linea e di secondaria.
Insomma, speriamo almeno di salvare la faccia e di essere ancora in partita nell'ultimo quarto; purtroppo, dai Buccaneers edizione 2017 non sembra ci si possa aspettare molto altro, ed un inatteso exploit come quello del 2015, quando Tampa Bay espugnò a sorpresa il Superdome, oggi sembra molto difficilmente ripetibile...
Dopo un avvio negativo, con due sconfitte nelle prime due gare, i Saints hanno infilato cinque vittorie consecutive, trascinati da quel Drew Brees che nonostante l'eta (38 anni) non perde un colpo ed è tuttora tra i migliori QB dell'intera NFL.
Se dunque i Saints stanno attraversando un ottimo momento, discorso opposto per Tampa Bay, che dopo avere iniziato il campionato nel migliore dei modi travolgendo Chicago, ha poi infilato solo una lunga serie di batoste ed un'unica vittoria (all'ultimo secondo contro i non irresistibili NY Giants).
Il pronostico, dunque, non può che essere nettamente a favore di New Orleans, considerando anche che ai Bucs mancherà il CB Brent Grimes alle prese con problemi alla spalla, e che altri due difensori, il LB Beckwith e il DE Ayers, sono alle prese con infortuni che ne rendono dubbia la partecipazione al match.
Ma la di là degli infortuni, i Bucs visti all'opera in questa prima metà di stagione non metterebbero in difficoltà i Saints nemmeno fossero al completo, con un attacco che fatica ad essere produttivo ed efficace in maniera continuativa nel'arco dell'intero match ed una difesa in permanente difficoltà, soprattutto a livello di linea e di secondaria.
Insomma, speriamo almeno di salvare la faccia e di essere ancora in partita nell'ultimo quarto; purtroppo, dai Buccaneers edizione 2017 non sembra ci si possa aspettare molto altro, ed un inatteso exploit come quello del 2015, quando Tampa Bay espugnò a sorpresa il Superdome, oggi sembra molto difficilmente ripetibile...
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