lunedì 31 ottobre 2016

Emergenza RB: anche Rodgers è KO, rifirmato Mike James

In casa Bucs è sempre più critica la situazione per quel che riguarda il reparto dei RB.

Il titolare, Doug Martin, è fuori dalla terza giornata e non si sa quando potrà tornare a giocare; probabilmente non prestissimo, considerato che quando sembrava imminente il suo rientro il giocatore ha avuto una ricaduta che ne allungherà i tempi di recupero.

Il suo backup, Charles Sims, è stato inserito in Injured Reserve e dunque per lui la stagione è finita con largo anticipo e nella partita di domenica con Oakland anche il sostituto di Martin e Sims, Jacquizz Rodgers, si è infortunato ad un piede, tanto che nell'overtime non ha giocato nemmeno uno snap. Oggi sono state escluse fratture, ma di sicuro Jacquizz non sarà in grado di scendere in campo nel Thursday Night contro Atlanta.

Considerato che ad oggi il reparto dei RB sarebbe composto dal duo Antone Smith/Peyton Barber (non proprio il massimo), è stata rifirmata una vecchia conoscenza di Tampa Bay, il RB Mike James.

James venne draftato da dai Bucs di Greg Schiano nel 2013, al sesto giro con la pick n.189 overall. Dopo tre stagioni di impiego molto limitato, il giocatore era stato tagliato alla vigilia dell'attuale campionato e dopo una breve parentesi nella practice squad dei Detroit Lions, da cui era stato rilasciato la scorsa settimana, Mike James è nuovamente un giocatore dei Bucs. Ed è molto probabile che lo vedremo impiegato a lungo nella partita con i Falcons, alternato ai sopra citati Antone Smith e Peyton Barber.

La partita con Atlanta sarebbe stata comunque difficile anche per i Bucs al completo; affrontare Ryan e soci praticamente senza il reparto dei RB di sicuro non agevola le cose. Speriamo che per il match di giovedì la difesa, in particolare la secondaria, non conceda altre 500 yards al QB avversario e che Jameis Winston elevi il suo standard di rendimento, ultimamente un po' appannato.

A proposito di Winston, è vero che con Oakland ha disputato una prestazione sottotono (soprattutto non mi è piaciuto come ha affrontato l'overtime, senza guizzi e senza sfruttare le non poche occasioni che i Raiders hanno concesso ripetutamente ai Bucs di vincere la partita), però va anche riconosciuto che al buon Jameis sono progressivamente venute meno "armi" importanti, se non decisive.

E' di fatto azzerato, come detto, il reparto dei RB, e avere un Doug Martin (un fuoriclasse, con tutto il rispetto per Sims e Rodgers) a disposizione avrebbe tolto molta pressione dalle spalle del QB. Senza poi dimenticare che rispetto ad inizio stagione sono venuti meno due "bersagli" importanti per Jameis, quali Vincent Jackson e  Austin Seferian-Jenkins. Certo, i vari Humphries, Brate e Shepard danno sempre il 100% ma li definirei al massimo ottimi rincalzi. Di fatto, Winston è quasi sempre costretto a forzare su Evans, non potendo contare su un parco ricevitori più ampio e talentuoso di quello attuale.

Detto ciò, credo che Winston sia uno dei pochi talenti dei Bucs, per cui non è nemmeno il caso di dare eccessivo rilievo a questo suo momentaneo periodo di forma non brillantissima; anche perché se ci preoccupassimo di Jameis, che cosa dovremmo dire di quello che combinano Conte e il resto della secondaria, che ieri ha concesso ai vari Cooper e Crabtree praterie immense e sconfinate?

domenica 30 ottobre 2016

Errori ed emozioni al RJS, alla fine vincono i Raiders in OT

Era iniziata nel migliore dei modi per i Bucs la partita contro i Raiders, tanto che sembrava quasi di assistere alla continuazione del brillante match di sette giorni prima giocato a San Francisco.

Attacco fluido e produttivo, con Rodgers a guadagnare yards nei giochi su corsa e l'intesa Winston-Evans in grado di procurare danni nella retroguardia dei Raiders.

Se aggiungiamo che anche Roberto Aguayo infilava un FG dalle 38 yards, la speranza di riuscire a prolungare la mini-striscia di due W consecutive iniziava a farsi strada...

Ma dopo il 10-0 in favore di Tampa Bay segnato con una ricezione di Shepard ad inizio secondo quarto, Winston e soci andavano in letargo e Oakland iniziava decisamente a prendere il comando del match.

Nel secondo e terzo periodo in campo c'era solo la squadra nero-argento, con i Bucs che in attacco non riuscivano più a guadagnare nulla ed in difesa sembravano ritornati quelli inguardabili già visti contro Rams e Broncos, incapaci di mettere pressione sul QB avversario e generosissimi nel concedere praterie sconfinate a Crabtree e Cooper.

Poi, nel quarto periodo, una fiammata dei Bucs conclusa con un TD di Brate riapriva la partita, anche se l'ennesimo errore di Aguayo su un XP (il secondo in stagione sui punti addizionali, per non parlare dei 5 FG calciati fuori dai pali) rendeva le cose più complicate per Winston e soci, che rimediavano all'errore della peggiore scelta dell'ultimo draft convertendo da due punti il successivo TD su corsa di Rodgers.

Ma Oakland sembrava non volerla vincere stasera, e sul finire del quarto periodo il K nero-argento Janikowski si mascherava da Aguayo e spediva fuori dai pali un FG dalle 50 yards, non facile ma decisamente alla portata di un kicker del suo calibro.

24-24, si va all'overtime.

E qui Oakland, già molto fallosa nel corso di tutta la partita, commetteva una penalità dopo l'altra, arrivando a infrangere un record NFL con 23 flag lanciate dagli arbitri (per 200 yards!). Le penalità, e un altro errore di Janikovsk questa volta dalle 52 yards, mantenevano in vita Tampa Bay, che però - dopo avere perso per infortunio anche Jacquizz Rodgers - non riusciva a conquistare un primo down ed era costretta a concedere ai Raiders l'ennesima opportunità per vincere la partita.

Proprio sul finire, su un quarto tentativo e 3 yards, Carr mandava in endzone il WR Roberts, con un TD pass da 41 yards che metteva la parola fine a questa partita davvero anomala e particolare.

Partita strana, si diceva, in cui i Bucs hanno giocato bene il primo e parte del quarto periodo, scomparendo dal campo e lasciando ai Raiders il pieno controllo dell'incontro nei due quarti centrali e nell'overtime.

Non fosse stato per le mille penalità, Oakland avrebbe chiuso la partita senza bisogno di quasi 15 minuti supplementari, e del resto le cifre parlano chiaro. Carr ha lanciato per 513 yards (vincendo nettamente il duello con Winston fermatosi a quota 180 e non in grado di trovare guizzi vincenti nei momenti importanti del match, non solo in un overtime giocato male) e in generale l'attacco di Oakland è parso decisamente di un altro livello rispetto a quello dei Bucs.

Il WR Mike Evans, dopo l'ottimo inizio, non ha quasi più ricevuto nulla, il gioco su corsa nel secondo tempo non ha mai prodotto risultati, e se a questo si aggiunge una prestazione complessiva della secondaria davvero deficitaria (ed una linea difensiva che ha concesso a Carr tutto il tempo di cui il QB dei Raiders aveva bisogno per trovare ogni volta il WR più libero), sarebbe stato un mezzo miracolo riuscire a strappare un "pareggino", come probabilmente sarebbe accaduto se Oakland non avesse convertito quel fatidico 4th and 3 nell'ultimo drive dell'overtime.

In conclusione, se da un lato i Bucs hanno comunque tutto sommato "tenuto" generosamente il campo contro un avversario più forte (cosa che non era avvenuta nei precedenti match casalinghi, in cui anziché rischiare di pareggiare come stasera, eravamo stati travolti da Rams e Boncos), va comunque registrato che questi Bucs non sono ancora in grado di tenere testa e di giocarsela davvero alla pari contro un team "competitivo" come gli attuali Raiders.

Tampa Bay deve crescere, e anche parecchio, perché di team "facili" come i Panthers e i '49ers contro cui sono arrivate le ultime due W non ne incontreremo ancora molti da qui a fine stagione. Adesso, giovedì sera, ci sarà un altro match difficilissimo contro gli Atlanta Falcons. Tenere testa a Ryan e soci giocando il football visto contro i Raiders nel primo quarto di stasera sarebbe già un buon risultato, mentre per vincere il Thursday Night credo ci vorrebbe un mezzo miracolo, tipo Aguayo che all'ultimo secondo infila i pali da oltre le 50 yards, per dire...

giovedì 27 ottobre 2016

Parola agli avversari: Oakland Raiders


Domenica 30 ottobre Buccaneers e Raiders si affronteranno al Raymond James Stadium di Tampa. Ogni volta che questi due team si incontrano il primo pensiero va al 26 gennaio 2003, quando le due squadre si contesero a San Diego il Super Bowl n.37. Sono purtroppo lontani i giorni in cui Tampa Bay e Oakland dominavano le rispettive Conference e da tante – troppe – stagioni TB e OAK hanno intrapreso una comune parabola discendente che le ha viste spesso terminare il campionato nei bassifondi delle rispettive Division. Qualcosa di diverso sembra però stia accadendo in questo primo scorcio di stagione... sarà il 2016 l’anno della svolta per Bucs e Raiders?

Per presentare gli avversari di domenica, lascio la parola a Mako Mameli (Mako Raiders Italia su Facebook) che è al timone, insieme al suo "socio" Sol Raf, della nave pirata di Raiders Italia. Insieme solcano i mari del web raccontando le avventure dei Silver & Black e cercando di diventare un punto di riferimento per i fan italiani dei Raiders (potete trovare Raiders Italia su Twitter, Facebook e Google+). Mako inoltre fa parte della redazione di Huddle Magazine dove scrive principalmente sui Raiders ma anche di altri argomenti di suo interesse come le uniformi e le statistiche. 


"The Silver & Black are back", questo era il messaggio lanciato dai media durante la offseason quando i Raiders hanno acquisito diversi pezzi pregiati del mercato dei free agent (l'OL Kelechi Osemele, il CB Sean Smith e il LB Bruce Irvin su tutti). L'attuale record di 5-2 potrebbe far pensare ad un osservatore disattento che sia effettivamente così, ma come vedremo non è tutto oro quello che luccica. 

QUALCHE CENNO STORICO 
I Raiders hanno una storia fatta di tanti successi e per tanti anni sono stati una delle superpotenze della AFL prima e della NFL dopo la fusione delle due leghe. I tifosi nero-argento erano quindi abituati a vedere una squadra dominante, capace di spaventare gli avversari prima ancora del calcio d'inizio.

Quando i Tampa Bay Buccaneers sono venuti al mondo del football, nel 1976, sono stati inseriti nella AFC West (la storica Division dei Raiders) ed hanno chiuso la stagione d'esordio con un umiliante 0-14. In quello stesso anno i Raiders hanno perso una sola partita e sono arrivati a vincere il tanto agognato Super Bowl, il primo della loro storia, al Rose Bowl di Pasadena contro i Minnesota Vikings.

Mentre i Buccaneers cercavano la loro strada (3 record positivi nei primi 21 anni della loro storia) i Silver & Black vincevano (13 record positivi in quei 21 anni e 3 Super Bowl vinti) ma per gli allora Los Angeles Raiders alla fine degli anni 80 stava iniziando un lento declino.

Ritornati ad Oakland i Raiders hanno vissuto un breve momento di rinascita sotto Jon Gruden e all'incirca nello stesso periodo i Buccaneers scoprivano il sapore del successo con Tony Dungy al comando della squadra.

Il destino (e Al Davis ha dato una mano al destino in questo senso) ha voluto che il frutto del lavoro di Dungy fosse portato al trionfo da Gruden contro la squadra da lui stesso costruita in quel di Oakland.

Mentre i Raiders ripiombavano in una mediocrità fatta di 13 anni di record negativi o comunque non positivi (due stagioni finite 8-8) anche la spinta propulsiva che aveva lanciato i Bucs nell'olimpo del football si è esaurita e la squadra di Tampa Bay è incappata in tante scelte sbagliate negli ultimi anni, ottenendo un solo record positivo nelle ultime sette stagioni.

Le strade delle due squadre si sono incrociate davvero poco visto che i Bucs dopo un solo anno hanno lasciato la AFC West e sono stati trasferiti nella NFC Central dove sono rimasti fino al riallineamento del 2002 che li ha visti passare alla NFC South. Sono state solamente 8 le sfide tra le due squadre in regular season, ed i Raiders guidano la serie 6-2 anche se ai Buccaneers è andata l'ultima sfida giocata ad Oakland nel 2012. In postseason le due squadre si sono sfidate solamente una volta, al Super Bowl XXXVII a San Diego, e i Bucs dell'ex Jon Gruden hanno umiliato 48-21 i pur fortissimi Raiders di Rich Gannon, Jerry Rice e Tim Brown.


2016 - L'ANNO DELLA RINASCITA?
Come dicevamo all'inizio i Raiders erano indicati da tanti esperti durante la offseason come la probabile sorpresa della stagione.

Una squadra giovane e ricca di talento, costruita con pazienza grazie agli ultimi ottimi Draft che hanno portato ad Oakland campioncini come Khalil Mack, Derek Carr, Gabe Jackson e Amari Cooper e rinforzata con intelligenti acquisizioni in Free Agency (il C Rodney Hudson, il LT Donald Penn, il WR Michael Crabtree e i già citati Osemele, Irvin e Smith).

I Silver & Black hanno un record di 5-2, ottenuto grazie a quattro vittorie in trasferta, hanno un attacco che è attualmente ottavo nella NFL per punti fatti e capace di fiammate spettacolari grazie a Carr e ai suoi ricevitori Cooper e Crabtree, eppure a guardare le partite si capisce subito che il record nasconde gran parte della verità.

E' vero che l'attacco dei Raiders è capace di fare scintille ma è altrettanto vero che è anche capace di diventare anemico e prevedibile per lunghi tratti di partita. I Raiders hanno la brutta tendenza a non chiudere le partite quando ne hanno l'occasione, consentendo agli avversari di riaprirle. Se frugate la lista chiamate del cellulare di un qualunque tifoso dei Raiders troverete molto probabilmente il numero della guardia medica tra quelli più frequentemente usati. La frase che riassume questo inizio di stagione è "se continua così non arrivo a fine anno!".

Se l'attacco nero-argento in queste sette partite ha avuto degli alti e bassi la difesa ha avuto degli assurdi picchi negativi che hanno ricordato le indegne prestazioni tipiche di molte uscite dei Raiders di quest'ultimo decennio. Attualmente i Silver & Black sono ultimi nella lega per yard totali concesse agli avversari (una media di 430.4 a partita), per yard su passaggio concesse (302.1 a partita) e per yard concesse di media ad azione (6.7). Non va molto meglio contro le corse dove occupano la ventottesima posizione con 128.3 yard concesse di media.

Prima della decente prestazione contro dei Jacksonville Jaguars onestamente impresentabili i Raiders erano stati umiliati in casa dai Kansas City Chiefs. Ad inizio stagione il neoacquisto Sean Smith, ritenuto da tutti un ottimo CB per quanto fatto finora in carriera, sembrava un bidone e solo ultimamente sta recuperando un po' di credibilità. Il front seven, nonostante la presenza di Khalil Mack e Bruce Irvin, è spesso incapace di mettere pressione al QB avversario rendendo ancora più vulnerabile una secondaria ancora non affiatata dato che composta per tre quarti da giocatori che non avevano mai lavorato insieme.

I Raiders 2016 hanno una difesa inesperta e ancora grezza; il talento c'è e a tratti si vede ma gli errori sono ancora troppi sia nelle letture, sia nella comunicazione fra reparti, sia nell'esecuzione. Davvero troppi i big play concessi, le amnesie collettive e i tackle mancati.

Davvero troppe anche le penalità commesse dalla squadra. I Raiders sono ultimi per infrazioni commesse e penultimi per yard regalate agli avversari per via dei falli.

Al momento per vincere i Raiders hanno spesso necessità di fare più punti degli avversari in quanto sono la maggior parte delle volte incapaci di fermare l'attacco avversario.

Il coaching staff è sospetto. La squadra ha assorbito la grinta di Del Rio e non si arrende; quando è sotto nel punteggio lotta per recuperare e ogni tanto riesce nel comeback. I Raiders degli anni passati non avevano questa grinta e avrebbero sicuramente perso diverse delle partite che i Silver & Black versione 2016 sono riusciti a conquistare. I dubbi più grandi sono però sull'offensive coordinator Bill Musgrave, spesso troppo conservativo e prevedibile, e soprattutto sul defensive coordinator Ken Norton Jr., che non riesce a mettere una pezza definitiva alle falle difensive.

I punti di forza più evidenti della squadra sono il QB Derek Carr, sempre più sicuro di sé e sempre più efficace, e i suoi WR Michael Crabtree e Amari Cooper. Un grande grazie va detto però alla linea offensiva, capace di concedere solo 7 sack in stagione (miglior risultato al momento nella NFL). C'è ancora un po' di lavoro da fare nel run blocking, ma i risultati 2016 sono già migliori di quelli degli anni passati (i Raiders sono tredicesimi con una media di 114.9 yard su corsa a partita).

In difesa ci sarebbero da trovare delle soluzioni alternative che permettano ai pass rusher nero-argento di mettere le mani addosso al QB avversario più spesso. Difficile trovare dei veri punti di forza; il CB David Amerson si è dimostrato a tratti ottimo in copertura ma molto vulnerabile contro le corse. Un aspetto molto positivo è che la differenza tra palle recuperate e palle perse segna un ottimo +8.

Il punto debole... mettiamola così, i Raiders non hanno ancora una soluzione al problema del MLB. Non hanno preso nessuno durante la Free Agency perché ritenevano che Ben Heeney nel suo secondo anno potesse ricoprire quel ruolo con successo. Nel Draft hanno scelto un LB con poca esperienza all'interno, Cory James da Colorado State, solo al sesto round, con l'intenzione di insegnargli il mestiere.

Appurato che Heeney non rappresentava la soluzione il coaching staff ha buttato James nella mischia e inizialmente il rookie ha fatto molto bene. Nella partita contro i Jaguars tuttavia James è finito misteriosamente in panchina e al suo posto ha giocato tutta la partita l'ex Redskins Perry Riley Jr.. Inutile dire che è difficile avere una idea di chi giocherà titolare contro i Bucs.

Un altro aspetto su cui ci sarebbe da lavorare tanto è il coinvolgimento dei TE nelle azioni di passaggio. Molto spesso il TE non è proprio preso in considerazione dagli schemi di Musgrave. C'è da dire che la grande promessa Clive Walford sta al momento deludendo ed anche cotro i Jaguars ha commesso un gravissimo drop in end zone.

SITUAZIONE INFORTUNI
I Raiders durante la preseason hanno subito un solo infortunio significativo. Il DL titolare Mario Edwards Jr. è stato messo almeno temporaneamente nella IR e ancora non sembra del tutto ristabilito.

Nel corso della stagione sono poi caduti il già citato Ben Heeney e soprattutto il TE Lee Smith, uno dei più affidabili blocking TE della NFL. I Raiders, non avendo un TE nel roster capace di fare quello che faceva Smith, stanno usando soluzioni alternative. Non stupitevi se domenica vedrete spesso l'OL Denver Kirkland (numero 79) schierato come blocking TE. Kirkland sta facendo molto bene e il primo TD di Latavius Murray contro Jacksonville è in gran parte merito suo (https://twitter.com/GipsySafety/status/790400243653222400).

Dopo due partite saltate per un problema alle dita del piede è tornato in campo il RB Latavius Murray ed ha subito segnato 2 TD. I suoi backup sono due rookie, la scelta del quinto round da Texas Tech DeAndre Washington e la gemma trovata tra gli undrafted Jalen Richard. Preparatevi a veder ruotare i tre e magari anche il FB Jamize Olawale anche se Murray dovrebbe portare la maggior parte del carico.

I Raiders hanno dovuto cambiare spesso RT in questa prima metà della stagione. Il titolare Menelik Watson è stato spesso infortunato ed è tornato ad allenarsi questa settimana così come il rookie backup Vadal Alexander. Al momento sta giocando Austin Howard che non è stato sempre all'altezza della situazione. Sarà interessante vedere nel corso della settimana come evolverà la situazione.




ASPETTATIVE
La partita contro i Buccaneers non sarà certamente facile ma una vittoria è di vitale importanza per i Raiders. Dopo la doppia trasferta in Florida i Silver & Black ospiteranno infatti al Coliseum di Oakland i rivali Denver Broncos, con i quali al momento si dividono il primo posto nella AFC West.

Per arrivare ai playoff un record positivo potrebbe non bastare in una Division che ha due squadre solide come Broncos e Chiefs. I Raiders devono assolutamente vincere contro squadre con tutto il rispetto sulla carta abbordabili come i Buccaneers.

La speranza è che oltre alla vittoria arrivi anche una bella prestazione, perché giocare bene dà morale e una squadra con talento se inizia a credere in sé stessa può davvero superare ostacoli all'apparenza insormontabili.

I Raiders 2016 sono certamente immaturi, ma sono affamati di successo e sono pronti a lottare. Se si riuscirà a limare alcuni aspetti sarà possibile dare alla Raider Nation qualcosa per cui gioire già da quest'anno.

PRONOSTICO
Non mi piace fare pronostici ma se la testa mi dice che i Raiders possono battere questi Bucs la pancia mi dice che qualcosa andrà storto. Dico Tampa Bay, sperando ovviamente di essere smentito.

Grazie a starbucs per avermi ospitato e un saluto a tutti i lettori di "Con il coltello tra i denti...". Vi auguro che i Bucs possano tornare finalmente a darvi tante soddisfazioni, magari non da questa domenica! Speriamo in ogni caso che sia una bella partita, ben giocata da entrambe le squadre.

lunedì 24 ottobre 2016

Parola al tifoso: l'opinione di Chris (ex Freeman 80)


Il commento relativo alla partita di ieri postato da Chris (tifoso Bucs assiduo frequentatore del blog con il nick di “Freeman 80”) mi è sembrato interessante e molto circostanziato e mi è parso opportuno dargli maggiore visibilità. Di seguito, le sue riflessioni relativamente alla bella W ottenuta da Tampa Bay a San Francisco. La foto qui sopra, invece, l'ha pubblicata sulla pagina facebook del blog un altro tifoso, Fabio "Pegli", supporter della "vecchia guardia" con cui condivido una comune ed inguaribile passione per il white and orange...


La cosa che più mi piace è che sia stata una vittoria convincente nella quale è stato evidente che siamo stati superiori. Ok, i 49ers saranno quel che saranno...ma noi siamo senza Martin e Sims, senza VJ, senza Ayers e senza McDonald. Sono 4 starter e un giocatore importante per il passing game. Per quello, aver vinto in maniera convincente è stato importante.

In questa stagione dobbiamo continuare il processo di crescita. Per poter essere competitivi, tra una season o 2, non solo per un posto ai PO ma magari per qualcosa in piu. Dobbiamo migliorare tanti aspetti, ma l'ossatura della squadra è giovane e promettente. Personalmente non concordo con chi diceva che resteremo sempre una squadra di terza fascia (pur rispettandone l'opinione).

Io credo che il sistema della NFL (ma dello sport americano in genere) sia un sistema che tenda a riportare verso l'equilibrio, ma poi dipende dall'abilità dei Front Office. Licht fin qui ha fatto bene e male. A mio avviso più bene che male. E secondo me se analizziamo il nostro roster, siamo una squadra che non va smontata ma migliorata. E bisogna tenere presente che alcuni miglioramenti sono da cercare nello sviluppo dei giocatori che abbiamo piuttosto che nella loro sostituzione.

Abbiamo una buona OL. Non mi sembra piu quel colabrodo di qualche anno fa che in compenso non apriva manco mezzo buco per le corse. Donovan Smith viene spesso criticato ma personalmente non capisco. Non lo vedo battuto regolarmente. Certo, a volte succede, ma come a tutti nella NFL. Marpet e Dotson sul lato dx sono molto validi. Hawley a me piace molto e trovo che Evan Smith stia facendo un buon lavoro quando chiamato in causa. A parte Hawley, il resto sono giocatori legati a noi ancora a lungo e che (alcuni) hanno anche margini di miglioramento che arriveranno con l'esperienza.

Evans e Winston sono imo 2 talenti assoluti.

In difesa la DL al completo è competitiva e va considerato che Spence è un rookie al quale serve mettere su un po di massa ma le basi ci sono. David e Alexander sono 2 lb fantastici. Veloci e gran colpitori. Certo, Kwon sbaglia ancora qualche placcaggio, ma la base di partenza è ottima.

Poi voglio fare qualche nome tra quelli che, nel complesso della stagione, stan mostrando segni importanti di crescita.

Kevin Pamphile. Oggi come oggi sta sostituendo Sweezy e lo sta facendo bene al punto che molti degli analisti NFL si chiedono perche abbiamo dato tutti quei soldi all'ex Seahawks. Personalmente sono curioso di vedere J.R. all'opera ma devo anche dire che Pamphile è stato un quinto giro speso molto bene.

William Gholston. Altro quinto giro che ha pagato molto. Giocatore cresciuto esponenzialmente nelle ultime 2 seasons. Non è uno speed rusher ma è fortissimo sulle corse. Spero che presto arrivi il rinnovo per lui (che non dovrebbe nemmeno arrivare a cifre esagerate). Pedina fondamentale per la nostra DL anche se magari non appariscente come altri.

Bradley McDougald. La stagione di Bradley è stata di alti e bassi fin qui. Tuttavia anche lui mi sembra si stia trovando man mano piu a suo agio con gli schemi di Mike Smith (perchè non dimentichiamo che il sistema difensivo è stato completamente modificato...di nuovo). E' un buon placcatore e ha abilità di playmaking. Personalmente credo molto in questo ragazzo.

Non mi esalto per 2 vittorie di fila arrivate con squadre piu in difficoltà di noi. So che ci sono dei limiti anche tra i buoni giocatori che ho citato e so che è necessario una crescita da parte loro... crescita che non è scontato che arrivi.

Però, io dico che lavorando su questo gruppo, con qualche innesto fortunato, non c'è motivo per cui non possiamo ambire ad essere qualcosa in più di una squadra da terza fascia.

Chris
(ex Freeman 80... è il momento di cambiare nick ahahah)

Bucs in rimonta, terza W in archivio!


Era iniziata nel peggiore dei modi la partita dei Bucs al Levi's Stadium: subito in svantaggio per 0-14 contro un avversario non irresistibile ma abile nello sfruttare nel migliore dei modi gli errori di Tampa Bay (un 4th and 1 non convertito, un intercetto di Winston) e intenzionato a porre fine a una striscia di 5 sconfitte consecutive.

Ma a partire dal secondo quarto è andata in scena tutta un'altra partita.

In attacco i Bucs hanno iniziato a macinare yards, sia sulle corse con un ottimo Jacquizz Rodgers che ha replicato la brillante prestazione del Monday Night (per lui 154 yards in 26 portate) sia sui passaggi con il duo Winston-Evans autori anche stasera di ottime giocate e di un'intesa sempre migliore.

E anche in difesa non sono mancate le azioni importanti, decisive a cambiare l'inerzia del match a favore dei Bucs. Intercetti, fumble e sack, era da parecchio tempo che non si vedeva una difesa di Tampa Bay così "viva" e aggressiva.

Chiaramente in tutto ciò non va dimenticato il valore assai modesto dell'avversario: davvero brutti questi '49ers, con poche idee e anche piuttosto confuse. Inguardabili in difesa e con pochissima fantasia in attacco, al di là delle estemporanee corse di Kaepernick.

Ad ogni modo, vincere a San Francisco sia pure contro una "nobile decaduta" come sono gli attuali '49ers, è sempre una bella iniezione di fiducia, e la seconda W consecutiva in trasferta porta il record dei Bucs su un confortante 3-3. Considerato che i Saints e i Falcons hanno perso, la NFC South è decisamente aperta a tutte le possibilità...

La stagione è dunque ancora apertissima, e ritrovarsi a novembre senza dover già pensare al prossimo draft ma a battere i Raiders per portarsi su un record vincente mi sembra già un buon risultato, sul quale un po' tutti credo avremmo messo la firma ad inizio stagione.

Soprattutto considerando che sono ancora molti i giocatori importanti fermi ai box per infortuni vari, dai due RB Martin e Sims al DE Ayers, al WR Jackson. per fortuna stasera è rientrato Gerald McCoy (e si è sentita la sua presenza nel cuore della DL) speriamo che contro i Raiders l'infermeria continui a svuotarsi.

Per chiudere, le ormai immancabili righe dedicate a Roberto Aguayo: 4/4 per lui negli XP anche se uno è stato un palo-gol, mentre nei FG ha chiuso con 2/3, realizzando dalle 38 (sfiorando pericolosamente il palo) e dalle 37 (calcio "pulito" in mezzo ai pali) e sbagliando abbastanza nettamente quello dalle 50 yards. In definitiva, il solito match di Aguayo, un kicker al momento mediocre ma che si spera possa migliorare nelle rimanenti dieci partite...  

E adesso, dopo esserci gustati la bella W di San Francisco, speriamo di proseguire la striscia vincente con la prima W casalinga del 2016, contro quegli Oakland Raiders a cui è legato il momento più bello della storia dei Bucs: la magica notte di San Diego del 26/01/2003 quando i ragazzi in Red and Pewter allenati da Jon Gruden dominarono il Super Bowl n.37 superando quelli in Silver and Black per 48-21...

sabato 22 ottobre 2016

Ayers, Martin e McDonald assenti a San Francisco

Dall'infermeria dei Bucs continuano a giungere notizie non particolarmente confortanti. L'ultimo "bollettino medico" emesso ieri prima della partenza della squadra per San Francisco ha infatti reso noto che tre elementi non saranno disponibili per il match con i '49ers (il DE Robert Ayers, il RB Doug Martin e il DT Clinton McDonald) ed è in forse ("questionable") il ritorno sul terreno di gioco di Gerald McCoy.

Dovrebbero invece rientrare il TE Stocker, il WR Shorts, il C Hawleye il CB Adjei-Barimah, tutti quanti alle prese con problemi fisici ma in via di guarigione.

Senza dimenticare che, da qui al termine della stagione, i Bucs dovranno rinunciare a giocatori importanti quali il WR Vincent Jackson e il RB Charles Sims, oltre al fatto che due elementi non marginali della Defensive Line - i DE Jacquies Smith e George Johnson - nel 2016 non giocheranno nemmeno un singolo snap.

Infine ci sarebbero anche i "lungodegenti" inseriti nella "PUP list", che si spera possano rientrare il prima possibile, e cioè il WR Louis Murphy e l'OG J.R. Sweezy,

Esaurito l'aspetto "medico" e passando a questioni più tecniche, domenica i Bucs scenderanno in campo in California, contro quei San Francisco '49ers che non stanno certo attraversando un buon momento di forma, reduci dalla batosta di Buffalo (45-16 per i Bills) e che hanno una striscia aperta di 5 sconfitte consecutive, dopo l'esordio vincente nell'opener stagionale contro i Rams.

Sarebbe importante che i Bucs, pur a ranghi ridotti per infortuni di ogni tipo, riuscissero ad allungare la striscia perdente di SF a quota 6; una eventuale vittoria in California, la seconda consecutiva in trasferta dopo la W di Charlotte dello scorso Monday Night, darebbe entusiasmo all'ambiente, riporterebbe il record W-L di Tampa Bay in parità sul 3-3 e - in attesa del rientro dei tanti infortunati - consentirebbe di guardare alla seconda parte della stagione con un minimo di fiducia.

giovedì 20 ottobre 2016

Doug Martin non migliora, firmato il RB Antone Smith

Dopo la brutta notizia relativa a Vincent Jackson, che contro i Panthers ha disputato la sua ultima partita del 2016, si sperava in qualche novità confortante relativamente al RB Doug Martin, che ha saltato le ultime tre partite per infortunio e che sembrava potesse rientrare sin dal prossimo match di San Farncisco.

Purtroppo non sarà così: nel corso di una conferenza stampa coach Dirk Koetter ha dichiarato che il rientro di Martin non è imminente e al momento non è dato sapere quando Doug potrà tornare a correre su un campo di football.

In altre parole, anche a San Francisco il gioco su corsa sarà tutto sulle spalle di Jacquizz Rodgers, peraltro reduce dal brillante Monday Night in cui ha corso per ben 101 yards. Rodgers sarà affiancato dal rookie Peyton Barber e dall'ultimo arrivato in casa Bucs: il RB veterano Antone Smith.

Si tratta di una vecchia conoscenza di coach Koetter, dato che Antone Smith ha militato nei Falcons proprio quando l'attuale HC dei Bucs ricopriva il ruolo di Offensive Coordinator di Atlanta. Speriamo che Antone Smith possa dare una mano al reparto dei RB, che purtroppo, considerato che Doug Martin non migliora e che Charles Sims è in IR, come si diceva al momento può contare su un solo elemento, quel Jacquizz Rodgers arrivato a Tampa un po' per caso all'inizio della stagione e che adesso è diventato elemento imprescindibile dell'attacco dei Buccaneers.

mercoledì 19 ottobre 2016

Vincent Jackson inserito in IR, ginocchio KO

Stagione finita per il WR Vincent Jackson, inserito in Injured Reserve per un infortunio ai legamenti del ginocchio.

Il problema era emerso nel corso del monday night contro i Carolina Panthers; successivi accertamenti hanno confermato la gravità del problema che mette la parola fine alla stagione - e forse alla sua avventura in maglia Bucs - per il WR #83.

Se è vero che Vincent Jackson stava disputando una stagione sin qui sottotono, con solamente 15 ricezioni per 173 yards nel corso delle prime cinque partite, si trattava comunque di un bersaglio importante per Jameis Winston.

Speriamo adesso che possa ritornare rapidamente disponibile il WR Cecil Shorts, e che l'altro WR Louis Murphy possa essere "ripescato" dalla PUP list. E soprattutto, che si mantengano in salute Mike Evans e Adam Humphries, di fatto gli unici due veri WR attualmente a disposizione di Winston.

venerdì 14 ottobre 2016

Il rookie FB/TE Dan Vitale firma per i Cleveland Browns

Il FB/TE rookie Dan Vitale non è più un elemento dei Tampa Bay Buccaneers. Il giocatore faceva parte della Practice Squad dei Bucs, ma i Cleveland Browns, avendogli offerto un posto nel roster dei 53, lo hanno in questo modo "strappato" a Tampa Bay.

Personalmente avrei gradito vedere questo rookie da Northwestern su un campo d football con la maglia di Tampa Bay, ma il ragazzo a Tampa non ha mai avuto spazio, tanto che i Bucs lo avevano già tagliato alla vigilia della stagione per poi rifirmarlo quando i Buffalo Bills lo avevano a loro volta rilasciato per problemi fisici ad una spalla.

Per un rookie che saluta i Bucs, eccone un altro che vede premiata la sua prestazione nel match di lunedì con i Panthers con il riconoscimento di "Clutch Performer of the Week". A chi è andato il premio? Ma all'ineffabile kicker Roberto Aguayo, che con il FG realizzato a tre secondi dal termine del monday night di Charlotte che ha regalato ai Bucs la vittoria, è riuscito a trasformare una prestazione sin lì pessima, in una partita da ricordare...

martedì 11 ottobre 2016

Orgoglio e buona sorte: i Bucs espugnano Charlotte!





















Per uno spettatore "neutrale" il Monday Night tra Panthers e Buccaneers forse non sarà stato un match entusiasmante, ma per chi tifa Tampa Bay espugnare Charlotte, peraltro in un Monday Night, rappresenta sempre una gran bella soddisfazione, anche se su questa partita vinta da Winston e soci per 17-14 gli argomenti di discussione davvero non mancano...

Orgoglio e buona sorte, a mio avviso, sono stati gli "ingredienti" alla base della W di Tampa Bay.

"Orgoglio" perché nonostante una squadra decimata dagli infortuni (ieri mancava in pratica l'intera linea difensiva e i due RB titolari), i "superstiti" scesi in campo hanno dato il 110%, mettendo anche a segno giocate importanti (i due intercetti di Hargreaves e Grimes, il fumble di Anderson lanciato verso al chiusura del down) e chiudendo con un margine positivo di +4 alla voce  turnovers a cui non eravamo abituati da tempo...

"Buona sorte" perché i Panthers affrontati ieri sera erano privi del loro uomo-guida, Cam Newton, e il Derek Anderson che lo ha sostituito è stato - in buona sostanza - l'MVP dei Tampa Bay Buccaneers!

I due intercetti lanciati da Anderson ed il suo sanguinoso fumble hanno avuto un peso decisivo per l'esito finale del match, insieme a penalità gravi (di cui una decisiva, proprio nel finale di partita) commesse dai suoi compagni di squadra, ed errori assortiti che hanno contribuito non poco alla vittoria dei Bucs. Per dire, lo stesso Olsen, il fenomenale TE di Carolina, pur in un match quasi perfetto ha però commesso un paio di drop davvero inusuali per lui.

E poi, apriamo l'inevitabile capitolo Roberto Aguayo...

Fino a tre secondi dalla fine del match, il 99,99% dei tifosi dei Bucs se lo sarebbe mangiato il kicker da FSU, lui e il suo inaccettabile 2/4 nei tentativi di FG; con errori inammissibili per un kicker NFL dalle 33 e dalle 46 yards.

Poi, gli Dei del football hanno deciso di concedere una ulteriore possibilità a questo ragazzo dagli ormai acclarati limiti tecnici e da quelli psicologici forse ancora più profondi: face mask di Ealy ai danni di Rodgers, 15 yards guadagnate grazie ad una flag, ed ecco che per Aguayo si presenta la possibilità di andare a calciare, a tre secondi dalla fine, il FG della vittoria dalle 38 yards anziché dalle 53 (non esattamente la stessa cosa....).

Aguayo l'infila incredibilmente tra i pali, e se per un Kicker NFL sarebbe ordinaria amministrazione infilarlo dalle 38 yards, diciamo che lo è un po' meno per l'ex K di FSU: significativa, a questo proposito, l'inquadratura della ESPN sulla sideline dei Bucs prima che Aguayo calciasse il FG decisivo, con i giocatori immersi nelle preghiere più accorate per ingraziarsi i favori dei sopra citati Dei del football...

Roberto Aguayo segna, i Bucs espugnano Charlotte, e si va al "bye" con un record di 2-3 (e con un 2-0 nella divison frutto di due vittorie corsare) che tutto sommato non è nemmeno malaccio, anche se sarà pressoché impossibile sperare in qualcosa che possa essere meglio di un eventuale record finale di 8-8.

Da segnalare, a livello di prestazioni dei singoli, l'ottima partita di Jacquizz Rodgers, il terzo RB che ieri sera è diventato il "cavallo da tiro" per i Bucs, con 30 portate e 101 yards. Per quel che riguarda Winston, reduce da prestazioni non brillanti, ieri è partito piano, un po' sotto traccia, ed era chiaro che Koetter voleva evitare di fargli lanciare palloni rischiosi tanto che nei primi due quarti Tampa Bay ha quasi sempre preferito il gioco sulle corse.

Poi Winston è cresciuto nel rendimento, ha trovato Evans e Brate con continuità, e finalmente ha chiuso un match senza avere lanciato intercetti, e senza grosse sbavature da rimarcare. Sempre molto presente Mike Evans, e sempre un po' latitante Vincent Jackson... Interessante anche il duello tra il rookie dei Bucs, il CB Hargreaves, e il WR dei Panthers, Benjamin. Nonostante la stazza notevolmente inferiore Hargreaves si è comunque difeso bene, tra l'altro risultando decisivo nel primo intercetto, deviando il pallone lanciato da Anderson proprio a Benjamin.

Godiamoci dunque la seconda W stagionale, pur consapevoli del fatto che ieri ci è andato bene davvero tutto: vincere un monday night, in trasferta, schierando una squadra ampiamente rimaneggiata, contro i rivali divisionali dei Panthers, grazie ad un FG di Aguayo a 3 secondi dalla fine, beh.... più di così non rimaneva che sbancare il superenalotto! ;-)

lunedì 10 ottobre 2016

Stagione conclusa per il RB Charles Sims, inserito in IR

In  attesa del monday night che i Bucs disputeranno tra poche ore contro i Carolina Panthers, dalla infermeria di Tampa Bay arrivano notizie sempre più negative.

Il RB Charles Sism non solo non giocherà questa notte, ma è stato inserito nella Injured Reserve, il che vuol dire stagione praticamente conclusa per il backup di Doug Martin, a meno che i Bucs non utilizzino proprio con Sims l'unica possibilità che ogni squadra ha di ripescare dalla IR un giocatore infortunato.

Il colpo ricevuto da Sims sul ginocchio nel match di domenica scorsa contro i Broncos non sembrava particolarmente grave, al punto che il giocatore sembrava dovesse saltare, nel peggiore dei casi, solo la partita con i Panthers, e invece...

Il posto di Sims è stato preso a roster da un altro RB, Russell Hansbrough, promosso dalla practice squad. Insieme a Jacquizz Rodgers e Peyton Barber, Hansbrough andrà a comporre il trio di RB dei Bucs, in attesa del rientro, quanto mai essenziale, di Doug Martin.

venerdì 7 ottobre 2016

Bucs e Panthers alle prese con l'emergenza infortuni

Tampa Bay e Carolina sono accomunate, oltre che da un pessimo inizio di stagione e dal medesimo record negativo (1-3) anche da una vera e propria emergenza infortuni.

Entrambe le squadre hanno infatti le rispettive infermerie stracolme, ed è probabile che molti degli protagonisti dei due team saranno costretti ad assistere dalla sideline al monday night in programma a Charlotte.

Dal "bollettino medico" diramato oggi dai Bucs si nota come ben sette giocatori non si siano allenati:
RB Doug Martin (hamstring), 
RB Charles Sims (knee),
WR Cecil Shorts (hamstring), 
DT Gerald McCoy (calf), 
DE Noah Spence (shoulder), 
DE Robert Ayers (ankle), 
DT Clinton McDonald (hamstring).

Di solito chi non è in grado di allenarsi di venerdì difficilmente riesce poi ad essere disponibile per il match domenicale; è vero che giocando di lunedì c'è un giorno in più per recuperare, ma è molto probabile che i Bucs saranno costretti ad affrontare Carolina con due reparti praticamente azzerati (RB e linea difensiva), sperando che i seguenti cinque elementi che si sono allenati in maniera limitata:
S Keith Tandy (calf), 
TE Luke Stocker (ankle), 
C Evan Smith (back), 
CB Brent Grimes (hamstring),
TE Brandon Myers (hip) 
possano invece farcela a recuperare per lunedì.

Come si diceva, anche in casa Panthers però l'infermeria è piena: sono cinque i giocatori che oggi non si sono allenati, e non si tratta proprio di elementi di secondo piano:
QB Cam Newton (concussion)
OT Michael Oher (concussion)
CB James Bradberry (foot)
DT Vernon Butler (ankle)
RB Jonathan Stewart (hamstring)

Affrontare eventualmente i Panthers senza Cam Newton dovrebbe essere un vantaggio per Tampa Bay, ma con tutti i migliori elementi della linea difensiva acciaccati (da McCoy al rookie Spence, da Ayers a McDonald), è probabile che il backup di Newton, quel Derek Anderson  che già negli anni scorsi giocò ottime partite contro i Bucs, trascorrerà un tranquillo lunedì sera in cui avrà tutto il tempo necessario per trovare bersagli affidabili quali i vari Olsen e Benjamin...

martedì 4 ottobre 2016

John Hughes, un DT per la linea difensiva dei Bucs

In seguito ai numerosi infortuni che nel corso della partita con Denver hanno colpito la linea difensiva, i Bucs hanno inserito un nuovo giocatore a roster.

Si tratta di John Hughes, DT, che dopo essere stato scelto al terzo giro del draft 2012 dai Browns ha disputato con Cleveland quattro campionati, a cui è seguita una breve esperienza con New England.

La linea difensiva di Tampa Bay è stata letteralmente decimata dagli infortuni in questo inizio di stagione, a cominciare da quelli a lungo termine che hanno fatto chiudere la stagione con largo anticipo a George Johnson e a Jacquies Smith.

E poi i tanti - più o meno lievi - problemi fisici che hanno colpito Robert Ayers nel match di Arizona e, domenica scorsa, McCoy , il rookie Spence e McDonald.

Nei prossimi giorni conosceremo meglio l'entità degli infortuni di McCoy e soci, ad ogni modo era necessario inserire qualche nuovo elemento per aumentare la profondità di una linea davvero ridotta ai minimi termini. Sembra comunque che il problema al polpaccio per McCoy e quello alla spalla per Noah Spence difficilmente consentiranno ai due giocatori di scendere in campo nella prossima partita contro i Panthers,

Un veterano come John Hughes potrebbe trovare ampio spazio nel Monday Night in programma a Carolina lunedì prossimo, considerato il fin troppo ampio utilizzo che i Bucs sono stati costretti a fare domenica scorsa di undrafted rookie quali DaVonte Lambert e Channing Ward, prospetti anche di un certo interesse ma non attualmente in grado di fornire un impatto rilevante.

In uscita, dal roster dei 53, si registrano invece due tagli: quelli del WR Freddie Martino e del LB Josh Keyes.

lunedì 3 ottobre 2016

Anche con Denver non c'è storia, altro KO per i Bucs

Contro i Campioni in carica dei Denver Broncos si sperava di assistere ad un match combattuto ed equilibrato, e invece i Bucs sono rimasti in partita per poco più di un quarto.

Il grande protagonista della partita è stato l'ex di turno, il CB Aqib Talib, che ha intercettato per ben due volte Winston, ed i cui palloni recuperati sono stati trasformati in altrettanti TD dai suoi compagni dell'attacco.

Per buona parte del match i Broncos hanno dovuto rinunciare al loro QB starter, messo KO da un sack di McDonald, ed ha fatto il suo esordio in NFL il QB rookie Paxton Lynch.

Purtroppo la difesa dei Bucs, peraltro decimata da infortuni che hanno messo KO Gerald McCoy e Noah Spence, non è mai riuscita a limitare Lynch, che con la freddezza di un veterano ha guidato la sua squadra ad una tranquilla vittoria.

Anche ieri al RJS si è ripetuta la lunga pausa di oltre un'ora a causa di una tempesta tropicale che si è abbattuta sullo stadio, ma al momento dell'interruzione la partita era ormai decisa, con i Broncos che avevano ampiamente preso il largo.

Oltre all'opaca prestazione di Winston, da segnalare una linea offensiva in netta difficoltà, cosa prevedibile contro la fortissima difesa dei Broncos, che ha anche limitato in maniera netta i guadagni sui tentativi di corsa di Sims e Rodgers.

In quanto alla difesa dei Bucs, si sono visti i soliti limiti della secondaria mentre la linea, che aveva iniziato bene mettendo spesso sotto pressione Siemian, una volta decimata dagli infortuni ha consentito a Lynch di giocare in estrema scioltezza, dando al QB rookie di Denver tutto il tempo necessario per selezionare il ricevitore più libero.

Per concludere, altra brutta prestazione dei Bucs che va in archivio, e più si va avanti nella stagione - ormai si è già disputato un quarto di campionato - più i Bucs sembrano lontani parenti del brillante team che esordì ad Atlanta con un bella vittoria.

Vediamo adesso cosa accadrà lunedì prossimo nel quasi proibitivo - almeno sulla carta - monday night in trasferta contro i Panthers, altro team in netta difficoltà che ieri è stato travolto proprio dai Falcons.