martedì 31 gennaio 2012

Greg Schiano vuole Butch Davis come DC?

Incominciano a circolare i primi nomi dei candidati a ricoprire gli importanti ruoli di OC e DC, in un coaching staff che Schiano dovrà ricostruire praticamente da zero, essendo stato smantellato del tutto quello che – disastrosamente – aveva lavorato con Morris nella stagione 2011.

Nei giorni scorsi era emerso l’interesse per l’allenatore dei WR dei Cardinals, John McNulty, a cui pare che Schiano avesse pensato come possibile OC, ruolo che McNulty aveva ricoperto proprio a Rutgers e sempre alle dipendenze del nuovo HC di Tampa Bay. Nulla da fare, però, dato che Arizona ha negato ai Bucs il permesso di fare un'offerta a McNulty.
Butch Davis

Secondo Peter King di SI, Greg Schiano sarebbe invece molto interessato a Butch Davis per il ruolo di Defensive Coordinator. Davis ha un curriculum importante, sia a livello di college (HC a Miami per 6 anni, con Greg Schiano come DC per due stagioni) che di NFL (DC a Dallas con cui vinse un SB, e poi HC a Cleveland). Non giovanissimo (60 anni compiuti), Davis potrebbe essere l’uomo di esperienza in grado di affrontare l’ardua impresa di ricostruire un reparto – la difesa di Tampa Bay – di cui attualmente rimangono solo macerie, dopo i disastri combinati da Morris proprio con il reparto di cui aveva la responsabilità diretta.

Vedremo nei prossimi giorni se queste voci si trasformeranno in qualcosa di più concreto, l’importante è che coach Schiano si circondi di persone di sua fiducia ma soprattutto di comprovato valore. E Butch Davis potrebbe essere il primo nome da cui ripartire per incominciare la difficile risalita dal burrone in cui l'ultima, terribile, stagione di Morris ha scaraventato la nostra squadra...

domenica 29 gennaio 2012

I primi commenti dei giocatori sul nuovo HC

Tutti coloro che seguono abitualmente i Bucs credo ricorderanno i commenti sempre entusiasti e l'incondizionato supporto che i giocatori di Tampa Bay hanno sempre riservato al loro ex allenatore, Morris, anche quando cercare di difendere le malefatte di Raheem era impresa più ardua che tentare di arrampicarsi su una parete di vetro...

Ebbene, a quanto pare i giocatori si sono dimenticati in fretta del loro "amicone", pronti a salire sul carro del nuovo HC, Greg Schiano. Per carità, tutto regolare e questo atteggiamento non sorprende più di tanto, ad ogni modo vediamo cosa hanno detto coloro che domenicalmente dovranno scendere in campo, a proposito del loro nuovo HC.
Greg Schiano e famiglia a One Buc Place

Da segnalare, il giorno della presentazione di Schiano a One Buc Place, la presenza anche di un grandissimo Bucaniere del recente passato, Mike Alstott, oltre a quella di attuali componenti del roster tra cui il QB Josh Freeman e il RB LeGarrette Blount.

Entusiasta Josh Freeman, che per essere presente a One Buc Place il giorno della presentazione di coach Schiano è saltato sul primo aereo disponibile per Tampa... queste le sue parole, dal Tampa Tribune: "To be honest, I think he's a great fit," Freeman said after the Bucs made Greg Schiano the ninth head coach in franchise history. "I'm rushing to the airport right now to catch a flight to Tampa, and I'm excited about the news. From everything I hear about him, he's the right guy. I can't wait to meet him."

Un giocatore dei Bucs che conosce molto bene Greg Schiano è Jeremy Zuttah, l'offensive lineman (che tra poco diventerà free agent) che al college ha giocato proprio a Rutgers, alle dipendenze di coach Schiano. Sempre dal Tampa Tribune, queste le parole di Zuttah: "He's a great coach," said Zuttah, who started 40 games for the Scarlet Knights before the Bucs selected him in the third round of the 2008 draft. "Coach Schiano believes in doing everything the right way, and the man's very energetic. More than that, he knows how to instill energy to his players. This is his first time as a head coach at the NFL level, and I'm confident he'll get the job done. We certainly ran the ball a lot in college," Zuttah said. "I'm not absolutely certain that will carry over at the NFL level, we'll have to see, but it's what we did at Rutgers. I can remember when he recruited me. Coach Schiano didn't make false promises. He had a vision for the program and he made you believe he would get the job done."

Oltre a Freeman e Blount, il giorno della presentazione di Schiano erano presenti a One Buc Place anche altri giocatori dei Bucs: Arrelious Benn, George Johnson (come Zuttah, anch'egli proveniente da Rutgers), Cody Grimm, Luke Stocker e Jeff Faine. Non c'era invece Kellen Winslow, che non ha però fatto mancare i suoi commenti sul nuovo HC, riportati da Pro Football Talk, e da cui emerge che Winslow avrebbe probabilmente preferito Rob Chudzinski come nuovo capo allenatore dei Bucs: "I was really hoping for Coach Chudzinski who I was with at Miami and Cleveland,” Winslow said. “But, you know, we got another guy in Greg Schiano who I know and heard he’s one of the best coaches people have been around. And he’s got a lot of enthusiasm and [is] real energetic so I’m excited, man.” So what does Winslow think about Schiano? “I’m happy with Greg Schiano,” Winslow said. “You know, I was just kinda hoping that it would be Chud. But Greg Schiano is fine with me, man."

Per chiudere, una "battuta" (involontaria, as usual...) dell'indimenticato Raheem Morris, direttamente dal Senior Bowl: a precisa domanda sul suo ex OC Greg Olson, Morris ne ha tessuto le lodi, segnalandone soprattutto la capacità di sviluppare i giovani giocatori: "He's great at developing young players", le parole del nostro ex Head Coach. Eh già, come no, infatti basta vedere come Olson ha sviluppato - ma all'indietro! - nella stagione appena trascorsa i giovani di belle speranze quali Mike Wiliams, LeGarrette Blount e soprattutto Josh Freeman, che erano stati affidati alle sue cure...

sabato 28 gennaio 2012

Buon lavoro, coach!

Greg Schiano nel corso della conferenza stampa
Buon lavoro, coach! Credo sia questo l’augurio che, di cuore, ogni tifoso dei Bucs voglia rivolgere al nuovo allenatore di Tampa Bay, Greg Schiano, presentato ieri ufficialmente a One Buc Place nel corso di una conferenza stampa.

Personalmente, l'impressione che mi ha fatto coach Schiano, che non conoscevo, è stata buona. A sentirlo parlare ricordava un po' Jon Gruden: parole ben scandite, concetti molto precisi e ribaditi con estrema decisione, finalmente sembrava di sentire parlare un VERO head coach e non - come capitava con il predecessore di Schiano - un allegro saltimbanco che esponeva teorie astratte quanto bizzarre, che si mangiava metà delle parole blaterando a raffica, che si inventava sciocchi neologismi (yungry...), che si copriva di ridicolo spesso e volentieri (l'autoproclamazione dei Bucs come miglior team della NFC dopo le prime risicate vittorie ottenute nel 2010, tanto per dirne una...) e che aveva un carisma pari allo zero assoluto.

Nessuno può prevedere cosa combinerà sul campo coach Schiano, e sappiamo benissimo che saranno solo i risultati, e in particolare il numero di vittorie ottenute, il giudice ultimo che dirà se la scelta di affidarsi all’ex coach di Rutgers sia stata una mossa abile ed astuta o solamente l’ennesima decisione sbagliata della famiglia Glazer.

Ad oggi, l’unica cosa che si può dire è che Schiano sembra una persona di buon senso ed assai motivata, e le referenze che può vantare sembrano essere quelle giuste per riportare sulla buona strada l’ambiente dei Bucs, visto che coach Schiano viene ritenuto un allenatore molto “rigoroso”, dal forte carattere, e che dovrebbe essere in grado di riportare ordine e disciplina in uno spogliatoio che, nel triennio di Morris, aveva deviato sempre più verso una “anarchia” divenuta negli ultimi tempi pressoché assoluta.

Adesso sarà molto importante vedere chi saranno i nuovi OC e DC, dato che a precisa domanda Schiano ha affermato che intende assumere sia un offensive che un defensive coordinator, affidando quindi la difesa a un allenatore specifico, nonostante lui stesso sia un coach di matrice prettamente difensiva, avendo ricoperto il ruolo di DC all’Università di Miami oltre a ruoli minori, sempre nel coaching staff difensivo, dei Chicago Bears.

In bocca al lupo a Greg Schiano, dunque. Con una sola certezza: che sarà comunque impossibile, per lui, fare peggio dei mille e mille disastri messi insieme da Raheem "sciagura" Morris nel suo dimenticabilissimo triennio... e comunque mi ha fatto davvero una strana impressione sentire parlare, nella conferenza stampa di ieri, un "vero" allenatore di football. Paragonata a quella del suo predecessore, l' "ars oratoria" di Schiano sembrava infatti quella di Al Pacino nei panni di coach Tony D'Amato in “Any given Sunday”!

venerdì 27 gennaio 2012

E' Greg Schiano il nuovo HC dei Bucs!

Il nuovo HC: Greg Schiano
Finalmente, da One Buc Place è arrivata la fumata bianca! Il nuovo Head Coach dei Tampa Bay Buccaneers è Greg Schiano, 46enne capo allenatore di Rutgers dal 2001 con un record complessivo di W-L di 68-67, ma vincente in sei delle ultime sette stagioni.

Per Schiano, che ha firmato un contratto di 5 anni con Tampa Bay, non si tratta della prima volta in assoluto nella NFL, anche se la sua precedente esperienza tra i PRO con i Bears risale a oltre dieci anni fa; a Chicago, Schiano aveva ricoperto il ruolo di assistente della difesa (96-97) e poi di DB coach (98).

A Rutgers, Schiano ricostruì praticamente da zero il “programma” di football, riuscendo a portare gli Scarlet Knights ad un buon livello di gioco e risultati, tanto che dal 2006 Schiano e i suoi Rutgers possono vantare un più che dignitoso record di 49-28.

Cosa combinerà Greg Schiano a Tampa? Solo il campo potrà dire se è stato saggio affidarsi a questo Coach praticamente esordiente in NFL e dal curriculum buono ma non particolarmente scintillante, anziché a “vecchi draghi” del calibro di Sherman e soprattutto Schottenheimer. Schiano ha buone referenze, soprattutto il coach dei Patriots Bill Belichick ha speso per lui ottime parole, però non è certo un nome, quello dell'ex HC di Rutgers, in grado al momento di infiammare gli animi e scaldare i tifosi...

Ad ogni modo, un caloroso benvenuto a Greg Schiano e un grosso in bocca al lupo per il difficile lavoro che lo attende. Adesso vediamo di completare in fretta, e bene, il coaching staff, visto che le scadenze imminenti (ed importanti) non mancano, dalla free agency al draft.

giovedì 26 gennaio 2012

26-01-2003: Bucs World Champions!

26-01-2003... sono trascorsi nove anni esatti dalla serata che tutti noi tifosi dei Tampa Bay Buccaneers ricorderemo per sempre: il primo Super Bowl giocato e vinto (e chissà se e quando ne potremo festeggiare un secondo) non si scorda mai! 
Per noi tifosi della "vecchia guardia", che ci eravamo avvicinati ai Bucs ai tempi "arancioni", quando anche arrivare a sfiorare i playoff era già un'impresa (a quei tempi di raggiungere la postseason neanche a parlarne: un po' come adesso, insomma) il trionfo di San Diego contro Oakland fu davvero qualcosa di magico, un sogno ritenuto sino a qualche anno prima del tutto irrealizzabile e che in qualche modo invece si concretizzava sul serio...

In realtà, tra la fine degli anni novanta e i primi anni duemila i Bucs di coach Tony Dungy erano una squadra "tosta", dalla eccellente difesa quanto dall'attacco non molto produttivo, che raramente riusciva a fare strada nei playoff, fermandosi spesso e volentieri al wild card game.
  
Poi, nel 2002, la grande rivoluzione. Con una mossa discutibile, poi rivelatasi vincente, i Glazer decisero di affidare la squadra a Jon Gruden, strappato ai Raiders in cambio di soldi e scelte dei futuri draft. E soprattutto, l'arrivo di free agent importanti quali i WR Keenan McCardell e Joe Jurevicius, ad affiancare il fuoriclasse - nonché "testa calda" - Keyshawn Johnson.

E così, ad una difesa già ottima e collaudata, che poteva contare su campioni quali Derrick Brooks, Warren Sapp, Simeon Rice, John Lynch, Shelton Quarles, e un giovane Ronde Barber, si aggiunse un attacco finalmente pericoloso e produttivo, con Alstott e Pittman per correre e la sopra citata batteria di WR per ricevere i passaggi di Brad Johnson, QB non eccelso ma decisamente di altra categoria rispetto ai suoi predecessori, i modesti Trent Dilfer e Shaun King.

E fu subito Super Bowl...
Quegli indimenticabili playoff del 2002 furono una vera e propria cavalcata trionfale per Tampa Bay. Entrata in gioco nel Divisional Game, Tampa Bay affrontò al RJS i San Francisco 49ers di Jeff Garcia. Fu una vittoria netta e mai in discussione, con i Bucs già avanti per 28-6 all'intervallo e in grado di controllare senza problemi il match nella seconda parte, chiudendo l'incontro sul 31-6.

Qualificati così per la finale della NFC, mancava un'altra vittoria ai Bucs per arrivare a giocarsi il Super Bowl n.37 con gli Oakland Raiders. Occorreva però una vera e propria impresa: espugnare Philadelphia, campo a dir poco ostico, e nonostante tutti i pronostici vedessero favoriti McNabb e soci, alla fine furono i Bucs a trionfare: 27-10 per noi, e biglietto staccato per la California: destinazione San Diego!

E così, siamo arrivati al 26 gennaio 2003. San Diego, Qualcomm Stadium, Super Bowl n.37. Raiders vs Buccaneers... i Bucs iniziano bene, il primo tempo termina con i ragazzi di Gruden avanti per 20-3, e nel secondo tempo Tampa Bay allunga... la partita però non è affatto finita, Oakland non si arrende e si avvicina pericolosamente... ma ci pensa Derrick Brooks a chiudere il match: un suo intercetto riportato in endzone spezza il tentativo di rimonta di Oakland e consegna di fatto il Vince Lombardi Trophy a Tampa Bay.

E' il trionfo, il Super Bowl n.37 va in archivio col punteggio di 48-21 per i Bucs... TAMPA BAY BUCCANEERS WORLD CHAMPIONS!... quella magica notte segnerà il punto più alto raggiunto dai Bucs nella loro Storia, ma anche - in un certo senso - l'inizio di un lento quanto inesorabile declino. Da allora, infatti, Tampa Bay non sfiorerà più le vette raggiunte quel 26 gennaio 2003, tanto che - ancora oggi - l'ultima vittoria dei Bucs nei playoff è proprio il Super Bowl di San Diego!

Riusciranno i nostri eroi a ritornare sul tetto del mondo, un giorno o l'altro? Oggi i tempi sono davvero "grami", ma nel football moderno basta davvero poco per trasformare un team pessimo in uno competitivo, i San Francisco 49ers di Harbaugh insegnano.... e quindi in alto i cuori e, ora e sempre, GO BUCS!

lunedì 23 gennaio 2012

Chip Kelly rifiuta l'offerta di Tampa Bay

Chip Kelly
Sembrava fatta, e invece è sfumato tutto proprio all’ultimo… nella giornata di ieri si era diffusa la voce secondo cui Chip Kelly, HC degli Oregon Ducks (il college da cui proviene LeGarrette Blount), era in procinto di siglare un contratto con i Glazer, per diventare il nuovo Head Coach dei Tampa Bay Buccaneers.

Rick Stroud, del Tampa Bay Times, dava quasi per fatto l’accordo, la cui chiusura sarebbe dovuta avvenire entro un paio di giorni: “Kelly met with the Bucs earlier this past week and both sides are hopeful an agreement can be reached in the next 24-48 hours.”

E invece no, contrordine: dopo che l’affare sembrava concluso, oggi Chip Kelly ha reso nota la sua intenzione di rimanere ad Oregon anche la prossima stagione, declinando così l’offerta per diventare il successore di Raheem Morris sulla sideline dei Bucs.

A quanto pare, Kelly aveva in pratica già raggiunto l’accordo coi Bucs, per poi cambiare idea e ritornare sui suoi passi. Questa la ricostruzione di un giornale locale dell’Oregon, lo Eugene Register-Guard:
“The source told The Register-Guard earlier Sunday night that Kelly had reached an agreement to become Tampa Bay’s head coach. “It’s done,” the source said. Just before midnight, Kelly changed his mind, telling the source: “I’m staying.” Kelly told one assistant coach Sunday night that he had been offered the Tampa Bay job, but Kelly told him he wasn’t certain what he would do.

Beh, se Kelly non era convinto di questa scelta, meglio che sia finita così, ancora prima di iniziare. Peccato perché credo che sarebbe stato interessante vedere Chip Kelly, un coach molto referenziato a livello di college, alle prese con un team NFL; come detto, se Chip non se la sentiva di lasciare il college per i PRO, tanti saluti e avanti con le "interviste" agli altri candidati. Ecco, bisognerebbe capire che cosa di preciso ha indotto Kelly a cambiare idea nel corso della notte, chissà se dietro al suo rifiuto c’è – tanto per cambiare – il ben noto “braccino corto “ della nostra Proprietà...

E adesso, la ricerca continua: sperando prima o poi di trovarlo, qualche allenatore disposto ad accomodarsi sulla nostra - evidentemente scomodissima - sideline...

domenica 22 gennaio 2012

I Bucs e le finali di conference

Si giocano questa sera le finali di conference per l’accesso al Super Bowl n.46 che avrà luogo ad Indianapolis domenica 5 febbraio.

Per noi tifosi di Tampa Bay, oggi come oggi nulla è più lontano non dico di una finale di conference ma persino di una semplice apparizione ai playoff, dato che la nostra ultima vittoria in un incontro di postseason risale al Super Bowl di San Diego e che le ultime apparizioni sono terminate mestamente con una eliminazione al primo turno (nel 2005 ad opera di Washington e nel 2007 per mano dei Giants).

Eppure... eppure c’era un tempo in cui “Buccaneers” e “finali di conference” non erano poi due concetti così distanti tra loro, ed in cui era comunque diventata una piacevole abitudine vedere Tampa Bay scendere in campo anche nel mese di gennaio.

Ma visto che oggi è giorno di finali di conference, andiamo brevemente a ripercorrere quelle disputate dai Tampa Bay Buccaneers nei loro 35 anni di storia. 

06 gennaio 1980: Tampa Bay Buccaneers vs Los Angeles Rams  0-9
Alla loro quarta stagione in NFL, i Bucs arrivano per la prima volta ai playoff, e dopo aver superato Philadelphia nel divisional game si fermano ad una sola partita dal Super Bowl. La finale di conference coi Rams si mette subito male per Tampa Bay, che perde progressivamente per infortunio i suoi giocatori più importanti, proprio nella partita decisiva dell’anno: il QB Doug Williams gioca solo alcuni snap per essere poi rimpiazzato dal modesto Mike Rae (nella foto), così come l’immenso Lee Roy Selmon, con una caviglia in disordine, sarà praticamente inutilizzabile e non metterà a segno nemmeno un tackle. Tampa Bay arranca, senza poter più contare sugli indiscussi leader di attacco e difesa, anche se i Rams non riescono a chiudere la partita, che fino a metà dell’ultimo quarto vede Los Angeles avanti solo di sei lunghezze. A poco più di 8 minuti dalla fine del match, il kicker dei Rams Frank Corral mette a segno il terzo field goal, e la prima finale di conference disputata dai Bucs terminerà dunque con una sconfitta, con i Los Angeles Rams che andranno a giocare (e a perdere) il Super Bowl contro i Pittsburgh Steelers.

23 gennaio 2000: St. Louis Rams vs Tampa Bay Buccaneers 11-6
Sono trascorsi vent’anni esatti dalla precedente finale di conference giocata dai Bucs. Sono cambiate le uniformi, con il Red and Pewter che ha preso il posto dell’Orange and White, ma purtroppo l’esito della seconda NFC Final giocata dai Bucs è il medesimo della prima: vincono gli avversari, sempre i Rams nel frattempo trasferitisi da Los Angeles a St. Louis, e anche questa volta non mancano a Tampa Bay i motivi per recriminare sull’esito finale del match. Le due squadre arrivano alla finale di conference grazie rispettivamente al proprio attacco (i Rams) e alla propria difesa (i Bucs), e l’attesa è grande per vedere se a giocare il Super Bowl contro i Tennessee Titans sarà l’attacco più esplosivo dell’NFL guidato dal QB Kurt Warner o la difesa più impenetrabile allenata dal "guru" Monte Kiffin. L‘equilibrio regna sovrano, i Bucs sono avanti per 6-5 sino a metà dell’ultimo quarto, quando un TD (non convertito) dei Rams porta avanti St. Louis sull'11-5. E poi... accade il “fattaccio”, la famosa giocata che darà vita alla cosiddetta “Bert Emanuel Rule”. A 47 secondi dal termine del match, il WR di Tampa Bay Bert Emanuel effettua una ricezione da 13 yards sulla linea delle 22 yards dei Rams (nella foto)... la ricezione in un primo momento viene data buona, per essere poi dichiarata incompleta dopo l’instant replay. Le controversie e le discussioni che nacquero dopo questo episodio non mancarono, Emanuel sembrava avere compiuto una ricezione più che valida con il pieno controllo del pallone sebbene la punta dello stesso avesse forse toccato terra per pochi millimetri. Alla fine, da questo contestatissimo episodio nacque come detto la “Bert Emanuel Rule”, in pratica l’NFL fu costretta a chiarire fin nei minimi dettagli quando una ricezione era da ritenersi valida, proprio per evitare il ripetersi di situazioni analoghe a quella che negò ai Bucs la possibilità di continuare il drive che avrebbe potuto portare Tampa Bay al Super Bowl...

19 gennaio 2003 Philadelphia Eagles vs Tampa Bay Buccaneers 10-27
Il terzo tentativo è quello buono, per Tampa Bay! Tre anni dopo la controversa sconfitta di St. Louis, i Bucs giungono nuovamente ad una finale di conference. I favoriti sono però gli avversari, i Philadelphia Eagles, che giocano in casa ed in condizioni climatiche che sembrano proibitive per i Bucs, abituati al tepore della Florida e poco avvezzi a giocare (e ancora meno a vincere) quando la temperatura è vicina se non sotto allo zero. Nonostante un TD messo a segno dagli Eagles dopo nemmeno un minuto di gioco del primo quarto, i Bucs sembrano tenere bene il campo, reagiscono alle avversità iniziali e passano in vantaggio, iniziando l’ultimo quarto di gioco sul risultato di 20-10 a proprio favore. Ma la partita è ancora lunghissima e il QB degli Eagles, Donovan McNabb, non si arrende, cercando di guidare i suoi ad una difficile quanto ancora possibile rimonta. E poi, a tre minuti dalla fine del match, ecco la giocata decisiva, che mette in ghiaccio l’incontro: McNabb riceve lo snap dal centro, e lancia immediatamente per un ricevitore... ma Ronde Barber, che aveva fintato un blitz, legge in anticipo le intenzioni di McNabb, intuisce la direzione del lancio, mette a segno un intercetto e corre con il pallone in mano per 92 yards, entrando intoccato nella endzone di Philadelphia. Ronde segna così il TD del definitivo 27-10 e Tampa Bay vince a pieno merito la finale di conference; di lì a pochi giorni, il trionfo sarebbe stato totale ed assoluto, aggiudicandosi a San Diego il Super Bowl n.37 contro gli Oakland Raiders.

E con questo, si chiude la breve carrellata sulle tre NFC Finals giocate dai Tampa Bay Buccaneers. Dovremo aspettare ancora molti anni, prima di riassaporare quelle emozioni che, a distanza di quasi un paio di lustri se non di più, ricordiamo ancora così bene? Chissà... certo che erano proprio bei tempi, quando eravamo noi, i Tampa Bay Buccaneers, ad essere “leggenda”…

sabato 21 gennaio 2012

Londra "adotta" St. Louis

Wembley 2011: Bucs vs Bears, la prima delle
dieci sconfitte consecutive della stagione 2011
E’ di ieri la notizia ufficiale: per i prossimi tre anni, i St. Louis Rams giocheranno a Wembley come Home Team un incontro di regular season. Nel 2012, l’avversario prescelto per giocare in Europa contro i Rams sono i New England Patriots, alla loro seconda apparizione a Londra (la prima, nel 2009, fu proprio contro i Bucs).

E’ probabile che l’NFL avesse individuato i Buccaneers come squadra NFL a cui far ricoprire il ruolo di Home Team in pianta più o meno stabile per le International Series di Londra. Ma Joel Glazer, nel corso della conferenza stampa di inizio gennaio in cui venne annunciato l‘esonero di Morris, a precisa domanda se anche nel 2012 i Bucs avrebbero giocato una partita a Londra aveva risposto che per un po’ di tempo questo non sarebbe accaduto e che in pratica Tampa Bay aveva cortesemente declinato l’invito - poi accettato dai Rams - di diventare per alcuni anni la squadra "padrona di casa" nelle International Series.

Tutto sommato, credo che per i Bucs sia meglio così, visto l’effetto tragico dell’ultima partita giocata a Londra lo scorso ottobre, quando Tampa Bay arrivò in Europa dopo aver sconfitto i Saints e dopo la quale – perdendo a Wembley coi Bears – sono arrivate solo sconfitte, una interminabile striscia giunta a quota 10 ed ancora aperta. Anche se, ribadendo quanto già scritto in un altro post, per noi tifosi europei non sarebbe stato per niente male avere la possibilità di assistere "live" ad un match di Tampa Bay attraversando semplicemente la Manica anziché l'Atlantico!

venerdì 20 gennaio 2012

Greg Olson ai Jaguars

Olson e Morris: non ci mancheranno.
Dopo Raheem Morris, a cui i Redskins hanno abbastanza incredibilmente affidato la cura della propria secondaria, nonostante i disastri combinati da Raheem con la difesa dei Bucs, un altro membro del disciolto coaching staff di Tampa Bay ha trovato lavoro.

Si tratta di Greg Olson, l'Offensive Coordinator dei Bucs nel triennio di Morris. Sono stati i Jaguars a scommettere su Olson; il neo allenatore di Jacksonville, Mike Mularkey, lo ha scelto per affidargli il ruolo di QB coach e di assistant head coach.

Mah, anche questa scelta mi pare molto, molto discutibile, come del resto lo è quella sopra citata da parte dei Redskins, di nominare come DB coach un allenatore che ha riscritto in negativo il libro dei record della difesa di Tampa Bay. Sia chiaro, nulla di personale contro Olson e Morris, però i mille disastri che i due hanno combinato rispettivamente con attacco e difesa dei Tampa Bay Buccaneers in questo triennio sono proprio sotto gli occhi di tutti... 

Di Olson ricordo in particolare due "perle". In primis, avere impiegato quasi due anni, prima di rendersi conto che la QB sneak era la soluzione migliore per chiudere un "third and one" potendo contare su un QB con la stazza di Josh Freeman. In secundis, insistere in maniera ostinata quanto autolesionista su un gioco in particolare: la reverse corsa da Arrelious Benn... ogni volta, erano all'incirca 5 yards perse, ma Olson ha perseverato in maniera caparbia quanto ottusa nel riproporre questa chiamata, che ogni volta terminava sempre nello stesso modo, con sanguinosa perdita di yards da parte dei nostri. 

A Jacksonville, Olson avrà il non facile compito di sviluppare il QB dei Jaguars, Blaine Gabbert. Visto quello che non è riuscito a fare a Tampa Bay con Freeman (insieme al QB coach dei Bucs, Alex Van Pelt, corresponsabile del preoccupante regresso di Josh), se fossi un tifoso dei Jaguars non sarei proprio felicissimo di questa scelta, anche se - non ricoprendo Olson anche il compito di OC - ai nostri cugini della Florida del nord sarà quantomeno risparmiata la terribile "reverse", sinistro marchio di fabbrica del buon Greg.

giovedì 19 gennaio 2012

Aspettando l'Head Coach...

Passano i giorni, ma non cambia lo scenario a One Buc Place. Siamo ancora alle "interviste" ai candidati più o meno "papabili" a prendere il posto di Raheem Morris, e i nomi che circolano sono più o meno sempre gli stessi. Anche se ormai dovremmo essere al "secondo round" di questi colloqui, che ormai vanno avanti da alcune settimane.

Ai già noti Sherman, Schottenheimer, Chudzinski e Zimmer, negli ultimi giorni si sono aggiunti i nomi di Tom Clements, Joe Philbin e Perry Fewell rispettivamente QB coach dei Packers, OC sempre di Green Bay e DC dei Giants.

Comunque, se c'è una cosa che funziona bene in casa Bucs è proprio la "riservatezza", tanto che nè gli insider nazionali tipo Schetfer o La Canfora né i media locali (dal Tampa Tribune al Tampa Bay Times) riescono a penetrare la cortina fumogena eretta dai Glazer intorno al nome del nuovo HC.

Massima riservatezza, dunque, e chissà se arriverà la fumata bianca, almeno la prossima settimana. Forse sarebbe il caso di stringere un po' i tempi, anche perché il nuovo HC dovrà ricostruire integralmente un coaching staff che al momento non c'è più, visto lo smantellamento totale di quello che così male aveva operato sotto la guida di Morris.

E poi ci sono scadenze molto importanti quali free agency e draft, che devono essere preparate con il giusto anticipo, lasciando il minimo spazio all'improvvisazione. Ad esempio – a proposito di free agent – ce ne sono alcuni che sarebbe il caso di confermare all'istante (l'ottimo kicker Connor Barth, tanto per fare un nome) e in quanto al draft credo sia opportuno che il nuovo HC inizi il prima possibile a fare tutte le valutazioni del caso, visto che – conoscendo il braccino corto della proprietà – presumo che sarà proprio per mezzo del draft che i Bucs cercheranno di mettere qualche "toppa" ai reparti più disastrati della squadra (due su tutti: CB e LB).

martedì 17 gennaio 2012

Le uniformi dei Bucs, anno per anno

Segnalo a tutti gli appassionati di maglie, loghi, e uniformi indossate dai Tampa Bay Buccaneers nei loro 35 anni di storia, una nuova pagina del blog: "Le uniformi, dal 1976 ad oggi".

Per ciascuna delle stagioni disputate da Tampa Bay in NFL, ho cercato di riportare, con il supporto di foto e immagini, i cambiamenti più importanti - ma anche quelli "minori" - nel look delle uniformi indossate dai Bucs.

Dalle divise "all-white" con i numeri arancioni del 1976 alla prima volta del "Red and Pewter" del 1997, passando per le "thhrowback uniforms" del 2009 sino ai vari "patch" appposti su maglia e casco in occasione di eventi "speciali", lieti quanto tragici.

Naturalmente la ricostruzione non pretende di essere completa al 100%, ma solo di fornire un quadro d'insieme su come siano cambiate nel corso di trentacinque anni le uniformi dei nostri Bucanieri.

Buona visione!

domenica 15 gennaio 2012

Zimmer o Chudzinski per il dopo Morris?

Continuano le cosiddette "interviste" in quel di Tampa, per la non facile ricerca del successore di Raheem Morris sulla sideline dei Bucs. Al momento, nulla di nuovo: parecchie le chiacchiere e pochi i fatti concreti. Ad ogni modo, i "papabili" sembrano essere da un lato due "veterani" di lungo corso quali Mike Sherman e Marty Schottenheimer e dall’altro i due "esordienti" Mike Zimmer e Rob Chudzinski, che nonostante non siano poi giovanissimi (soprattutto Zimmer, classe 1956, mentre per Chudzinski le primavere sono "solo" 43) non hanno però mai ricoperto il ruolo di Head Coach né a livello di College né di NFL.

Su Zimmer pare ci sia l’interesse concreto dei Dolphins, dopo il rifiuto di Jeff Fisher che ha preferito accasarsi a St. Louis anziché a Miami, mentre Chudzinski è già stato intervistato per ricoprire il ruolo da HC da Rams e Jaguars, che hanno poi optato rispettivamente proprio per Fisher e Mularkey.

Mike Zimmer e Rob Chudzinski
Zimmer sembrerebbe un buon candidato per sistemare l’indecente difesa die Bucs del 2011 – la peggiore di sempre nella storia della franchigia – mentre Chudzinski può vantare l’ottimo lavoro svolto a Carolina con Cam Newton, e potrebbe sicuramente contribuire allo sviluppo di Josh Freeman dopo una stagione assai opaca per il nostro QB.

Mah, probabilmente la situzione migliore – visti i nomi che circolano – sarebbe quella di affidare a Sherman o a Schottenheimer il ruolo di HC, a Zimmer quello di DC e a Chudzinski la posizione che fu di Greg Olson. Visto però il modesto "appeal" di Tampa Bay reduce da una stagione disastrosa e i soldi (pochi, as usual) che presumo i Glazer saranno disposti a mettere sul piatto, difficilmente Zimmer e Chudzinski sarebbero disposti a lasciare le loro attuali squadre per ricoprire una analoga posizione in casa Bucs.

E quindi vediamo cosa succederà la prossima settimana, chissà che finalmente non si sblocchi qualcosa di concreto a One Buc Place...

venerdì 13 gennaio 2012

Raheem ai Redskins!

In attesa di sviluppi concreti sulla questione HC, la notizia della settimana è sicuramente un’altra: Raheem “sciagura” Morris ha già trovato un nuovo posto di lavoro a nemmeno due settimane dal suo licenziamento! Sono state infatti confermate le voci che circolavano nei giorni scorsi e Raheem è approdato proprio ai Redskins, dove allenerà il reparto dei defensive backs.
Morris e Shanahan

Trovo abbastanza singolare che qualcuno, tra l’altro un vecchio drago come Mike Shanahan, per migliorare il la propria difesa non vedesse l’ora di affidare i propri cornerbacks e safeties al peggior HC nonché DC di sempre dei Bucs. Ad ogni modo, buon per Morris e in bocca al lupo al nostro ex Head Coach, chissà che a Washington non possa rifarsi una verginità, compromessa e non poco dalla fallimentare esperienza triennale a Tampa Bay ma soprattutto dalle orribili prove del reparto difensivo dei Bucs edizione 2011.


Intanto, sono proseguite in settimana le trattative per portare a Tampa un nuovo Head Coach. In sintesi, la situazione al momento pare essere più o meno questa:
- Wade Phillips si è chiamato fuori, declinando un’intervista che avrebbe dovuto sostenere con il management dei Bucs.
- Brad Childress, ex HC di Minnesota, potrebbe arrivare ai Bucs ma solo per ricoprire il ruolo di OC e non di HC.
- Altri due nomi accostati nei giorni scorsi ai Buccaneers i sono accasati altrove: Mularkey ai Jaguars e Fisher ai Rams.
- Il nome nuovo (si fa per dire, viste le sue 68 primavere!) è quello di Marty Schottenheimer, veterano di mille battaglie sulle sideline di Browns, Chiefs e Chargers. Se si cercava un allenatore di esperienza, da questo punto di vista il buon vecchio Marty non mi sembra possa avere rivali..
- Mike Sherman, il nome circolato subito dopo l’esonero di Morris, rimane tra i candidati principali.
- Jason LaCanfora, su NFL.com, segnala che i Bucs intervisteranno, oltre al DC dei Benglas Mike Zimmer il cui nome era già uscito nei giorni scorsi, anche l’OC di Carolina  Rob Chudzinksi. Gli 86 punti segnati dai Panthers ai Bucs nei due match del 2011 sono valsi a Chudzinksi quantomeno un’intervista per diventare HC dei Bucs...

lunedì 9 gennaio 2012

Quando i Bucs sconfissero i Saints...

Bucs-Saints 26-20, Morris esulta
Sono iniziati i play-off e i Saints hanno spazzato via i Lions con una mostruosa dimostrazione di forza, e con un secondo tempo ai limiti della perfezione assoluta. Ecco, per la serie “i grandi misteri del football” forse non tutti ricordano che in questa orribile stagione 2011 i Bucs sono riusciti ad agguantare una delle pochissime W proprio contro New Orleans, prima di iniziare quel processo di liquefazione iniziato a Wembley nella domenica successiva alla vittoria sui Saints e che ha condotto Tampa Bay ad una serie (tuttora aperta) di 10 sconfitte consecutive.

Era il 16 ottobre, week n.6, e i Bucs vinsero contro New Orleans per 26-20. A pensarci oggi sembra fantascienza, e invece la difesa dei Buccaneers – la peggiore ogni epoca nella storia della franchigia – riuscì davvero a limitare a soli 20 punti un attacco stellare come quello di Brees & co. Incredibile, soprattutto ripensando agli ultimi tempi in cui di solito i Bucs incassavano 20 punti entro la fine del primo o al massimo all’inizio del secondo quarto, ed anche contro attacchi assai meno esplosivi di quello di New Orleans.

Da quel 16 ottobre è cambiato il mondo: i Bucs non hanno più vinto una partita (e nemmeno ci sono andati vicini) mentre i Saints hanno perso solamente un altro match contro gli altrettanto derelitti Rams, vincendo le altre gare spesso in maniera dirompente e battendo record di ogni tipo.

Passando a “news” più concrete circa il nuovo HC dei Bucs, sembra che a breve verrà intervistato anche Wade Phillips mentre Jason LaCanfora su NFL.com conferma Mike Sherman come il candidato favorito e pare che in settimana ci potrebbero essere annunci importanti da parte dei Glazer: “League sources continue to indicate that Mike Sherman is well positioned to be names Tampa Bay Buccaneers next head coach, a decision that could be announced this week.” 

Bene, a risentirci nel fine settimana con i prossimi aggiornamenti del blog, sperando che soprattutto per quel che riguarda il nuovo capo allenatore ci siano notizie un po’ più “succose” da riportare che non le solite voci, più o meno incontrollate, che invece continuano a circolare in questi giorni…

domenica 8 gennaio 2012

Anche Zimmer tra i candidati HC?

Mike Zimmer, DC dei Bengals
Poche le novità in casa Buccaneers, soprattutto per quel che riguarda la notizia che un po’ tutti aspettiamo, ossia quale sarà la composizione del nuovo coaching staff, HC in primis. E mentre Jeff Fisher pare essere definitivamente fuori dal radar dei Glazer, ai “soliti noti” (Sherman, Grey, Mularkey) sembra aggiungersi il nome dell’attuale DC dei Cincinnati Bengals, Mike Zimmer.

Quello che comunque pare abbastanza certo, è che i Glazer si stanno orientando verso un HC che potremmo definire di “medio” se non proprio di “basso” profilo, e non su un “big” dal pedigree importante del calibro di Fisher, Cowher o Billick in grado di riportare un certo entusiasmo presso una tifoseria, quella locale di Tampa, che avrebbe probabilmente bisogno anche di un nome importante per risvegliare gli ardori un po' sopiti.

Intanto, Ronde Barber si è sottoposto ad intervento chirurgico vista la serietà dell’infortunio riportato nell’ultima partita di regular season (broken arm). E vista la gravità dell’infortunio, chissà che quello coi Falcons non sia stato l’ultimo match disputato dal grande Ronde in maglia Bucs, sebbene da parte del giocatore non sia ancora trapelato nulla di ufficiale circa il suo futuro.

Infine, incredibile ma vero!, pare che Morris continui a ricevere offerte di lavoro e dopo Washington anche Minnesota avrebbe parlato con Raheem per valutare se affidargli la cura della propria difesa. Certo che ci vuole un bel coraggio a fare una simile proposta a Morris, dopo tutti i ripetuti disastri combinati a Tampa, soprattutto con la difesa che proprio Raheem curava personalmente e che verrà ricordata come la peggior difesa all-time dei Buccaneers, capace solo di battere il record negativo di franchigia per i punti subiti nel corso di una stagione. Ad ogni modo, nel prossimo campionato i Bucs affronteranno sia Washington che Minnesota, e se Morris davvero sarà alla guida della difesa di uno di questi team, forse allora ci sarà da divertirsi...!

venerdì 6 gennaio 2012

Morris a Washington?

Ma davvero a Washington - così pare - hanno intenzione di offrire il ruolo di allenatore dei DB nonché di Assistant Head Coach a Raheem Morris? No, perché dopo tutti i disastri combinati a Tampa, soprattutto per quel che riguarda la difesa di cui era il responsabile principale, sembra incredibile che a pochi giorni dal suo licenziamento ci sia già qualche squadra pronta ad affidargli la cura della propria secondaria, nonché il ruolo di assistente del capo allenatore… mah, evidentemente il GM dei Redskins Bruce Allen, anch'egli un ex bucaniere, si sarà fatto una buona opinione di Morris ai tempi della comune militanza in Florida, certo che al posto di Shanahan ci penserei mille volte prima di affidare la cura di cornerbacks e safeties a quel geniaccio (assai incompreso) della difesa che risponde al nome di Raheem “the nightmare” Morris...!

Per quel che riguarda le voci sul nuovo HC dei Bucs, sembra allontanarsi l'ipotesi Jeff Fisher, che pare intenzionato a scegliere la sideline di una tra Rams e Dolphins, mentre dopo l’intervista al DC dei Titans nonché ex giocatore dei Bucs, Jerry Gray, già incontrato dalla Proprietà nei giorni scorsi, adesso i Glazer vaglieranno la candidatura di Mike Sherman, il cui colloquio è avvenuto mercoledì e che al momento pare il favorito a diventare il nono allenatore nella storia di Tampa Bay.

giovedì 5 gennaio 2012

E' tempo di "interviste"...

Stanno per iniziare, a Tampa, le cosiddette “interviste” agli allenatori candidati a prendere il posto di Raheem Morris sulla sideline dei Bucs. I nomi che circolano con maggior insistenza di coloro che si presume verranno intervistati dai Glazer sono i seguenti:

- Mike Sherman, ex HC dei Green Bay Packers e recentemente dei Texas A&M

- Mike Mularkey, attuale OC degli Atlanta Falcons

- Jerry Gray, DC dei Titans nonché ex giocatore proprio dei Bucs nella stagione 1993

- Jeff Fishser, per tanti anni HC degli Houston Oilers poi divenuti Tennessee Titans

- Chip Kelly, attuale HC degli Oregon Ducks

Al momento si tratta solo di “voci”, per lo più incontrollate, ma stando ai vari analisti NFL e ai loro “tweet” forse ci sarebbe un candidato in pole position, ossia Mike Sherman.

L’ex allenatore di Green Bay pur non essendo un nome in grado di infiammare la piazza (e spingerla a riempire nuovamente gli spalti del RJS) ha comunque un curriculum di tutto rispetto, avendo guidato i Packers come HC per sei stagioni con quattro apparizioni ai playoff.
2002, lo scontro tra Sapp e Sherman
A Tampa Bay Mike Sherman è ricordato soprattutto  per un episodio che risale ad un match tra Bucs e Packers della stagione 2002, l'anno che poi avrebbe visto proprio Tampa Bay vincere il Super Bowl. Nel corso della partita, durante il ritorno di un intercetto del CB Kelly ai danni di Brett Favre, Warren Sapp colpì molto duramente il giocatore dei Packers Chad Clifton, provocando la reazione di Sherman al punto che tra i due si sfiorò la rissa, con Sapp che apostrofò l’HC dei Packers con le parole "Put a jersey on!'”, e quasi sfidandolo a farsi avanti per uno scontro non solo verbale.

Ad ogni modo, staremo a vedere come si evolverà la questione Head Coach, e come proseguiranno le interviste ai vari candidati. Al momento di certezze ce ne sono poche, anzi, direi che ne abbiamo solamente una: chiunque sarà il nuovo allenatore dei Buccaneers, sarà comunque impossibile che possa combinare più nefandezze di quante ne abbia messe insieme nel suo disgraziato triennio Raheem “sciagura” Morris!

mercoledì 4 gennaio 2012

Londra? No, grazie!

Una vacanza di qualche giorno a Londra verso la fine di ottobre, comprensiva di “escursione” a Wembley per assistere “live” ad una partita dei nostri amati Bucanieri, sembrava dovesse diventare una piacevole abitudine, stando alle indiscrezioni trapelate nel corso del recente match “europeo” tra Bucs e Bears ed in base alle quali sembrava che proprio Tampa Bay fosse stata individuata dalla NFL per ricoprire in maniera stabile il ruolo di “Home Team” per le partite da disputare nella capitale britannica.

E invece no. Nel corso della conferenza stampa in cui è stato annunciato l’esonero di Morris, Joel Glazer ha dichiarato che nel prossimo futuro è escluso che i Bucs tornino nuovamente a Londra per giocare una partita di regular season.

Tutto sommato credo sia una scelta giusta da parte della NFL quella di alternare il più possibile le squadre chiamate a giocare a Wembley, anziché “battezzare” una squadra da far giocare sempre come Home Team e poi è anche meglio per i Bucs, che giocando annualmente a Wembley nelle vesti di “padroni di casa” sarebbero stati costretti a rinunciare ai vantaggi di una partita casalinga dato che a Londra si gioca in pratica in campo neutro… questa notizia però, sotto-sotto un po' mi dispiace, perché ci avevo preso gusto a fine ottobre ad una mini-vacanza londinese comprensiva di match dei Bucs... e poi era anche molto comodo per noi tifosi europei, avere la possibilità di assistere "live" ad un match di Tampa Bay attraversando semplicemente la Manica anziché l'Atlantico!

Ma l’aspetto positivo è soprattutto un altro, ossia il fatto che Glazer abbia espressamente fatto intendere di aver rinunciato alla trasferta in Europa per rafforzare il legame tra i Bucs e la comunità di Tampa, cosa questa che dovrebbe dissipare quei dubbi – che puntualmente si rinnovano ogni anno – relativi ad un possibile trasferimento della franchigia lontano dalla Florida.

Queste le parole di Joel Glazer, dal Tampa Tribune:

“We spoke to the league recently and informed them that we wouldn't want to be participating in the foreseeable future,'' Bucs co-chairman Joel Glazer said Monday. "We were helping the league internationally, we believe greatly in that. But for the foreseeable future, that is something we told them we want to focus on building our base here.''

The decision to keep all eight home regular-season games at Raymond James Stadium was not a reflection on the franchise's experience overseas.


"No, the team had a good experience there,'' Glazer said. "Unfortunately, it was a loss. That was more of a direction of the team and things we want to do here in Tampa.''

martedì 3 gennaio 2012

2012: avversari e draft

2012 OPPONENTS
Terminata la regular season, sono stati definiti gli avversari dei Bucs, in casa e trasferta, per il 2012:

HOME: Atlanta, Carolina, New Orleans, Philadelphia, Washington, Minnesota, Kansas City, San Diego

AWAY: Atlanta, Carolina, New Orleans, Dallas, NY Giants, St. Louis, Denver, Oakland

2012 DRAFT
Per quel che riguarda invece il prossimo draft, Tampa Bay nei vai giri avrà a disposizione la scelta numero 5.

lunedì 2 gennaio 2012

I Bucs esonerano Morris!

Era nell'aria, ma adesso finalmente la notizia è ufficiale: Raheem Morris NON è più l'allenatore dei Tampa Bay Buccaneers! Termina così una delle pagine più buie nei 35 anni di vita della nostra squadra, umiliata negli ultimi mesi da una serie ininterrotta di tremende batoste, come mai era accaduto nemmeno nei primi anni di vita della franchigia. Di seguito, la notizia dell'esonero di Morris direttamente dal sito Tampabay.com.

One year after leading the Tampa Bay Buccaneers to their biggest single-season turnaround in victories in club history, Raheem Morris was fired Monday.

The Bucs announced the decision to dismiss Morris after three seasons with a four paragraph release. The team has scheduled a 3 p.m. news conference at One Buc Place.

"We want to thank Coach Morris for all his hard work and dedication as head coach of the Buccaneers," said Bucs co-chairman Joel Glazer.

Morris went 17-31, losing 10 straight games to finish the 2011 season.

"I have a lot of respect ... for the passion Coach Morris gave to our team, but this change is one we felt was necessary," said GM Mark Dominik.

Game over

Finalmente, è finita. La stagione 2011 se ne va definitivamente in archivio, e la speranza è che l'ultima umiliante debacle rimediata ad Atlanta rappresenti la fine di una delle pagine più buie della storia dei Buccaneers. E il termine del campionato rappresenta quasi una liberazione, visto che ormai ogni match non solo era un appuntamento fisso con la sconfitta (ieri è arrivata la decima consecutiva...!) ma anche una vera e propria umiliazione per i nostri colori.

Ieri sera, quando a metà del secondo quarto i Falcons conducevano per 42-0 (!!!), ho temuto il peggio, ossia che Atlanta continuasse a spingere per riscrivere tutti i record possibili di una partita di football... per fortuna così non è stato, Ryan è finito in panchina prima ancora dell'intervallo, e Atlanta ha persino misericordiosamente concesso ai Bucs di mettere qualche punto sul tabellone.

Ma fino a quando Atlanta ha giocato sul serio, l'imbarazzo è stato molto forte. I Falcons segnavano rapidamente sette punti ad ogni possesso, mentre i Bucs non solo non guadagnavano nemmeno mezza yarda ma regalavano palla agli avversari dopo due o tre giochi: intercetti, fumble, errori di ogni tipo, per non parlare dalla pessima tecnica di placcaggio nel tentativo di limitare i giochi sulle corse di Atlanta... insomma, una galleria degli orrori mai vista in ormai tanti anni che seguo il football. Veramente una roba immonda, solo da vergognarsi.

Ora, va bene tutto, era una partita di fine stagione ed il risultato non contava più nulla ma sono l'approccio (molle, mollissimo...) e l'intensità (pari a zero) a lasciare a bocca aperta: per esempio, pur nell'ultima giornata di regular season altre squadre nella stessa situazione dei Bucs (i Rams) hanno comunque messo in difficoltà avversari ben più titolati (i 49ers). I Bucs no, mai, solo una umiliazione dietro l'altra e una batosta continua, da ottobre a gennaio.
Goodbye, Morris...
Ovviamente battuto, come da facile pronostico, il record dei punti subiti in una singola stagione, che resisteva dal 1986. Era sufficiente subire 25 punti per centrare l'impresa, che è stata raggiunta a inizio del secondo quarto; dopo circa 20 minuti di football i Falcons erano già infatti comodamente sul 42-0...

Adesso si volti pagina, e si inizi una nuova epoca partendo dal licenziamento di quell'incapace di Raheem Morris, il peggior allenatore di ogni tempo che abbia mai guidato i Bucs, e del suo impresentabile coaching staff. E che Morris se ne stia zitto per un po' di tempo e che taccia, una buona volta. Basta con le solite scuse puerili tipo “la squadra non era pronta...”. Ah no? Non era pronta? E a chi spettava il compito di prepararla e mandarla in campo ad affrontare l'avversario nel migliore dei modi, se non all'Head Coach nonché Defensive Coordinator?! Mah!

Per chiudere, un applauso a Ronde Barber, che ieri ha probabilmente terminato la sua avventura nel mondo NFL quantomeno nelle vesti di giocatore. La partita numero 225 in maglia Bucs (record all-time tra i giocatori di Tampa Bay) non è stata tra le più fortunate per lui, visto che oltre all'ennesima sconfitta, è arrivato per Ronde anche un infortunio al braccio che gli ha impedito di giocare il secondo tempo. Buona fortuna e in bocca al lupo dunque all'ultimo giocatore rimasto di quella squadra che nove anni fa, più o meno di questi tempi, sarebbe salita sul tetto del mondo onorando in ben altro modo la nostra maglia.

domenica 1 gennaio 2012

Ultima fermata: Atlanta

Quella di oggi ad Atlanta, l'ultima partita di questa disgraziatissima stagione per Tampa Bay, sarà davvero la fermata conclusiva per Raheem Morris nelle vesti di Head Coach (e Defensive Coordinator) dei Tampa Bay Buccaneers? La speranza, da parte di tutti coloro che hanno a cuore le sorti dei Bucs, credo sia proprio questa, anche se è probabile che bisognerà attendere la giornata di domani, il tanto atteso "Black Monday", per sapere qualcosa di più preciso.

A precisa domanda circa il suo eventuale esonero, Morris ha così risposto (dal St. Pete Times): “I don't worry about what's going to happen.”. Dunque, come da copione, il coach è tranquillo e sereno. Noi tifosi, conoscendo i Glazer, lo siamo invece un po' meno, visto che pur di risparmiare qualche spicciolo gli ineffabili proprietari dei Buccaneers potrebbero anche prendere in considerazione l’ipotesi di confermare Morris; scelta che poi si rivelerebbe un autogol clamoroso proprio da un punto di vista economico oltre che da quello tecnico, visto che - con Raheem ancora in sella - di biglietti per il RJS se ne venderebbero ancora meno dei pochissimi smerciati quest’anno...

All’andata vinsero i Buccaneers per 16-13. Nella foto l'esultanza 
di Freeman dopo un TD, con l'imitazione del volo del falco…

Venendo alla partita del Georgia Dome, il match con i Falcons è praticamente una amichevole di fine stagione dato che Atlanta è già qualificata per i playoff mentre da tempo i Bucs devono pensare solo al draft e alla prossima stagione. Da segnalare l’assenza di Jeremy Trueblood (concussion), il cui posto da titolare sarà preso da James Lee, mentre a livello di D-line sono tutti quanti un po’ acciaccati (Haynesworth, Miller, Price, Clayborn, Bennett), speriamo di trovarne quattro più o meno sani da mettere in campo.

Infine, occhio al punteggio: non tanto per vedere chi vincerà la partita (la fine è nota...) quanto per poter dire “io c’ero” quando i Bucs batteranno un record negativo che resiste dal 1986, quello di punti subiti nel corso di una singola stagione. Per fare peggio della squadra allenata all’epoca da Leeman Bennett, basterà incassare 25 punti: i nostri eroi dovrebbero riuscire nell'impresa probabilmente entro il primo tempo, visto il rendimento (in particolare della difesa) da fine ottobre in poi... 

Anyway, anche nel 2012, un solo grido: GO BUCS!!!