Tom Brady, questa mattina, ha annunciato il suo addio al football giocato. Per davvero, stavolta, non come dodici mesi fa, quando al ritiro seguì una smentita e un altro anno di football giocato.
Esce dunque di scena quello che è stato il più grande giocatore di sempre, nella ultra centenaria storia del nostro sport. Brady ha vinto quando aveva 20 anni, 30, e poi 40, in pratica - è stato fatto notare - dividendo la sua carriera per decadi, Brady avrebbe i numeri per meritarsi tre volte di entrare nella Hall of Fame.
Abbiamo avuto il privilegio di vederlo indossare i nostri colori per tre campionati. La stagione 2020 sarebbe la perfetta trama di un film, con il Campione a fine carriera che va a giocare nella squadra cenerentola e la trascina alla vittoria nel Super Bowl.
Sfortunata la seconda, con troppi infortuni di uomini chiave nei momenti decisivi e opaca quella appena conclusa, non tanto da un punto di vista delle prestazioni personali (i numeri di Tom anche nel 2022 sono stati tutt'altro che disprezzabili) quanto per il rendimento della squadra, che ha agganciato i playoff per miracolo venendo peraltro subito eliminata dalla corsa al Vince Lombardi Trophy.
Credo che Tom abbia fatto bene a ritirarsi, forse avrebbe potuto farlo lo scorso anno, ma evidentemente dodici mesi fa sentiva di avere ancora qualcosa da dare. Ora, invece, il capolinea è arrivato. Nel 2028 entrerà a Canton, così come sono certo che il suo nome farà presto bella mostra di sè nel Ring of Honor dei Bucs.
Da parte nostra, in quanto tifosi di Tampa Bay, credo si debba dire - anzi, urlare - una cosa sola a Tom Brady: THANK YOU #12!