lunedì 29 febbraio 2016

Draft, da "Mariota o Winston" a "Spence o Hargreaves"?


Lo scorso anno, di questi tempi, in casa Bucs il dilemma era "Winston o Mariota", ossia su chi puntare con la first pick overall del draft 2015 tra i due talentuosi QB di FSU e Oregon.

Nel 2016, con Tampa Bay in possesso della pick n.9 overall, la questione su chi puntare al primo giro del draft sembra essere concentrata principalmente su due elementi, un DE e un CB, ossia due giocatori che andrebbero a rinforzare quei due reparti - linea difensiva e secondaria - che maggiormente avrebbero bisogno di robuste iniezioni di talento.

Se però Mariota e Winston erano "rivali" nel vero senso della parola considerato che giocavano nel medesimo ruolo, il discorso cambia con Spence e Hargreaves. Il DE da Eastern Kentucky è un "cacciatore di QB", laddove il CB da Florida ha come obiettivo principale quello di intercettare o comunque neutralizzare i passaggi dei quarterback avversari.

La "rivalità" dello scorso anno riemerge invece quando si inizia a parlare dell'aspetto caratteriale dei due giocatori; Se Mariota era ritenuto un "bravo ragazzo" e Winston una pericolosa "testa calda", così ora Spence viene considerato un elemento problematico e con "precedenti" ben più seri del famigerato "furto di chele di granchio" attribuito a Winston ed Hergreaves invece il classico "bravo ragazzo".

"Two failed drug tests and an arrest for public intoxication" sono "precedenti" di un certo peso che non necessitano di traduzione, che sono costati a Spence il "ban" dalla Big Ten e l'allontanamento da Ohio State, e che faranno riflettere a lungo i vari front office delle squadre NFL, prima che si decidano a draftarlo facendogli firmare un contratto dai tanti zeri.

Discorso opposto per Hergreaves, bravo ragazzo sicuramente meno problematico di Spence, buon talento e ottima etica lavorativa. Inoltre Vernon è nativo di Tampa e giocare per i Bucs costituirebbe per lui un motivo di orgoglio "I like when they have me going to the Bucs, going back to my hometown" sono le sue parole, che difficilmente potremmo sentire pronunciate da altri rookie, considerata la scarsa attrattiva di Tampa Bay, squadra ormai da tempo abbonata ai bassifondi dell'NFL.

Inoltre l'ex CB di Florida è legato in un certo senso anche all'Italia, dato che il padre - Vernon Hargravs anch'egli, evidentemente la fantasia non abbonda in fatto di nomi in casa Hargreaves! - ha giocato a football proprio in Italia, e a metà degli anni '80 fu uno degli elementi più rappresentativi dei Warriors Bologna, che grazie anche al suo contributo vinsero il Super Bowl nel 1986. Oggi Hargreaves "padre" allena i LB degl Arkansas Razorbacks, dopo avere fatto parte anche del coaching staff di USF, l'Università che gioca le sue partite proprio al Raymond James Stadium.

Tornando al dualismo Spence-Hargreaves, chi scegliere dunque con la pick n.9 del prossimo draft, Il talentuoso e problematico Spence o il "ragazzo di casa" desideroso di vestire il red and pewter?

Molto dipenderà anche da come si muoveranno i Bucs nell'ormai imminente free agency, chiaramente se nel corso della FA Licht e Koetter dovessero investire in maniera importante sulla linea difensiva o viceversa sulla secondaria, la scelta di chi draftare con la pick n.9 diventerebbe una inevitabile conseguenza proprio dei movimenti effettuati in sede di free agency.

venerdì 19 febbraio 2016

Riusciranno i Bucs a trattenere Doug Martin?

In questi giorni di calma piatta che precedono l'avvio della free agency (che inizierà ufficialmente mercoledì 9 marzo), l'argomento principale in cassa Tampa Bay riguarda il futuro del RB Doug Martin, il principale free agent dei Bucs.

Martin è reduce da una stagione stellare, ed è stato - insieme a Jameis Winston - il principale protagonista dell'attacco diretto da Dirk Koetter.

Il ragazzo ha fatto chiaramente intendere che è sua intenzione firmare un "contrattone" con tanti zeri, e nonostante le trattative con il front office di Tampa Bay siano iniziate da tempo, la situazione sembra essere di "stallo", e non è detto che Licht e gli agenti del giocatore riescano a trovare un accordo prima che altri team possano ufficialmente far pervenire a Doug la loro offerta.

Il rischio di farsi sfuggire il giocatore sembra essere abbastanza concreto, e credo sarebbe una grave perdita per i Bucs, considerato che Martin potrebbe garantire ancora parecchie stagione di football ad alto livello.

Soprattutto, l'eventuale defezione di Martin obbligherebbe Tampa a trovare un sostituto all'altezza (e in free agency non mi sembra ci siano RB al livello del #22) oppure si dovrebbe utilizzare una preziosa pick del prossimo draft per scegliere un RB, un " lusso" che i Bucs non possono permettersi visto che le principali chiamate dovranno essere utilizzate per rinforzare il disastrato reparto difensivo, e draftare un RB al quinto o sesto giro non ci darebbe un giocatore all'altezza di Martin.

Non resta dunque che attendere, nella speranza c'è da One Buc Place possa uscire la auspicata "fumata bianca" relativa alla conferma di quello che - ad oggi - se non è in assoluto il miglior RB dell'intera NFL, poco ci manca...

domenica 7 febbraio 2016

Tony Dungy inserito nella Hall of Fame

L'NFL ha ufficializzato ieri, vigilia del Super Bowl n.50, i premi e le onorificenze relativamente alla stagione 2015.

Cominciamo dalle notizie non buone, o quantomeno discutibili: l'ambito premio di Associated Press offensive rookie of the year non è stato assegnato a Jameis Winston ma a Todd Gurley, RB dei Rams, a differenza di quanto sancito dal voto dei tifosi che avevano invece assegnato al QB dei Bucs il premio di miglior matricola del 2015.

Decisione discutibile, considerato il rendimento e l'impatto avuto dai due giocatori nei rispettivi team (Gurley, dopo un inizio molto brillante, è calato in maniera evidente superando quota 100 yards corse solamente una volta nelle ultime 8 partite giocate) e al di là di tutto credo che Jameis meritasse maggiormente questo riconoscimento.

Altra notizia che ha lasciato un po' di amaro in bocca ai tifosi dei Bucs è stata quella del non inserimento di John Lynch nella Hall of Fame. Al posto del fuoriclasse #47 che per anni è stato una delle migliori safety dell'NFL sono stati preferiti altri giocatori (Kevin Greene, Orlando Pace) che nulla hanno di più rispetto al "nostro" John. Pazienza, Lynch ci riproverà l'anno prossimo e prima o poi farà il suo meritato ingresso nella Hall of Fame di Canton.

E proprio a Canton, il prossimo agosto, entrerà invece coach Tony Dungy, l'allenatore che verrà ricordato soprattutto per aver guidato gli Indianapolis Colts alla vittoria nel Super Bowl n.41, ma che iniziò la sua carriera di coach NFL proprio a Tampa, nel 1996.

Dungy fu il coach che trasformò i Bucs da team perdente a squadra in grado di lottare ogni anno per i playoff, e sebbene la vittoria nel Super Bowl sia arrivata a Tampa proprio l'anno successivo alla sostituzione di Dungy con Gruden, è indubbio che il lavoro svolto da Tony Dungy con i Buccaneers sia stato davvero eccellente e delle sue sei stagioni trascorse sulla sideline dei Bucs credo che tutti i tifosi in Red and Pewter non possano che conservare ricordi positivi. Complimenti, coach Dungy!

sabato 6 febbraio 2016

Il voto dei tifosi decreta Winston "Rookie of the Year 2015"

E' Jameis Winston il "Pepsi Rookie of the Year 2015"! A decretarlo è stato il largo consenso che Jameis ha ricevuto dai fans, che tramite il sito NFL.com hanno preferito Winston agli altri candidati a questo prestigioso riconoscimento.  

Il premio mi sembra ampiamente meritato, Jameis è stato cuore e anima dei Tampa Bay Buccaneers edizione 2015, e il sensibile miglioramento rispetto alla precedente stagione credo debba imputarsi in larga parte proprio al rookie da FSU.

Il quale non solo si è dimostrato quasi sempre all'altezza della situazione da un punto di vista tecnico, ma anche in grado di prendere il "controllo" dello spogliatoio die Bucs diventandone rapidamente uno dei principali leader.

Da segnalare inoltre l'esemplare comportamento di Winston "off field". Mai un problema e sempre un atteggiamento corretto, per questo ragazzo che ha dimostrato di possedere un'ottima etica lavorativa e di avere una testa "solida" e non così "calda" come si temeva al momento del draft. Proprio i problemi "caratteriali" del ragazzo emersi in più controversi episodi ai tempi del College facevano dubitare che potesse essere lui la scelta su cui investire la first pick overall del draft 2015.

Vedremo nelle prossime ore se anche il prestigioso premio di "Associated Press NFL offensive rookie of the year", in cui è la stampa a nominare il migliore rookie offensivo e difensivo, andrà ad arricchire la bacheca personale di Jameis. 

Ecco intanto le parole di Winston (tratte dal Tampa bay Times) relative a questo riconoscimento ricevuto dai tifosi:
"It feels great to receive this honor from the fans," Winston, 22, said. "My goal coming into my rookie season was to come in and do whatever it took to help us win games and compete. As great as this individual accomplishment is, it is really a reflection of how well our entire offense did this season. "The fans are what makes our sport so great and getting this kind of recognition based on their votes is very special to me."